I PIU' BEI TESTI SULLA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


San Cirillo di Alessandria:
grande difensore della maternità divina


San Cirillo di Alessandria e la Theotokos




Il seguente testo è tratto da: Les plus beaux textes sur la Vierge Marie, del Padre Pie Régamey.


San Cirillo (375-444) è il grande campione della maternità divina

Da lungo tempo era dato a Maria il titolo di «Madre di Dio». Nestorio, Patriarca di Costantinopoli, era contro questo titolo. Cirillo, Patriarca di Alessandria dal 412 e la più alta autorità dottrinale d’Oriente, intervenne con foga e su mandato di Papa Celestino ottenne nel 431, al Concilio Ecumenico di Efeso, la condanna di Nestorio.


Lettera ai monaci d’Egitto scritta prima dello svolgimento del Concilio di Efeso per metterli in guardia contro Nestorio

Io mi stupisco che vi sia gente che si ponga la domanda: Bisogna o non bisogna chiamare la Santa Vergine, Madre di Dio? Perché se Nostro Signore Gesù Cristo è Dio, com’è che la Santa Vergine che Lo ha messo al mondo non sarebbe la Madre di Dio? E’ questa è la credenza trasmessaci dai santi Apostoli, anche se non usavano questo termine.

E’ questo l’insegnamento che abbiamo ricevuto dai Padri. In particolare, il nostro Padre di venerabile memoria, Atanasio, nel terzo libro del trattato che ha composto sulla santa e consustanziale Trinità, ha chiamato a più riprese la Santa Vergine: Madre di Dio:
«La Sacra Scrittura, come abbiamo fatto notare spesso, si caratterizza principalmente per il fatto che rende sul Salvatore una duplice testimonianza. Da un lato, Egli è il Dio eterno, il Figlio, il Verbo, lo splendore e la saggezza del Padre; dall’altro lato, negli ultimi tempi e per la nostra salvezza, Egli si è incarnato dalla Vergine Maria, Madre di Dio, e si è fatto uomo».

E un po’ più lontano dice: «Vi sono stati molti santi; vi sono stati uomini esenti da ogni peccato: Geremia è stato santificato fin dal seno di sua madre; Giovanni, ancora portato nel seno di sua madre, trasalì di allegrezza alla voce di Maria, la Madre di Dio».

Così parla quest’uomo considerevole, così degno di ispirare fiducia, perché non avrebbe mai detto alcunché che non fosse conforme alla Sacre Scritture.


Acclamazione a Maria dopo il Concilio di Efeso:

«Noi Ti benediciamo, o Santa e Misteriosa Trinità, che ci hai riuniti in questa chiesa consacrata alla Madre di Dio.

«Noi ti salutiamo, o Maria Madre di Dio, vero tesoro di tutto l’universo, fiaccola che mai può estinguersi, corona della verginità, scettro della fede ortodossa, tempio incorruttibile, luogo di Colui che non ha posto, per il quale ci è stato dato Colui che è chiamato Benedetto per eccellenza, e che è venuto nel nome del Signore.

«E’ per te che la Trinità è glorificata e adorata; che la preziosa Croce del Salvatore è esaltata e venerata su tutta la terra; è per te che i Cieli si rallegrano, che si rallegrano gli angeli; è per te che il demonio tentatore è caduto dal Cielo, che la creatura caduta è rimessa al suo posto.

«Io saluto te, per la quale la conoscenza della verità è stabilita sulle rovine dell’idolatria, per la quale i fedeli hanno ottenuto il santo Battesimo e hanno ricevuto l’unzione dell’olio della gioia.

«E’ per te che tutte le Chiese del mondo sono state fondate, che tutte le nazioni sono condotte alla penitenza. E’ per te che il Figlio di Dio, la Luce del mondo, ha illuminato coloro che erano nelle tenebre, seduti all’ombra della morte.

E’ per te che i Profeti hanno predetto l’avvenire; è per te che gli Apostoli hanno annunciato la salvezza alle nazioni; è per te che i morti sono risuscitati ed è per te che i Re mantengono il loro impero.

Come cantare degnamente la tua lode, o Madre di Dio, per la quale la terra intera esulta di allegrezza?