Santuario di
Nostra Signora della Preghiera

Pontmain - Francia


Centre Pastoral du Sanctuaire - 3 rue Notre-Dame - 53220 PONTMAIN

Tel. : 02 43 05 07 26 - Fax : 02 43 05 08 25






Guerra franco-Prussiana - 1870-1871


Nel 1871 la Francia era devastata a causa della guerra franco-prussiana. Tre quarti del Paese erano sotto l’occupazione dell’antica Prussia. Un momento drammatico per la nazione, quando il suo esercito era stato duramente sconfitto da quello prussiano e l’Imperatore Napoleone III era stato fatto prigioniero.



I quattro ragazzi veggenti
 



Veggenti e paesani davanti al granaio a guardare l'apparizione della Madonna


La sera del 17 gennaio 1871, nel villaggio francese di Pontmain vicino a Laval, nella Loira, poco distante da dove infuriava la battaglia, Eugène Barbedette, un ragazzino di dodici anni, stava aiutando suo padre nel granaio a pestare il ginestrone, usato come foraggio per gli animali; anche suo fratello di dieci anni, Joseph, si trovava lì con loro. Eugène uscì fuori per vedere che tempo faceva e vide al di sopra della casa di fronte una splendida signora con un vestito ornato di stelle, che gli sorrideva stendendo le braccia come per abbracciarlo. Eugène corse dal padre a raccontargli della signora; in breve tempo la voce della visione dei due bambini si diffuse per il piccolissimo villaggio e tutta la gente accorse al granaio. Altre due bambine: Jeanne-Marie Lebossé di nove anni e Françoise Richer di undici anni videro la bella signora.
Giunsero anche il parroco Michel Guérin e le suore che gestivano la parrocchia che, senza giudicare o commentare, invitarono la gente a pregare; l’apparizione si svolse nel giro di tre ore circa, accompagnata dalla preghiera e dai canti degli abitanti del villaggio.


L'apparizione può considerarsi suddivisa in cinque fasi:





Eugène Barbedette vide per primo la signora, che indossava un vestito blu con delle stelle d’oro, delle scarpe molto semplici con un nastro d’oro, una corona d’oro e un velo nero sui capelli fino alle spalle. La bellissima signora sorrideva sia a Eugène sia al fratello Joseph, sopraggiunto poco dopo. I ragazzi corsero a riferire della signora ai genitori e la loro mamma Victoire, pensando che si potesse trattare della Vergine Maria, corse a cercare suor Vitaline, che lavorava alla scuola parrocchiale, per raccontarle ciò che i bambini avevano detto. Un’altra suora, Marie Edouarde, corse ad avvisare il parroco don Michel Guérin. Nel frattempo l’intero villaggio era accorso al granaio e tutti avevano cominciato a pregare, guidati da suor Vitaline.






In poco tempo il parroco giunse tra la sua gente e un ovale blu con quattro candele spente apparve attorno alla bellissima Signora; inoltre una piccola croce rossa divenne visibile sul suo abito, in posizione corrispondente al cuore. In quel momento la bellissima signora diventò triste.
La folla intanto cominciava a discutere su ciò che stava accadendo e il subbuglio cresceva: il parroco esortò tutti a pregare, e suor Marie Edouarde iniziò la recita del Santo Rosario. Iniziato il Rosario, la signora sembrava sorridere e aumentare di grandezza, al pari dell’ovale che la circondava, mentre le stelle sembravano aumentare di numero.





Finito il Rosario la folla intonò il Magnificat; allora una grande banda bianca si srotolò ai piedi della signora e lettera dopo lettera apparvero in sovraimpressione le parole “MA PREGATE, FIGLI MIEI”.
Su invito del parroco tutti cominciarono a cantare le litanie della Madonna e allora apparvero le parole: “DIO VI ESAUDIRA’ PRESTO”. Tutte queste parole apparivano sulla medesima riga.
Finite le litanie si intonò l’Inviolata e, all’invocazione “O Mater alma Christi carissima”, apparvero all’inizio di una seconda riga le parole: “MIO FIGLIO”.
Dopo la folla intonò il Salve Regina e il messaggio scritto si concluse con le parole: “SI LASCIA COMMUOVERE”.
Infine la folla rimase in preghiera silenziosamente. Ormai tutti, dalle parole “MIO FIGLIO”, ritenevano che la bellissima signora, che continuava a sorridere, fosse la Vergine Maria.

La gente, allora, continuò con l’inno “Madre della Speranza”, e a questo punto la Vergine alzò le mani al livello delle spalle muovendo le dita al ritmo del canto, quasi a voler pizzicare un’invisibile arpa. La gioia dei bambini eruppe, strappando loro più e più volte il grido: “O com’è bella!”, mentre Maria sorrideva.

Poi le due frasi si cancellarono lentamente sulla banda chiara, facendo sparire il messaggio e lasciando il posto ad uno sfondo colore del cielo notturno. I bambini impostarono un altro canto, quello che avevano eseguito a scuola nel pomeriggio; intanto il volto di Maria mostrava grande tristezza.





Appena iniziarono a cantare, apparve davanti alla Vergine una croce rossa di circa 50 cm. sovrastata da un cartiglio bianco con la scritta “Gesù Cristo”. Il Signore appariva insanguinato. Al canto del “Parce Domine”, Maria prese la croce con entrambe le mani e la inclinò verso i bambini, che avvertirono tutti che stava ritornando nuovamente triste.
Poi, una piccola stella accese le quattro candele dentro l’ovale, proprio come faceva il parroco presso l’altare della Vergine nella chiesa parrocchiale. La folla continuò a pregare in silenzio e la stella si posizionò al di sopra del capo della Madonna.





