E se la Fraternità San Pio X
avesse firmato


di Austremoine


A guardare un po’ indietro, è legittimo porsi la domanda; dopo tutto ci era stato venduto bene questo magnifico e imminente accordo con una Roma che era cambiata e con della gente così ben disposta nei confronti della Tradizione!

E tuttavia, pochi mesi dopo, dopo certi avvenimenti il cui segreto è noto solo alla Provvidenza, il corso delle cose sembra essersi un po’ modificato.
Ciò nonostante, chi rifiuta di vedere le profonde unità e continuità tra Benedetto XVI e Papa Francesco? Benedetto XVI ha beatificato Giovanni Paolo II, Francesco lo canonizzerà. Benedetto XVI è stato uno dei progettisti del concilio Vaticano II, Francesco ne è un puro prodotto. Benedetto XVI ha rinnovato più di metà del Conclave, questi cardinali ratzingeriani hanno eletto Francesco.

Quelli che oggi aprono gli occhi su un progressismo molto inquietante di Papa Francesco, non si erano accorti che Benedetto XVI aveva mantenuto i princípi che minano la Chiesa?
Non si può restaurare la Chiesa senza gettare nella pattumiera della storia i princípi conciliari, che la distruggono e che ci arrecano tanto danno.

E così, nel 2011-2012, si sono visti di nuovo apparire i segni che il Cielo aveva già inviato a Mons. Lefebvre per fargli comprendere che non doveva realizzare l’operazione suicidio della Tradizione: Assisi, riunione sacrilega, attentato scandaloso contro il primo Comandamento e il dogma della Fede; lo scacco dei colloqui dottrinali, che vide Roma sempre più attaccata agli errori del concilio Vaticano II; e per completare, la Provvidenza ha permesso la “beatificazione” di Giovanni Paolo II, papa relativista e progressista, colui che ha condannato il prelato di Ecône.
«Oculos habent et non videbunt», dice il salmista.

Solo la Provvidenza ha permesso il salvataggio della FSSPX… e che salvataggio! Poiché, se è vero che Benedetto XVI era legato ad un aspetto accidentale – esteriore – della Tradizione, il suo spirito era visceralmente acquisito al progressismo conciliare. È per questo che, senza mettere in problematica i cattivi princípi, egli ha potuto attenuarne la manifestazione, con un certo conservatorismo esteriore e con una maggiore libertà ai movimenti tradizionali.
Alcuni dei suoi atti in questa direzione gli sono costati molto e c’è voluto del coraggio per compiere questi passi in favore della Tradizione, ma in profondità, a livello teologico, bisogna ammettere che non ha intrapreso alcunché per restaurare la Chiesa.
Dire altro da questo è solo artificio e menzogna.

Se in questa crisi sembrava che fosse stato aperto un paracadute, questo è stato nuovamente ripiegato, così che siamo trascinati ad una velocità sempre più vertiginosa nel baratro di una crisi che sembra non voler finire.

I cattolici, capiranno un giorno che non si può conciliare la religione dell’uomo che si fa Dio, e che porta alla distruzione, con la religione di Dio che si è fatto uomo per salvarci?







agosto 2013

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