AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


A Fatima, il catechismo della Madonna: consolare Dio




Pubblicata dalla FSSPX il 22 novembre 2019


La Madonna è apparsa alla Cova di Iria per ricordare al mondo che la «sola cosa necessaria» è cercare prima di tutto e soprattutto il Regno di Dio e la Sua giustizia.

Questo significa che noi dobbiamo rendere a Dio quello che Gli è dovuto: ogni onore e gloria. Se la Sua maestà è offesa dall’orgoglio dell’uomo, allora la giustizia consiste nella perfetta riparazione alla Sua maestà oltraggiata: con la penitenza, l’espiazione e tutti gli atti che ristabiliscono il vero ordine.

Qual è allora la risposta più perfetta che noi possiamo dare, poveri peccatori messi di fronte all’agonia di Nostro Signore e alla Sua crudele Passione? Quale potrebbe essere questo perfetto atto d’amore che Dio ci chiede nel Suo primo e più grande comandamento? Nostro Signore stesso ci dà la risposta: «Io ho cercato la compassione, ma invano, ho cercato un consolatore, ma non ne ho trovato alcuno».
La devozione al Suo Sacro Cuore non è altro che un atto di riparazione e di espiazione, per consolarLo. Il cuore pieno d’amore dice a Nostro Signore: «Se Voi bussate dappertutto e nessuno Vi risponde; se Voi siete buttato fuori dalla società, dalle istituzioni, dalle famiglie e perfino dalle Vostre chiese; se Voi siete solo e disprezzato, Voi, il Creatore e il Maestro di tutto, allora io desidero offrirVi interamente il mio cuore, desidero offrirVi conforto e rifugio, perché riceviate un luogo d’accoglienza, certo povero, ma sincero, in cui potrete riporre la Vostra testa e trovare un posto per riposare. Più essi Vi rigettano, più io voglio riceverVI; più essi Vi dimenticano, più io voglio ricordarmi di Voi; più essi si allontanano da Voi, più io voglio rivolgermi a Voi; più essi disprezzano il Vostro amore, più io voglio onorarVI; più essi riempiono la Vostra anima di tristezza e di lacrime,  più io voglio consolarVi!»

La Madonna ha scelto i ragazzi di Fatima per aiutarci a comprendere la grandezza e l’importanza di questi desiderii del cuore. Il piccolo Francesco non era in grado di condurre la vita di un missionario e di un monaco contemplativo; egli poteva offrire solo le sue semplici preghiere e i suoi sacrifici, come Santa Veronica poté presentare solo un velo a Nostro Signore torturato e schernito. Esteriormente, queste cose sono niente, ma interiormente costituiscono un supremo gesto d’amore, che fece meritare a Veronica di diventare santa e di vedere Cristo sofferente imprimere il Suo volto non solo sul suo velo, ma anche nella sua stessa anima. E chi, tra noi, non è in grado di imitare le semplici azioni di un ragazzo per consolare Nostro Signore e la Madonna?

Dal momento che il mondo nega la gloria e l’onore che sono dovuti a Dio, è necessario fare quest’atto di riparazione. E questo si fa innanzi tutto con l’amore, e il primo atto d’amore consiste nell’essere con l’essere amato, nel contemplarlo e nel vivere sempre alla sua presenza. Il secondo atto d’amore è riparare l’offesa con una spinta opposta. Non vi è forse niente di più toccante che il cuore riconoscente di un fanciullo che vuole dare gioia a suo padre e a sua madre e li consola con un sorriso e un ardente fiamma d’amore.