Uno sguardo critico alla relazione
del Gran Maestro Fabio Venzi (GLRI)
su Chiesa e Massoneria (Milano, 16 febbraio 2024)


Articolo di Padre Paolo M. Siano, FFII



Pubblicato su Corrispondenza Romana






Il Gran Maestro Fabio Venzi, GLRI


Il 22 febbraio 2024, il website “La Nuova Bussola Quotidiana” ha pubblicato un mio articolo in cui ho esaminato le conferenze dei Gran Maestri Stefano Bisi (GOI) e Luciano Romoli (GLDI) tenute al Seminario organizzato dal GRIS su Chiesa Cattolica e Massoneria, svoltosi a Milano il 16 febbraio 2024.

Nell’articolo ho dimostrato come dagli stessi interventi dell’allora Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi (a marzo, è stato eletto come nuovo Gran Maestro Antonio Seminario, già Gran Maestro Aggiunto del GOI) e del Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori – Obbedienza di Piazza del Gesù – Palazzo Vitelleschi (o, più semplicemente, Gran Loggia d’Italia; sigla: GLDI), Luciano Romoli, emergano motivi di profonda incompatibilità tra Massoneria e Chiesa.

Dal testo del Gran Maestro Bisi (GOI) emergono chiaramente relativismo e panteismo alla Giordano Bruno. Dal testo del Gran Maestro Romoli (GLDI) emerge l’elogio al relativismo (esplicitamente menzionato), all’Illuminismo (= razionalismo) e agli ideali della Rivoluzione Francese. In più trapelano il concetto gnostico di iniziazione massonica (quale trasformazione interiore fino all’identificazione con il proprio sé sacro, o divino; la comprensione della consustanzialità di materia e spirito…), e il senso magico della ritualità massonica (rendere l’Iniziato partecipe dell’armonia universale)…
In più ho citato un video in cui il Gran Maestro Romoli spiega che la celebrazione ritualizzata dei Solstizi e degli Equinozi consente ai Massoni di porsi in contatto con i fenomeni naturali e di entrare meglio nel percorso di ricerca dei Misteri… Nel mio articolo sottolineo che tale ritualità solstiziale ed equinoziale celebrata dai Massoni è di fatto magia, magia rituale o cerimoniale (qui: https://lanuovabq.it/it/o-la-croce-o-la-loggia-conciliarle-e-unillusione).

Ora ritengo opportuno rivolgere uno sguardo critico anche alla relazione del Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia (GLRI), Fabio Venzi (vedi qui: https://www.glri.it/pdf/gm/Fabio_Venzi_Convegno_Milano.pdf, 45 pagine).
Rispetto alle relazioni dei due precedenti Gran Maestri (GOI e GLDI), la relazione del Gran Maestro della GLRI è indubbiamente più erudita ed è corredata di note bibliografiche. Indicherò in grassetto alcuni concetti del Gran Maestro Venzi che ritengo importanti. I corsivi, invece, sono del testo citato.


1.    Dalla relazione del Gran Maestro Fabio Venzi (GLRI).

Venzi denuncia quale «errore marchiano» (p. 1) «quello di rappresentare la Libera Muratoria come un fenomeno indifferenziato, omogeneo, uniforme e soprattutto coerente, dimenticando, o ignorando, che essa si sviluppò dall’Inghilterra in Europa e nel Mondo, con forme e ritualità molto differenti, frutto spesso dei contesti storici e sociali nei quali essa venne alla luce» (pp. 1-2). Venzi afferma che «per questi motivi i contenuti dei rituali liberomuratori (centinaia in tutto il mondo) possono a volte risultare molto diversi tra loro» (p. 2).
Venzi ritiene «falso assioma» che la Massoneria derivi i suoi princìpi dalla «filosofia illuminista» (cf. p. 3), come pure ritiene falso che il 1° Dovere delle Costituzioni massoniche del 1723 sia «segno evidente della ‘trasformazione’ della Libera Muratoria da ‘Teista’ in ‘Deista’, sostanzialmente tramite un presunto progetto di de-cristianizzazione dei Rituali liberomuratori» (p. 3). Il 1° Dovere delle Costituzioni di Anderson (1723) riguarderebbe solo «una dichiarazione a favore di una moralità personale premurosa e della tolleranza religiosa, nulla di più» (p. 3).
Poi Venzi cita testualmente il 1° Dovere delle Costituzioni (1723) della nuova Gran Loggia di Londra (nata nel 1717), redatte dal pastore presbiteriano e massone James Anderson, in cui si afferma che d’ora in avanti «si ritiene più opportuno» obbligare i Massoni solo «a quella Religione in cui tutti gli Uomini sono d’accordo, lasciando a se stessi le loro opinioni particolari; vale a dire, essere Uomini buoni e sinceri, o Uomini d’Onore e onesti, indipendentemente dalle denominazioni o persuasioni che li possono distinguere» (pp. 3-4).

