Lo scontro di civiltà dell’atlantismo
contro il mondo arabo,

e non tra

 ISLAM E GIUDAISMO


di Don Curzio Nitoglia


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Michael Brenner, professore di Storia e Cultura ebraica all’Università di Monaco, nel libro Breve storia degli Ebrei, (Roma, Donzelli, 2009) scrive: «Fu il viaggio di un non-ebreo [Maometto, ndr] a dare il via alla più grande trasformazione della Società ebraica dopo la distruzione del secondo Tempio. Quando Maometto nell’anno 622 si trasferì dalla Mecca a Yathrib (che poi divenne Medina) iniziò la marcia trionfale dell’Islàm.
Tra il VII e il XIII secolo quasi il 90% degli Ebrei viveva in territori islamici […]. Un tempo sparsi su diversi Stati e regni, essi si trovavano adesso uniti sotto il dominio musulmano […]. L’autorevolezza pressoché universale che […] vennero ad assumere il Talmùd e i rabbini dipese anche da quelle condizioni politiche che resero possibile una “standardizzazione” dell’ebraismo.
Alcune delle famiglie di Medina che accolsero Maometto appartenevano alle tribù ebraiche stanziate sulla penisola araba […]. Elementi della tradizione ebraica, al pari di quelle delle tradizioni [ereticali e gnosticizzanti, ndr] dei cristiani che vivevano nella regione, erano entrati a far parte della cultura dell’area. Non meraviglia quindi che Maometto […] conoscesse non solo le narrazioni bibliche, ma anche le interpretazioni ebraiche e cristiane [gnostiche, ndr] della Bibbia» ( 1).

Brenner spiega poi il motivo della rottura tra islam e giudaismo e/o gnosticismo cristiano orientale così: «tuttavia [Maometto, ndr] aveva sperato che gli ebrei avrebbero accolto la sua nuova religione. Ma il rifiuto della maggior parte di loro […] portò a un conflitto militare» (2). I contrasti tra islamismo e giudaismo furono meno forti di quelli tra cristianesimo ortodosso ed ebraismo «il Corano non aveva soppiantato il Vecchio Testamento, i musulmani non si consideravano i “nuovi” ebrei [o il “verus Israel”, ndr] ed era assente [nell’islamismo, ndr] la cruciale accusa di deicidio […]. Non stupisce che molti ebrei salutarono come liberatori i conquistatori musulmani dei territori dell’impero romano, già cristiani» (3).

In breve, mentre tra cristianesimo e giudaismo vi è un conflitto teologico radicale non così tra quest’ultimo e l’islamismo, tale conflitto fu un frutto dell’orgoglio arabo di Maometto, ferito dal rifiuto degli ebrei della sua dottrina molto simile alla loro. Inoltre nel mondo musulmano «non esistevano istituzioni analoghe alle corporazioni cristiane che escludevano gli ebrei […], la situazione di “stranieri” tipica per gli ebrei nel medioevo non esisteva nel mondo islamico» (4) .

Perciò l’attuale “conflitto di civiltà”, voluto dagli Usa e da Israele, è uno scontro con il ‘mondo arabo’, in quanto non ancora liberalizzato e illuminato dalla modernità occidentale, e per nulla un distanziarsi dall’islamismo, che in sé è visto con simpatia, in quanto argine al cristianesimo tradizionale e non giudaizzante.


NOTE

1 -  M. BRENNER, Breve storia degli ebrei, Roma, Donzelli, 2009, p. 59.
2 -  ID., cit., p. 60.
3 -  ID., cit., pp. 60-61.
4 -  ID., cit., p. 65; cfr. sullo stesso tema anche E. BENBASSA – A. RODRIGUE, Die Geschicte der sepharadischen Juden, Bochum, 2005; G. BOSSONG, Die Sepharaden, München, 2008; M. R. COHEN, Unter Kreuz und Halbmond. Die Juden in Mittelalter, München, 2005; dello stesso BRENNER, Breve storia del sionismo, Roma-Bari, Laterza, 2002.



aprile 2023
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