UNA VECCHIA PREVEGGENTE DESCRIZIONE

DI CIÒ CHE POTREBBE AVVENIRE:

Il Regno dell'Anticristo

[Robert Hugh Benson, 1907, “Il padrone del mondo”]


di
Don Curzio Nitoglia


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IL REGNO DELL’ANTICRISTO

ROBERT HUGH BENSON, nel 1907, ha scritto un romanzo storico/teologico intitolato “Il padrone del mondo”, che è stato tradotto e pubblicato in italiano per la prima volta nel 1921 a Firenze.

Nel 1987 grazie all’interessamento del card. GIACOMO BIFFI è stato ristampato dalla Jaca Book di Milano con tre edizioni (1997, 2008) e sedici ristampe.

Benson, con uno stile davvero ammirevole, riprende il tema svolto da SAN PIO X nella sua prima Enciclica E supremi apostolatus cathedra del 1904 - nella quale papa Sarto osservava che i mali i quali circondavano il mondo e la Chiesa erano talmente gravi DA FAR PENSARE CHE L’ANTICRISTO FOSSE GIÀ PRESENTE - e vi scrive un romanzo avvincente.


GLI ORRORI DEL MONDIALISMO

Benson prevedeva che attorno agli anni Venti-Trenta la Massoneria avrebbe acquistato un potere sempre più vasto in Europa come nelle Americhe e nell’Oriente così da poter UNIFICARE TUTTO IL MONDO ATTORNO AL 1989 (anno in cui è “crollato” effettivamente il muro di Berlino ed è iniziato il compimento dell’UE) e appianare la venuta all’Anticristo finale.

I mali che avrebbero portato a tale sciagura furono elencati da Benson con precisione e lucidità: 1°) Critica storica e unicamente filologica della Bibbia non più considerata un testo sacro, divinamente ispirato e fornito dunque d’inerranza; 2°) Sentimentalismo religioso e Liberalismo, che sotto apparenza di “pensiero indipendente” rendono invece gli uomini realmente schiavi della mentalità comune e delle passioni; 3°) la nascita del Modernismo (p. 7).

Inoltre, secondo Benson, nel mondo degli anni Trenta sarebbero rimasti solo tre tipi di religione: il Cattolicesimo, l’Umanitarismo filantropico liberal-massonico e le “Religioni” o filosofie esoteriche estremorientali. Le ultime due forme sono accomunate dalla tendenza con il Panteismo antropocentrico e si trovano in totale opposizione con il Cattolicesimo, che è teocentrico e crede in un Dio personale e trascendente (p. 10).

Il Cattolicesimo sarebbe decaduto sempre più, il mondo non lo avrebbe voluto più ascoltare, capire e accettare e lo avrebbe abbandonato, inebriato dal delirio di onnipotenza datogli dal panteismo antropolatrico e dal “culto dell’Uomo” (p. 11).

In effetti, la religiosità vincente dal Venti sino al 1989 è una sorta di Umanitarismo filantropico privo del vero Soprannaturale, «subisce l’influenza della Massoneria: l’uomo è Dio» (p. 11).
La Psicoanalisi ha occupato il posto del puro e semplice Materialismo marxista e cerca di rimpiazzare la spiritualità del Cattolicesimo con un surrogato psicanalitico immanentistico (p. 12). L’Autore esclamava: «SIAMO QUASI PERDUTI E CI STIAMO DIRIGENDO VERSO UNA CATASTROFE ALLA QUALE DOBBIAMO ESSERE PREPARATI […] finché non tornerà il Signore» (p. 12).

Ma purtroppo oggi gli pseudo “profeti dell’ottimismo” irrealistico ed esagerato, i quali hanno condannato i veri “profeti di sventura”, non vogliono sentire la voce di Benson che, quale nuovo Laocoonte, metteva in guardia i Cattolici dal Modernismo nuovo vero “cavallo di Troia” introdotto dall’inimicus homo nella Città di Dio.

Egli ammetteva realisticamente che nel mondo cattolico era presente anche il male, ma vi era pure del bene, vi erano conventi dissoluti, ma anche osservanti e vicini al Signore (p. 12).
Benson non è uno di quei farisei/manichei che vedono tutto e solo bene da una parte e tutto e solo male dall’altra. Se il Cristianesimo è la vera Religione divinamente rivelata, non tutti i Cristiani le sono fedeli, anzi. Tuttavia l’Umanitarismo, che prometteva ipocritamente pace e cessazione di “guerre di religione”, aveva i suoi eccessi, i quali superavano anche quelli dei peggiori Cristiani.