Venzi rigetta le accuse di Deismo mosse alla Massoneria dai Vescovi tedeschi nel 1980 e da «studiosi di area cattolica» (cf. pp. 4-6). I Rituali massonici inglesi, e in particolare il Rituale Emulation, dimostrerebbero tali asserzioni come «totalmente assurde e prive di fondamento» (p. 6).

Il Deismo è «la negazione di ogni forma di ‘rivelazione storica’ e di ‘provvidenza’, e conseguentemente il rifiuto di qualsiasi dogma o autorità religiosa» (p. 7). Il Deismo è una sorta di religione naturale e razionale, paragonabile a un cristianesimo privo di dogmi e riti (cf. pp. 7-8). Invece «il Teismo concepisce Dio come personale, presente e attivo nel governo e nell’organizzazione del mondo e dell’universo» (p. 10).
Secondo Venzi, asserire che le Costituzioni di Anderson del 1723 avrebbero trasformato la Massoneria da Teista a Deista, contrasterebbe con i rituali massonici dell’epoca e con quelli attuali nei quali invece ci sono «preghiere e invocazioni all’Essere Supremo» (cf. p. 10).

Venzi è certo che l’interpretazione giusta della Ritualità massonica è quella Teista (cf. p. 10). A questo punto egli concorda con lo studio del Rev. Terry Tilton (presentato nel 2022 alla Loggia Quatuor Coronati N° 2076, Londra, UGLE) secondo cui la visione religiosa delle Costituzioni 1723 non è il Deismo bensì un «razionalismo teistico» («theistic rationalism»), ossia l’armonia tra religione naturale, Cristianesimo e razionalismo (cf. pp. 11-12). Tilton però non dice chi fossero i «teisti razionalisti» che tra Sei- e Settecento avrebbero introdotto il concetto di “Essere Supremo” o di “Grande Architetto” adottato dalla Libera Muratoria inglese del primo Settecento. Ecco la risposta data da Venzi: «furono coloro che nell’Inghilterra del tempo venivano anche definiti come ‘Latitudinari’, ossia i ‘Platonici’ (o ‘Neoplatonici’) di Cambridge» (p. 12), i quali si distinguevano per la loro «‘inclusività religiosa’» (p. 12), ossia «una nuova dimensione della religiosità, dove la diversità delle dottrine non è semplicemente tollerata ma soprattutto valutata come un bene» (p. 12). Il concetto di «‘inclusività religiosa’» è «presente nei principi della Libera Muratoria» (p. 12). Il Gran Maestro Venzi passa a illustrare «la visione religiosa dei Neoplatonici di Cambridge» (p. 13).

Per risolvere i conflitti religiosi, i Neoplatonici di Cambridge proposero «una dottrina conciliatrice e unificante» (p. 13). Venzi spiega: «Negli scritti platonici del Rinascimento, in particolare nel ‘De pace fidei’ di Niccolò Cusano e nel ‘De christiana religione’ di Marsilio Ficino, i filosofi di Cambridge, i ‘Latitudinari’, rintracciarono e riutilizzarono una ridefinizione della nozione medievale di religione in senso universalizzante, inclusiva di altre fedi, ma sempre, sottolinea Harrison: “within the rubric of a universal Christian religion”» (pp. 13-14).

Sulla scia dei Neoplatonici dell’Umanesimo fiorentino, i Neoplatonici di Cambridge proposero «l’idea di una ‘Sophia Perenne’ che sostiene l’unità delle differenti rappresentazioni storiche della Verità» (p. 14). John Theophilus Desaguliers, ritenuto il principale autore dei “Doveri” delle Costituzioni del 1723, era un «latitudinario religioso» (cf. pp. 14-15).

