Gli ultimi cedimenti degli uomini di Chiesa

Eclatanti esequie per un pubblico peccatore (il caso Pavarotti)
Funerali ecumenici (il caso Reggiani)
Matrimoni officiati con l'assistenza dei nemici di Dio (il caso Guadagno)






Tutti ricordano il dicembre scorso, quando la Diocesi di Roma negò le esequie in chiesa a Piergiorgio Welby, protagonista e oggetto di una indecente e sinistra speculazione laica e politica mirante a far fare un passo avanti al sovvertimento della vita di tante ignare persone normali.
In quella occasione la Curia di Roma negò i funerali in chiesa per ovvie ragioni che erano sotto gli occhi di tutti. Nondimeno, è sembrato strano, visto che da tanti anni in chiesa si officiano i funerali per tutti, compresi i suicidi, perché pare che i vescovi abbiano privilegiato il beneficio del dubbio: il peccato mortale c’è, ma forse non c’è il deliberato consenso e la piena avvertenza. Una forzatura contraddittoria. Che però, nel caso in questione, si pensò di non usare. 

Che la Chiesa abbia deciso di cambiare comportamento ? Siamo stati in tanti a chiedercelo. 
Forse. O forse c’era molta tattica !?

Certo è che ultimamente sono capitati alcuni casi che lasciano sconcertati, e se mettiamo tutto insieme lasciano indignati. Proprio così: indignati.

Ci riferiamo al fatto che lo scorso settembre, dopo la morte del povero Luciano Pavarotti, oltre al solito can can pubblicitario ad uso e consumo delle casse dei mezzi di comunicazione, abbiamo assistito al culminare di certa moderna retorica ecclesiale nei funerali in chiesa officiati dal Vescovo di Modena, in Duomo, per un pubblico peccatore.
Il Signore avrà sicuramente misericordia dei peccati del defunto, mai gli uomini di Chiesa non sono il Signore: essi hanno il dovere della cura delle ànime e non possono permettere, e non devono permettere, che i comportamenti  contrari alla volontà di Dio e alle leggi della Chiesa diventino esemplarmente negativi per l’edificazione dei fedeli. Il personaggio era talmente in vista che il dovere della Chiesa era, quantomeno, di ignorare, di non immischiarsi nella bagarre pubblicitaria. 
No ! Invece. 
Si è pensato bene di mandare il vescovo in rappresentanza di tutta la Chiesa ad avallare e a benedire un eclatante cattivo esempio.


Ogni volta i nuovi preti si inventano una scusa aggiornata, che alla fine ricalca la solita tiritera post-conciliare: meglio usare misericordia: già perché ormai gli uomini di Chiesa si sentono tutti vicari di Dio a cui non chiedono più neanche il parere o il permesso (leggi Catechismo e Diritto Canonico). 
Che il vescovo non conosca i canoni 1184 e 1185 del Codice di Diritto Canonico ? !

Qualcuno, particolarmente illuminato, si inalbera nel sentire questi discorsi: Non vorrete mica che si dica che la Chiesa si comporta come i fondamentalisti!  Non siamo Talebani ! 
E sì ! Perché da dopo il Concilio comportarsi seguendo i comandamenti del Signore e le leggi della Santa Madre Chiesa, significa essere fanatici e fondamentalisti. 
Cari fratelli: guai a farsi riprendere dai laici e dai senza Dio ! Meglio contraddire il Signore, tanto Lui è talmente misericordioso che perdona tutto !
Follia ?!
No! Dal Concilio in poi: ordinaria amministrazione.

Eppure, lo diciamo sinceramente, non abbiamo voluto parlare della cosa fino ad ora per carità cristiana, ma siamo stati costretti a farlo da due altri episodi accaduti in questi giorni.

Il primo, davvero incredibile, accaduto nella Diocesi di Roma. 
 

Lo scorso 3 novembre la basilica minore del Sacro Cuore di Cristo Re, in viale Mazzini, nel quartiere Della Vittoria, a Roma, ha ospitato un funerale cosiddetto “ecumenico” nel corso del quale hanno officiato insieme: udite! udite!… un pastore valdese (da non confondere con un pecoraio della Val Pellice), un moderno prete cattolico (cioè un candidato al futuro parlamento della religioni), e una pastora (non una vezzosa pastorella… beninteso, ma una vera e propria pastora, che non si sa se pascola pecore e montoni o capre e caproni) chiamata “moderatrice della Tavola Valdese” (che non è il titolo di una trasmissione culinaria). 
Se non si trattasse di una cosa tragica, derivata da un accadimento ben triste e doloroso, si potrebbe parlare di buffonata.
Purtroppo vi era di mezzo quella povera donna assassinata a scopo di rapina… evitiamo quindi, per carità cristiana, di esprimere un qualche giudizio su di lei. 
Il Signore abbia pietà della sua ànima.


Il giudizio, pesante, doveroso, lo esprimiamo nei confronti delle autorità della Chiesa. 
Una sconcezza inammissibile, una colpevole offesa a Nostro Signore Gesù Cristo Re, un insegnamento dirompente per i fedeli. 
Altro che indifferentismo e relativismo. Qui siamo alla stretta collaborazione col demonio.

