Nigeria: prosegue il massacro dei cristiani



Articolo della Fraternità San Pio X







Cartina della Nigeria
la zona in giallo costituisce la cosiddetta «cintura mediana»



Nelle città e nei villaggi della cosiddetta «cintura mediana» (un terzo del paese tra le zone Nord e Sud) della Nigeria sono stati uccisi dozzine di cristiani nel corso delle ultime settimane, in particolare intorno alla Pasqua. Le informazioni sono state fornite all’organizzazione caritatevole cattolica internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) dai responsabili cattolici del luogo.

A partire dal lunedì di Pasqua, 1 aprile 2024, si è verificata una serie di attacchi contro i villaggi dello Stato di Plateau, che hanno causato la morte di almeno 39 persone.
Secondo Padre Andrew Dewan, direttore della comunicazione della diocesi di Pankshin «dei violenti attacchi si sono verificati il lunedì di Pasqua, con l’uccisione di 10 persone. Ad una donna incinta è stato aperto il ventre ed è stato ucciso il bambino»

Gli assalitori, pastori Fulani, in maggioranza musulmani, sono ritornati per una nuova serie di attacchi il venerdì 12 aprile, uccidendo altre 29 persone. «Gli attacchi sono proseguiti fino a Domenica 14 aprile. In totale sono stati attaccati cinque villaggi e distretti. A Kopnanle è stata incendiata una chiesa».

In questa stessa regione, a Natale sono stati massacrati più di 300 cristiani. Padre Andrew ritiene che «questi attacchi abbiano un carattere sistematico: sono una caratteristica permanente della vita nella regione e potrebbero essere legati agli attacchi di Natale». 

Il Governo aveva promesso di rafforzare la sicurezza per proteggere gli agricoltori della «cintura mediana», in maggioranza cristiani, ma non è stato fatto alcunché, e Padre Andrew deplora: «La risposta del Governo in materia di sicurezza è inadeguata. Le comunità non si affidano al Governo per essere protette. Esse si rifugiano nelle chiese.
«Ma queste ultime hanno molte difficoltà a far fronte ad un tale diluvio di persone sfollate. Si pensi che bisogna cucinare per migliaia di persone al mese; noi non abbiamo pianificato né abbiamo immagazzinato alcunché per queste situazioni d’emergenza».

In seguito al massacro di Natale, a Bokkos sono stati creati 16 campi, principalmente dalla Chiesa, allo scopo di fornire rifugio alle persone vittime dell’attacco.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (HCR) ha stimato che in Nigeria vi sono 3,1 milioni di persone sfollate, a causa dell’insurrezione nel Nord-Est del paese e dei pastori Fulani estremisti nella «cintura mediana».

Farmasum Fuddang, Presidente del Consiglio per lo Sviluppo Culturale dei Bokkos, ha commentato l’atrocità dei massacri:
«Malgrado la presenza delle forze di sicurezza, tra cui il DSS (State Security Service), l’esercito e la polizia, i criminali, identificati come terroristi Fulani, hanno potuto effettuare i loro attacchi in totale impunità.
«Approfittando dell’oscurità, più di 50 terroristi armati sono scesi nei villaggi di Mandung-Mushu e di Kopnanle, attaccando nel sonno gli abitanti innocenti, disarmati e pacifici  … mentre i soldati nelle vicinanze non sono intervenuti».
«L’attacco, che ha preso di mira principalmente i ragazzi, sembra faccia parte di un piano calcolato per incutere la paura e causare nuovi spostamenti. Il momento scelto per questo attacco, subito dopo l’erroneo avvertimento del DSS dell’imminenza di un assalto alle comunità Fulane, solleva serie preoccupazioni circa la collusione o la deliberata negligenza».


Centinaia di morti nello Stato di Benue nel 2024

Lo Stato di Benue, anch’esso situato nella «cintura mediana», è stato duramente colpito dalle violenze. Le cifre inviate all’AED da Padre Remigus Ihyula, mostrano che nel periodo di Pasqua sono stati assassinati dozzine di cristiani in seguito agli attacchi dei Fulani. Gli attacchi effettuati tra il 28 marzo e il 2 aprile hanno fatto almeno 38 morti, forse molti di più, e ci sono stati molti stupri.

Secondo queste informazioni, dall’inizio del 2024 ci sono stati 67 attacchi che hanno causato 239 morti accertati, 60 feriti e 65 rapimenti di bambini in tutta la provincia del Benue. Nel 2023, nel corso dell’anno sono state uccise più di 500 persone.

Le tensioni tra agricoltori sedentari ed allevatori nomadi sono un problema antico in queste regione della Nigeria, nota per le sue terre fertili. Il cambiamento climatico ha spinto i Fulani a lasciare i loro pascoli tradizionali, portando a degli scontri per l’accesso alle terre.

Le differenze etniche e religiose aggravano la situazione, è provato che i Fulani sono stati radicalizzati e utilizzati per espellere i cristiani dalla regione. Il problema si è considerevolmente aggravato con l’accesso facile degli allevatori alle armi automatiche.






 
aprile 2024
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