Il Latitudinarismo era una corrente teologica anglicana che proponeva pochi e “larghi” articoli di fede, con pochi e semplici riti (cf. p. 15). La religiosità dei Neoplatonici di Cambridge è caratterizzata da «un razionalismo etico e antidogmatico», dal «recupero del Neoplatonismo rinascimentale» (p. 15). Venzi afferma:
«Il Platonismo della Scuola di Cambridge rappresentò a mio parere, nel periodo e nel contesto storico che vide la nascita della Libera Muratoria ‘accettata’ e, successivamente, ‘speculativa’, il pensiero filosofico-religioso che ispirò i suoi principi etico-morali, e la sua spiritualità» (p. 15).
Il Gran Maestro Venzi presenta quelle che lui definisce «le componenti teiste del Rituale Emulation» (cf. pp. 16-26). È un rituale massonico inglese, frutto del lavoro del teologo anglicano Rev. Samuel Hemming, Maestro Venerabile della Loggia “Riconciliazione” (1813-1816), all’obbedienza della United Grand Lodge of England (UGLE) fondata nel 1813. Nel Rituale Emulation, Dio è chiamato “Padre Onnipotente”, “Grande Architetto dell’Universo”, “Signore della Vita”, “Iddio Perfettissimo”, ecc. (cf. p. 16). Ci sono anche delle preghiere a Dio affinché assista la Loggia e i Liberi Muratori (cf. pp. 16-17). Nel Rituale Emulation i Massoni aspirano alla Verità, alla Grazia, al Trono di Dio, alle dimore immortali… (cf. p. 18-20). Per questo – secondo il Gran Maestro Venzi – la Massoneria che segue il Rituale Emulation non è atea né deista (cf. p. 21)… Tale Rituale insegna che il Libero Muratore deve seguire le 4 Virtù Cardinali e le 3 Virtù Teologali (cf. pp. 22-26), dunque la moralità del Rituale Emulation non è naturalista, non è opposta alla morale cristiana, non è relativista (cf. p. 23).
Secondo Venzi è «insostenibile» la tesi che attribuisce alla Massoneria il relativismo religioso e quello morale come invece prospettano i documenti antimassonici di Papa Leone XIII (1884) e del Card. Ratzinger (1983) (cf. p. 23).

Poi il Gran Maestro Venzi dedica un capitolo della sua relazione a «i riferimenti cristiani» nella ritualità massonica inglese nel periodo incluso tra il XVI e i primi anni del XIX secolo, prima della formazione della UGLE e del Rituale Emulation (cf. pp. 26-34). Il Manoscritto Graham (un testo massonico inglese) del 1726 contiene «il maggior numero di allusioni cristiane» (p. 32). Nella ritualità dell’Arco Reale (una sorta di completamento del Terzo Grado di Maestro Massone), nella seconda metà del XVIII secolo, «i riferimenti cristiani si moltiplicarono» (p. 33).

Nel 4° e ultimo capitolo della sua relazione, intitolato «L’accusa di eresia» (pp. 35-45), il Gran Maestro Venzi afferma che «per molti studiosi dell’argomento», le principali motivazioni dell’ostilità della Chiesa nei confronti della Massoneria furono «esclusivamente» di carattere politico, ossia la «segretezza e sediziosità delle riunioni massoniche» (cf. p. 35). Venzi cita un paio di quegli «studiosi»: il gesuita p. Ferrer Benimeli e il francese Alec Mellor, entrambi filo-massoni. Mellor aderì poi alla Grande Loge Nationale Française (GLNF) che è in comunione con la UGLE.

Secondo Venzi, «il filo rosso» che guida dal 1738 gli attacchi e le critiche della Chiesa alla Massoneria è «l’accusa di ‘eresia’», «supportata nei documenti della Santa Sede da esplicite argomentazioni dottrinali» (p. 36).

Venzi cita la Bolla pontificia antimassonica, “In eminenti” di Clemente XII del 1738, il quale afferma che nelle adunanze massoniche si riuniscono uomini di qualunque religione e si fa un giuramento sulle Sacre Scritture, perciò i Massoni sono «sospetti di eresia» (cf. p. 37)… Ma Venzi non dice che erano giuramenti che prevedevano pene mortali per i Massoni spergiuri…

