Anglicani:

secondo “battesimo” per i trans

Inghilterra, iniziativa per ‘confermare’ identità sessuale
 

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Notizia pubblicata da Il Sussidiario e ripresa dal Centro Studi Federici

La seconda immagine è nostra

Breve nota in calce






Pastore anglicano spezza un pezzo di pane



In Inghilterra i cristiani che hanno cambiato sesso avranno diritto a un secondo battesimo per confermare la loro nuova identità sessuale.

Da anni la Chiesa Anglicana d’Inghilterra per frenare la continua emorragia di fedeli (il Regno Unito è considerato numericamente il paese più ateo dell’occidente) ne inventa sempre di nuove, come le donne prete, i matrimoni tra persone dello stesso sesso e tante altre cose che questa emorragia la fanno solo aumentare.

L’ultima della serie è offrire un secondo battesimo a tutti coloro che hanno cambiato sesso. Cioè, se sei stato battezzato come Mario perché eri un bel maschietto, adesso che sei donna ti ribattezziamo Giovanna.

Se si accetta la premessa che i transessuali sono “donne intrappolate nel corpo di un uomo” o viceversa, allora il primo battesimo, che è stato fatto a una persona con il sesso sbagliato, è, se non valido, incompleto, e quando il transessuale “scopre” e proclama la sua nuova identità, che equivale a una nuova nascita, la Chiesa d’Inghilterra, sempre modellata sulle ultime ideologie alla moda, è più che intenzionata a strumentalizzare la fede per solennizzarla.

L’affermazione trans

Lo scorso martedì è stata pubblicata una nuova guida pastorale che consiglia ai sacerdoti di rivolgersi ai trans con il loro nuovo nome e anche senza battesimo sacramentale raccomanda un rituale simile di riconoscimento liturgico della loro nuova identità.

La guida, approvata lunedì dalla Casa dei Vescovi, descrive anche l’uso di elementi come acqua e olio nel rito citato. La forma concreta del servizio liturgico in questione è lasciata nelle mani di ciascun parroco, ma è consigliabile accompagnarla con la consegna di una Bibbia regalo con il nuovo nome registrato o un certificato.

Come nucleo del nuovo servizio, che si chiama Affermazione della Fede Battesimale, il ministro impone le sue mani ai fedeli, gli rivolge il suo nuovo nome e recita una preghiera per lui.

La leadership anglicana vuole chiarire nel documento che non è esattamente un secondo battesimo, ma spiega che l’affermazione della fede battesimale permette ai transessuali “di rinnovare gli impegni presi in pubblico nel battesimo e offre uno spazio per coloro che hanno sperimentato una transizione importante riconsiderare la loro vita a Gesù Cristo “.





Breve nota

Una notizia del genere fa accapponare la pelle, e tuttavia ci si chiede innanzi tutto fin dove dovrà arrivare la depravazione perché giunga il sacrosanto castigo.
Ci sarà sicuramente il castigo al momento del giudizio particolare e del giudizio universale, ma quando la misura è colma Dio interviene con la Sua giustizia anche sugli uomini che sono ancora in vita.
Ci si può chiedere se, in questo caso, Egli castigherà di più il pastore anglicano o il soggetto che si è compiaciuto di cambiare – fin dove è possibile – il sesso che Dio stesso gli ha assegnato; ma in ogni caso entrambi riceveranno la giusta mercede per la loro disubbidienza a Dio.
Qui e adesso ci si chiede con quale faccia tosta i gerarchi della neochiesa del Vaticano II continuino a tessere trame “ecumeniche” con gli anglicani e con tutti gli eretici e gli scomunicati possibili e immaginabili. Donne prete, matrimoni omosessuali e ora bi-battesimo… ma arriverà il giorno del Signore!


In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di questa città.
(Matteo 10, 15)

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci. … Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna?
(Matteo 23, 13 e 33)





dicembre 2018
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