USQUE TANDEM, FRANCISCE?


di Luciano Pranzetti


Il 19 di settembre, del 2016, quattro cardinali – Raymond Burke, Joachim Meisner, Carlo Caffarra e Walter Brandmüller – presentavano a Bergoglio una reverente lettera in cui si chiedeva di chiarire alcuni dubbi sorti dalla lettura dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”. Sappiamo come è andato il seguito. Bergoglio non ha ricevuto i quattro porporati né ha risposto direttamente ai quesiti lasciando questa incombenza a una precedente lettera – 5 settembre 2016 – indirizzata alla Conferenza episcopale di Buenos Aires.
Nel frattempo, due cardinali, Meisner e Caffarra sono morti e non ci risulta che lo stesso Pontefice sia andato a dar loro, anche di sfuggita, una “paterna” benedizione.

Rancore allo stato puro e vendetta “cucinata” calda.




Roma, palazzo del Senato, 25 settembre 2023:
Bergoglio rende omaggio alla salma di Giorgio Naplitano


Questo ci è venuto alla memoria guardando le immagini e ascoltando le parole di Bergoglio, fornite e diffuse dalle tv, con cui veniva esaltata la sua visita alla salma del fu Presidente della Repubblica, il comunista Giorgio Napolitano morto giovedì, 22 settembre c. m., ed esposta nella sala del Senato.
Poteva, il Pontefice, starsene buono e defilato? No, perché quando si presenta l’occasione, egli sa che questo è il momento di esibirsi attirando su di sé l’attenzione del “mondo”.
Visita a sorpresa, dicono i massmedia, per mettere in evidenza il carattere decisionale ed estemporaneo del suo agire, ma che, tuttavia, nulla lascia alla fretta del momento e tutto calcolando nei particolari.

Giorgio Napolitano: politico di vasta notorietà, lascia un’ombra lunga sulla sua persona, ostinato - usque ad mortem – nell’errore comunista tanto da essere tumulato nel cimitero acattolico romano. Il suo nome va ricordato per essere stato, insieme ad atri compagni di partito, firmatario della lettera con cui chiedeva la condanna all’impiccagione dell’ungherese Nagy, macchia che non si cancella con il successivo, e tardivo, pentimento. Presidente della Repubblica italiana, manovrò per far cadere – riuscendovi – il legittimo governo Berlusconi, attraverso un’indegna e sporca azione di marca finanziaria europea.




Roma, palazzo del Senato, 25 settembre 2023:
Bergoglio si inchina davanti al feretro di Giorgio Naplitano


Bergoglio, si è allora, presentato in Senato, ieri, 25 settembre, per rendere commosso omaggio a Giorgio Napolitano, definendolo grande uomo che molto ha fatto per la patria.
Meschina sceneggiata, somma ipocrisìa, con la quale ha catturato l’attenzione dell’orbe terrestre e con la quale ha mostrato la sua vera personalità, quella di un uomo che non ama essere contraddetto e, perciò, vendicativo – come racconta la vicenda dei quattro cardinali lasciati in sala di attesa – ma che si trova bene in compagnia con i nemici di Dio: comunisti, LGBT, massoni, atei.
Certamente il cristiano deve fare il bene ma come insegna San Paolo: “Bonum autem facientes non deficiamus; tempore enim suo metemus non deficientes. Ergo, dum tempus habemus, operemur bonum ad omnes maxime autem ad domesticos fidei (Gal.6, 9-10) cioè: non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Dunque, mentre abbiamo tempo, operiamo il bene verso tutti ma soprattutto verso i fratelli nella fede.
Ma per Bergoglio i quattro cardinali sono sconosciuti mentre G. Napolitano è un noto “fratello nella fede”


Arriverà anche per lui il DIES IRAE e ad aspettarlo ci saranno, di sicuro, i cardinali Meisner e Caffarra.





Roma, palazzo del Senato, 25 settembre 2023:
Bergoglio lascia un messaggio nel libro delle firme














settembre  2023
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