Infine, Suor Marie Edouarde intonò l’Ave Maris Stella e il crocifisso rosso sparì, ma apparvero, nel contempo, altre due piccole croci bianche su ciascuna spalla della Madonna che riprese a sorridere.

Il parroco invitò i presenti a recitare insieme con lui le preghiere della sera e ognuno si inginocchiò. All’esame di coscienza generale, un velo bianco si innalzò lentamente dai piedi della Vergine facendola scomparire a poco a poco dalla vista dei bambini.

La visione si era definitivamente conclusa intorno alle nove di sera. Tutti fecero allora ritorno alle proprie case.

In breve tempo folle di pellegrini cominciarono ad affluire a Pontmain.
Il vescovo di Laval, mons. Casimir Wicart, procedette molto speditamente, aprendo già il 14 marzo l’inchiesta canonica affidata a tre alti prelati e verificando tutto di persona fra l’8 aprile e il 14 maggio. A dicembre fece svolgere una visita oculistica per attestare le perfette condizioni dei veggenti e infine nominò una commissione teologica per essere coadiuvato nel giudizio. Poco più di un anno dopo, il 2 febbraio 1872, il vescovo riconobbe ufficialmente le apparizioni, affermando: “Noi dichiariamo che l’Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, apparve veramente il 17 gennaio del 1871 a Eugène e Joseph Barbedette, Françoise Richer e Jeanne-Marie Lebossé, nel villaggio di Pontmain”.

Le truppe prussiane vicine a Laval si erano fermate alle 17.30, alla stessa ora in cui l’apparizione era comparsa per la prima volta a Pontmain, a pochi chilometri di distanza. Il generale von Schmidt, che stava per avanzare in direzione di Pontmain, aveva ricevuto ordini dal comandante di non conquistare quella città.
Si dice che Schmidt, la mattina del 18 gennaio, abbia detto: “Non possiamo avanzare. Più avanti, in direzione della Bretagna (Pontmain), c’è una Signora invisibile che ci sbarra la strada”.

Frattanto, proprio tra le sei e le nove di sera, a Saint-Brieuc, in Bretagna, nella cappella di Nostra Signora della Speranza, i fedeli di quella città fecero un voto alla Santa Vergine per la liberazione dall’invasione prussiana. Questo gli abitanti di Pontmain non lo sapevano.
Nella stessa notte, tra il 17 e il 18 gennaio, le truppe prussiane presero la via del ritorno. Il 28 gennaio venne firmato l’armistizio.

I devoti non mancarono di far osservare come la Santa Vergine mantenga sempre le sue promesse.
Come aveva previsto il parroco di Pontmain, illuminato da Maria, i trentotto giovani di Pontmain andati in guerra fecero tutti ritorno.

L’accaduto nel piccolo villaggio di Pontmain è una prova del fatto che le fervide preghiere sono in grado di cambiare la storia.

Un anno dopo, nella festa della Purificazione, il 2 febbraio 1872, l’apparizione di Pontmain venne approvata come autentica e confermata da Papa Pio XI con una Messa.

Nel 1932, Papa Pio XII concesse che la Madre della Speranza, titolo dato a questa apparizione, fosse solennemente omaggiata con una corona d’oro.
Da allora i pellegrini visitarono la Basilica di Pontmain come segno di speranza nel tragico contesto della guerra.

In seguito all’apparizione e al suo riconoscimento canonico, il parroco di Pontmain, Don Guérin con le suore della scuola accoglievano i pellegrini. Ma dopo la morte del parroco, nel 1872, il vescovo chiamò i Missionari Oblati di Maria Immacolata a guidare i primi pellegrinaggi e predicare nella regione.

Il numero di pellegrini a Pontmain andava aumentando rapidamente: sorse quindi la necessità di costruire un Santuario.

Mons. Wicart, vescovo di Laval, decise di costruire un Santuario in grado di ospitare 1000 persone. Il 17 giugno 1873 pose la prima pietra; ma egli morì poco dopo.




Esterno del Santuario di Pontmain


Il Santuario fu completato nel 1890, e fu consacrato il 15 ottobre 1900 dal nuovo vescovo, Mons. Pierre Geay.



Interno del Santuario di Pontmain



Interno del Santuario di Pontmain




L'Altare del Santuario


Il 21 febbraio 1905, Papa Pio X elevò il Santuario di Pontmain al rango di Basilica minore.
Il 22, 23 e 24 settembre 1908, la Basilica venne solennemente proclamata “Basilica di Nostra Signora della Speranza di Pontmain”, alla presenza di due arcivescovi, quattro vescovi, 600 sacerdoti e 15.000 pellegrini.





Sul sagrato del Santuario venne posta una statua della Madonna.


Si è constatato che a Pontmain, la Vergine attirava le folle per concedere grazie di santificazione e di ravvedimento; poche erano le guarigioni fisiche tanto che il parroco don Guérin, notando un sì gran numero di ritorni a Dio, chiamava la Madonna “Nostra Signora di Conversione”.
Negli ultimi tempi, infatti, sono le anime a dover essere guarite non i corpi, essendo queste le parte più essenziale. La Madonna di Pontmain ci incita a sperare in Dio, così che il nome ufficiale dato a Maria in quell’apparizione è Nostra Signora della Speranza.



PREGHIERA ALLA MADONNA DI PONTMAIN




Madre della Speranza
aumenta nelle nostre anime
il desiderio di vivere in pienezza la nostra fede,
senza alcun compromesso,
in tutte le circostanze della nostra vita.
Aiutaci a comprendere sempre il nostro prossimo
e ad amarlo profondamente in Dio.
Amen.