Poi Venzi cita i successivi documenti pontifici antimassonici tra secolo XVIII e XIX (cf. p. 38-40) e ribadisce che «l’accusa di ‘eresia’» era «la principale causa della persecuzione dell’Istituzione massonica» (p. 40).
Venzi passa poi alla Dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF), “Quaesitum est”, del 26 novembre 1983. L’allora Prefetto della CDF, il Card. Josef Ratzinger, sulla scia dell’indagine dei Vescovi tedeschi sulla Massoneria tedesca (1974-1980), accusa la Massoneria universale di relativismo (cf. pp. 41-44). Venzi rimprovera i rappresentanti della Massoneria regolare tedesca (le Grandi Logge Unite di Germania) di aver presentato nel dialogo con la Chiesa Cattolica di Germania (1974-1980) un testo massonico quale l’“Internationales Freimaurerlexikon” (1932) dei massoni Eugen Lennhoff e Oskar Posner che attribuisce alla Massoneria, appunto, il relativismo. Perciò i Vescovi tedeschi hanno accusato la Massoneria di relativismo e tale accusa è entrata nel “Quaesitum est”. Dunque, dall’accusa di eresia (XVIII-XIX secolo) si è passati all’accusa di relativismo sin dal 1980/1983 ai nostri giorni (cf. pp. 41-44). Secondo Venzi, la “Quaesitum est” di Ratzinger ribalta di 360° le motivazioni delle precedenti condanne antimassoniche… (cf. p. 44). Venzi prosegue:
«Mi sembra evidente che non si possa essere contemporaneamente “eretici” e “relativisti”, l’uno escludendo l’altro» (p. 44).

Sopra, Venzi fa capire che l’eresia, con cui la Chiesa identifica la Massoneria nei secoli XVIII e XIX, è «una degenerazione della ortodossa religione cristiana» (p. 41).

In conclusione, il Gran Maestro Venzi propone come soluzione della questione Chiesa-Massoneria, questione «eminentemente dottrinale» (p. 45), che «i vertici della Chiesa Cattolica (l’autorità papale e la Congregazione per la Dottrina della Fede)» tengano conto della «eterogeneità del ‘fenomeno’ Libera Muratoria’» e indirizzino le condanne ecclesiastiche solo «a quelle ritualità (e conseguentemente alle Gran Logge) nelle quali le criticità sollevate (Eresia, Deismo e Relativismo in particolare) si evidenziano realmente» (p. 45). Il Gran Maestro termina affermando che «tali criticità» (ossia, Eresia, Deismo e Relativismo) non riguardano la Ritualità Emulation e simili rituali massonici inglesi (es.: Stability, Oxford, Logic, West End, ecc.), e ovviamente – secondo lui – non riguardano «coloro che le praticano» (cf. p. 45), ossia le Grandi Logge come la UGLE e la GLRI…


2.    Brevi critiche alla relazione del Gran Maestro Fabio Venzi (GLRI)

Ora rivolgo brevi critiche ad alcuni punti importanti della relazione del Gran Maestro Venzi.


2.1. Eterogeneità della Massoneria? Non proprio…


Nonostante l’intento del Gran Maestro Venzi di prendere le distanze dalle Massonerie non allineate allo stile della UGLE (e della GLRI), tuttavia – secondo la mia esperienza trentennale di studi sulla Massoneria – è possibile asserire che tra le varie Massonerie (“inglesi” e “non inglesi”) c’è una sostanziale convergenza, o una comune essenza o “DNA”, i cui elementi possono essere così delineati:

•    L’Umanesimo Massonico

Nelle Costituzioni di Anderson del 1723 (testo di riferimento fondamentale per tutte le Massonerie), nel 1° Dovere della nuova Massoneria inglese, la nuova religiosità a cui sono obbligati i Massoni, ovvero la «Religione in cui tutti gli uomini sono d’accordo», è di fatto antropocentrica («vale a dire, essere Uomini buoni e sinceri, o Uomini d’Onore e onesti»), l’Uomo è al centro, e i dogmi o verità religiose che differenziano le varie religioni o confessioni cristiane, sono abbassate al rango di «opinioni» o «persuasioni». Possiamo chiamare tale Umanesimo antropocentrico con vari aggettivi (Illuminista, Relativista, Latitudinario, Teista e Razionalista…), ma la sostanza è la stessa, cioè è l’Uomo (-Massone) che rivendica indipendenza spirituale, razionale, morale, da Dogmi di fede e di morale e dalle Autorità Religiose che li promulgano e custodiscono. Tale Umanesimo antidogmatico o mètadogmatico (= superamento di Dogmi) accomuna l’Illuminismo del ‘700 (a cui si ispirano Massonerie come il Grande Oriente di Francia, la GLDI, ecc. ) e l’Umanesimo Neoplatonico sia quello di Firenze (sec. XV) che quello di Cambridge (XVII secolo) a cui – secondo il Gran Maestro Venzi – si ispirerebbe la Massoneria inglese (Gran Loggia di Londra del 1717, UGLE dal 1813 ai nostri giorni) e la Massoneria regolare filo-inglese, inclusa la GLRI.