A pagina 13 Benson prevedeva già nel 1907 il “Parlamento europeo”, il quale segnava la fine del sano patriottismo e tramite la democrazia-sociale fondava l’anti-chiesa di Cristo. Egli ci metteva in guardia anche contro l’apparente perfezione dello sviluppo tecnico, il quale, se disordinato e distolto dal Fine ultimo, nasconde molte trappole che insidieranno la Fede dei Cristiani (p. 16).

L’Anticristo finale di Benson si presenta sotto le apparenze di Solidarismo, di Pacifismo agguerrito contro la Religione cristiana “portatrice di spada e non di pace”, di Umanitarismo naturalista, che abolisce la pena di morte e istituisce il “Ministero dell’eutanasia”, essendo la morte non più l’inizio della vita eterna, ma il ritorno dell’individuo nel “Tutto” (p. 36), il quale rimpiazza la Spiritualità con la Psicologia.
Il tutto nell’ambito del Mondialismo più radicale vale a dire «L’unità impersonale, l’annullamento dell’individuo, della famiglia, della Nazione nel mondo» (p. 25). L’uomo è tutto, è “Dio”; non esiste un Dio trascendente ma Egli è immanente al mondo e solo la cooperazione solidale di tutti gli uomini può evolvere continuamente in meglio (p. 26).


LA PERSECUZIONE FISICA

Questa contro-chiesa naturalista e pacifista, secondo Benson, avrebbe scatenato ben presto una cruenta persecuzione contro il Cristianesimo, che aveva già perso molti consensi a favore dell’Umanitarismo. Benson ci descriveva allora il “Corpo mistico nell’agonia”, proprio come Gesù Cristo circa 2000 anni prima, e l’Uomo che gridava alla Chiesa crocifissa: “Ha salvato gli altri, non può salvare se stessa?” (p. 48).

Neppure dal Cielo scendeva, in quei momenti tragici, una parola a rincuorare i fedeli perseguitati e martirizzati. La Massoneria e il Democraticismo, più che il Comunismo oramai sorpassato dal Liberismo, sarebbero stati la forza occulta che avrebbe manovrato la “religione” dell’Uomo e la persecuzione della Chiesa di Dio (p. 51).

Lo stato dell’umanità nel “Nuovo Ordine Mondiale” viene descritto da Benson come una “copia molto simile ai gironi superiori dell’Inferno dantesco” (p. 123).
Frattanto Roma (p. 211) sarebbe stata distrutta da un bombardamento comandato dall’Anticristo, il Papa e quasi tutti i Cardinali sarebbero morti e il nuovo Papa si sarebbe rifugiato a Nazareth, ove avrebbe continuato con soli 12 Cardinali la sua Missione di governare la Chiesa con Vescovi, Sacerdoti e Fedeli sparsi in tutto il mondo e pronti al martirio, i quali avrebbero potuto pregare e celebrare i Sacramenti solo in privato, sotto pena di morte.

A pagina 170 Benson ci descrive il “nuovo Culto” imposto dalla Massoneria e dall’Anticristo alla nuova Umanità, che ama i piaceri, le ricchezze e gli onori, al contrario del Cristianesimo che insegna ad amare la croce, la povertà e l’umiltà. Tale “nuovo culto” è una parodia o un surrogato della Messa cattolica, è il “culto dell’Uomo”, che ha bisogno di un certo cerimoniale per professare la “Religione dell’Avvenire”, lo “spirito del mondo”, spogliato da ogni idea del Soprannaturale e della Grazia santificante.
Come non pensare al Novus Ordo Missae del 1968, il “nuovo culto montiniano” della “religione antropocentrica” del Vaticano II?

È impressionante vedere come 100 anni prima di ciò che stiamo vivendo sia a livello politico che religioso, Benson avesse già intuito quasi tutto e quasi nei minimi dettagli.

Uno dei personaggi del romanzo di Benson (la signora MABEL) si accorse che la nuova “Fede” pacifista e umanitarista non era migliore dell’intransigenza cristiana, anzi forse era carica di maggior odio e crudeltà di quelli manifestati da alcuni Cristiani nel corso dei secoli (p. 220). Come credere che «quella belva selvaggia, col sangue dei Cristiani martirizzati che usciva dalle sue unghie assetate di violenza, fosse l’Umanità novella? Cioè quello che lei chiamava il suo “Dio”?» (p. 231).

Un libro da leggere e meditare… soprattutto oggi.




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