L’adorazione della Croce il Venerdì Santo


Articolo della Fraternità San Pio X









L’adorazione del legno della Croce, il Venerdì Santo, deriva dalla liturgia di Gerusalemme, dove era già in uso nel IV secolo.
Questa cerimonia è il punto focale verso cui converge tutta la liturgia del Venerdì Santo.

Ecce lignum Crucis – Ecco il legno della Croce -, è l’inizio della Parusia del divino Giudice, cioè l’apparizione dello stendardo trionfale della Redenzione. 

La Croce, che era uno strumento di supplizio e maledizione, è diventata lo strumento della nostra salvezza, del nostro riscatto – la Redenzione. Essa è diventata il segno di  congiunzione di tutte le anime di buona volontà; è la Croce gloriosa diventata vessillo della vittoria.

Aggrappiamoci alla Croce di Gesù, adoriamola. Essa è lo strumento di salvezza, la cattedra di verità da cui Gesù ci insegna, ci perdona, ci nutre, ci dona Sua Madre, ci invita a seguirlo e ci giudica.

«Ecce ligum Crucis». La Chiesa si prostra davanti alla Croce, in un atto di adorazione totale e illimitato, piena di riconoscenza e di gratitudine, mentre le potenze infernali, colte da orrore, fuggono nelle profondità dell’abisso.

Nel Medioevo, a Roma, il reliquario papale della Santa Croce veniva cosparso di profumi, per indicare la soavità della grazia che traspira del legno trionfale, che sgorga dal lato trafitto del Sacro Cuore, e anche per manifestare l’unzione interiore e la dolcezza spirituale che il Signore riversa nel cuore di coloro che portano la croce per amor Suo.








 
marzo 2024
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