•    La Ritualità Massonica

La Ritualità Massonica, già nei Tre Gradi fondamentali (Apprendista, Compagno, Maestro), attuata nel contesto mètadogmatico di cui sopra (Relativismo, Latitudinarismo, Teismo Razionalista), rivendica di fatto il potere o la capacità di attuare, o principiare, o favorire (magari non subito) effetti sovra-umani e/o spirituali e/o psicologici e/o ontologici, sui Massoni partecipanti e nell’ambiente di Loggia. Infatti, la Ritualità Massonica (creata da Uomini, Iniziati…) pretende di:

– consacrare la Loggia;
invocare la presenza dell’Essere Supremo (o Grande Architetto, ecc.) nella Loggia;
dare la Luce al nuovo Candidato Apprendista Massone;
– realizzare nel Candidato Maestro Massone la cosiddetta morte simbolica o morte iniziatica;
– ritrovare la Parola di Maestro o il Vero Nome di Dio, ecc…

La Ritualità Massonica è costruita con elementi attinti anche dall’Ebraismo, dal Cristianesimo… La Ritualità Massonica, in quanto è di fatto manipolazione iniziatica del Sacro, è pertanto una forma sottile (raffinata) di Magia rituale o iniziatica, peculiare alla Libera Muratoria. La presenza di Cappellani (sacerdoti cattolici, o pastori anglicani, ecc.) nella Ritualità di Loggia o di Gran Loggia (ad es., nella UGLE, nella GLRI, ecc.) non è sufficiente ad allontanare il sospetto o l’accusa di magia: infatti un chierico, un sacerdote cattolico, un ministro di culto cristiano non-cattolico, ecc., è legittimamente deputato al culto divino nella Chiesa o Confessione cristiana o Religione di appartenenza, ma NON a un culto o religiosità o ritualità di tipo sovra-, mèta-dogmatico come invece quella della Massoneria, in cui ciascun Massone è libero di intendere (secondo il suo piacimento o coscienza) l’Essere Supremo.


•    L’Esoterismo Massonico

L’Esoterismo non è solo ricerca interiore, o ricorso a segni di riconoscimento per Massoni (segni, prese, toccamenti, parole sacre e di passo), ma è anche il complesso di “Scienze” o “discipline” o “correnti” accomunate da elementi di tipo gnostico e magico: Alchimia, Ermetismo, Cabala ebraica, Teurgia, Gnosi… Riferimenti o elementi di Esoterismo sono presenti in tutte le Massonerie, anche nelle tre Obbedienze italiane che cercano il Dialogo con la Chiesa (GOI, GLDI, GLRI).

L’Esoterismo non è solo ricerca interiore, o ricorso a segni di riconoscimento per Massoni (segni, prese, toccamenti, parole sacre e di passo), ma è anche il complesso di “Scienze” o “discipline” o “correnti” accomunate da elementi di tipo gnostico e magico: Alchimia, Ermetismo, Cabala ebraica, Teurgia, Gnosi… Riferimenti o elementi di Esoterismo sono presenti in tutte le Massonerie, anche nelle tre Obbedienze italiane che cercano il Dialogo con la Chiesa (GOI, GLDI, GLRI).


2.2. La de-cristianizzazione della Massoneria è un fatto reale

Il Gran Maestro Venzi sembra negare che i Doveri delle Costituzioni di Anderson 1723 contengano un progetto di de-cristianizzazione dei Rituali liberomuratori. Di fatto tale de-cristianizzazione è avvenuta. Infatti, quei riferimenti cristiani che Venzi cita attingendo da manoscritti, catechismi e rituali massonici tra XVII e XVIII secolo, non ci sono più nella Ritualità inglese dei Tre Gradi (UGLE) e quindi nemmeno nella Ritualità Emulation (tanto difesa da Venzi). Inoltre i riferimenti Teisti del Rituale Emulation possono essere interpretati anche in senso non-cristiano, in virtù di quel «Teismo Razionalista» che proprio Venzi attribuisce al 1° Dovere delle Costituzioni di Anderson.


2.3. La religione in cui tutti gli uomini concordano: Teismo Razionalista.


Già il «Teismo Razionalista» o Latitudinarismo, spiegato dal Gran Maestro Venzi, è motivo sufficiente di incompatibilità tra Chiesa Cattolica e Massoneria inglese o all’inglese (UGLE, GLRI, ecc.).


2.4. Inclusività religiosa, inclusività di tutte le fedi… Sophia Perennis o Esoterismo


L’inclusività di tutte le fedi e di tutte le religioni, tipico di quel Teismo Razionalista già sostenuto dai Neoplatonici di Cambridge e poi subentrato nel 1° Dovere di Anderson 1723, elimina o relativizza Dogmi e Verità (definite e definitive) di Fede di Morale… Ecco dunque il Relativismo antidogmatico… Ma tale Relativismo non esaurisce la “teologia” o religiosità massonica: la credenza nella “Sophia Perennis”, o Unità/Verità Primordiale di cui le Religioni sarebbero tante facce o manifestazioni storiche, suppone l’Esoterismo, dunque la coniunctiooppositorum tanto cara a Umanisti Neoplatonici rinascimentali come Nicolò Cusano…


2.5. Neoplatonici di Cambridge e Neoplatonici del Rinascimento


Il Gran Maestro Venzi collega i Neoplatonici di Cambridge ai Neoplatonici del Rinascimento. Tra questi ultimi ricordiamo il sacerdote Marsilio Ficino, appassionato di Ermetismo (la dottrina di Ermete Trismegisto), e il giovane Pico della Mirandola, appassionato di Cabala ebraica… Ecco, appunto, anche nella Massoneria ci sono Ermetismo e Cabala ebraica… Ermetismo e Cabala ebraica sono presenti in ogni forma di Massoneria (GOI, GLDI, GLRI, ecc.). Ermetismo e Cabala non sono compatibili con l’ortodossia cattolica.


2.6. Componenti teiste e cristiane sotto l’ombrello del Relativismo/Esoterismo…


Sono pregevoli ed eruditi gli sforzi del Gran Maestro Venzi di presentare i riferimenti cristiani nella letteratura e ritualità massonica inglese del sec. XVIII e i riferimenti teisti del Rituale Emulation. Ma anche quelle componenti cristiane e teiste sono suscettibili di letture diverse. Nella stessa Loggia e Gran Loggia, anche Massoni ebrei, musulmani, induisti, ecc., possono praticare il Rituale Emulation, insieme a Massoni cristiani (cattolici, luterani, anglicani…). Pertanto anche quelle presunte componenti cristiane e teiste sono incluse nel Relativismo o Teismo Razionalista di Cambridge e nell’Esoterismo… Insomma, massima inclusività, o unione degli opposti


2.7. L’accusa di Relativismo del 1980/83 non è affatto una novità a 360° gradi…

Le accuse di Relativismo alla Massoneria si trovano già nella “Humanum genus” di Papa Leone XIII (1884) e, in fondo, si intravedono nella “In eminenti” di Clemente XII il quale rivela che Massoni di tutte le religioni giurano sulle Sacre Scritture…


2.8. Criticità anche nel Rituale Emulation…

Il Rituale Emulation è praticato non solo dalla GLRI (fondata nel 1993), ma anche dal GOI (almeno dal 1976). Il GOI è apertamente laicista e nel 2023 ha riottenuto il riconoscimento dalla UGLE. Dunque, attualmente, la UGLE riconosce sia la GLRI e sia il GOI…

Ci sono «criticità» anche nel Rituale Emulation. A questo proposito, oltre a rimandare a quanto ho scritto nel paragrafo 2.1. (che vale anche per il Rituale Emulation), aggiungo un altro elemento: i giuramenti massonici con riferimento a punizioni mortali per Massoni spergiuri o traditori… A tali giuramenti con pene cruenti si riferiva già Clemente XII nella “In Eminenti” (1738). Tali giuramenti cruenti sono presenti nella Ritualità Massonica inglese del XVIII secolo (Ritualità in cui vi sarebbero riferimenti cristiani…) e anche nel Rituale Emulation (teista) del 1823ss. Secondo il Rito Emulation, la pena del 1° Grado è il taglio della gola; al 2° grado è lo strappo del cuore; al 3° grado è lo sventramento e incenerimento… Nel 1986, in seguito a denunce da parte del mondo anglicano, la UGLE avrebbe eliminato dal Giuramento o Solenne Obbligazione il riferimento alle suddette pene cruente, ma lo ha conservato nei rispettivi Segni Penali… Certamente, il riferimento a tali pene o segni penali non è cristiano e non è gradito a Dio.

Conclusione I tre Gran Maestri (GOI, GLDI, GLRI) partecipanti all’incontro di Milano del 16 febbraio 2024, con le loro relazioni, ci hanno fatto comprendere chiaramente l’incompatibilità tra Chiesa e Massoneria.










 
aprile 2024
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