Per diversi motivi.
Intanto la povera signora: una delle tante vittime dei cattivi insegnamenti conciliari. 
La poveretta tre anni fa ha apostatato la fede e si è unita agli eretici seguaci di Valdo, che da otto secoli coltivano un antico inconfessato amore: l’odio per la Chiesa Cattolica Romana. Bene accolta nella comunità eretica, che gestisce un grosso ritrovo nella zona (stranamente chiamato anche “chiesa”), è diventata addirittura una catechista.
Secondo, poi, la communicatio in sacris con gli eretici. Questa, oltre ad essere qualcosa che fa a pugni col semplice buon senso, pare, se non siamo distratti, sia vietata dal Codice di Diritto Canonico (can. 908) e punibile a norma dello stesso Codice (can. 1365).
Terzo punto, se non bastassero gli altri due: il Canone 1184 sancisce il divieto di esequie ecclesiastiche per coloro che sono “notoriamente apostati, eretici, scismatici”, mentre il Canone 1185 dice che “A chi è escluso dalle esequie ecclesiastiche dev’essere negata anche ogni Messa esequiale”.

Anche un bambino si rende conto che in questo caso non vi è stata solo la violazione del buonsenso e del Codice, ma si è giunti al dileggio e allo sfregio. 
A due passi da quella chiesa cattolica vi è un ritrovo per eretici, ma, dal momento che non avrebbe potuto accogliere le tante persone che si prevedeva sarebbero giunte, si è pensato bene usare la casa del Signore, tanto a Lui che gliene importa!
Ormai è risaputo che la parte più illuminata (dai fuochi dell’Inferno) della Chiesa cattolica non vede l’ora di fare preti pure le donne, e quindi si è pensato bene di offrire una“prova tecnica di trasmissione” facendo partecipare al programma una donna protestataria, o protestante che dir si voglia. Forse proprio perché si avevano addosso gli occhi puntati dei mezzi di comunicazione.
Che bella propaganda !

Ma il colmo della schizofrenia lo si è raggiunto quando abbiamo potuto assistere alla più eclatante delle manifestazioni di ipocrisia e di falsità degli ultimi decenni.
Tutti sanno che a partire dal Concilio non vi è chiesa cattolica che non ammetta l’uso dei lampeggiamenti fotografici nel corso delle celebrazioni. Tutti sanno anche che nelle chiese cattoliche ci si compiace di assecondare la moda teatrale del battimani anche in occasione delle celebrazioni. Uso praticato perfino nella Basilica di San Pietro. Tutti sanno come nelle chiese cattoliche si è perduto l’uso del silenzio reverente per i morti, ai quali si tributano invece ovazioni rumorose, a volte perfino accompagnate dalla musica rock.
Ebbene! In questa chiesa cattolica, in questa occasione, sono stati vietati  fotografi e lampeggiatori, ovazioni e battimani: perché, è stato detto, tra i Valdesi non si usa !
Insomma, una sorta di sonoro schiaffo morale affibbiato, nel salotto di casa, al sonnolente pecorume cattolico conciliare da uno degli osannati ospiti.

Esageriamo se affermiamo che gli uomini di Chiesa stanno facendo scendere la Chiesa sempre più in basso ?

E veniamo adesso alla ciliegina sulla torta.

Luogo del contendere: il Santuario dell’Incoronata, a Foggia, centro di culto di primo piano per i cattolici pugliesi. 
Oggetto del contendere: l’ammissione di un pubblico peccatore al cerimoniale di un matrimonio cattolico. 
Contendente: un tale Guadagno Wladimiro, requisiti e connotati indefiniti. 
Costui è noto per due fattori scandalosi: l’assurda pretesa che tutti debbano accettare come normale il fatto che lui non intenda essere né un uomo né una donna, da un lato, e dall’altro la multiforme militanza anticattolica e antisociale. In entrambe le cose ci troviamo di fronte al più completo ridicolo; ma guai a dirlo forte, visto che simili personaggi oggi sono protetti dalle leggi dello stato laico: quelle stesse leggi che considerano normali le più evidenti anormalità.
È capitato, come nelle migliori famiglie, che una cugina del tipo in questione dovesse convolare a giuste nozze. Trattandosi di pugliesi, i promessi sposi hanno chiesto asilo liturgico al Santuario della Madre di Dio Incoronata, più noto come della Madonna Incoronata. La data delle nozze è stata fissata, in base alla disponibilità del Santuario, per settembre del 2008.
Cosa ti escogita l’incredibile personaggio ? Fare da testimone di nozze alla cugina, così da presentarsi con tutta le sua vergogna e la sua arroganza fin sull’altare (come è d’uso da dopo il Concilio).
Un’occasione d’oro per farsi una bella propaganda gratuita e, insieme, per gettare fango sulla Chiesa e su Nostro Signore Gesù Cristo.
Fortunatamente, il Rettore del Santuario si è rifiutato di avallare e permettere lo sconcio.
Era proprio quello che voleva il tipo: e via alla campagna pubblicitaria.
Come si permette la Chiesa, a casa sua, di allontanare un libero cittadino che se ne frega della Chiesa e di Dio e che non perde occasione per offenderli entrambi con pensieri, parole, opere e comportamenti pubblici di ogni genere ?
Come si permette la Chiesa di fare la Chiesa ?
Solito chiasso giornalistico, e immancabile coda tra le gambe dei nuovi preti della nuova Chiesa.
Il Rettore si giustifica in tanti modi e, tra l’altro, dichiara che il permesso di fare il testimone di nozze è stato negato a Guadagno “non in quanto è omosessuale, ma in quanto non crede nei valori della famiglia, anche dal punto di vista politico”.
Scusi, signor Rettore, ma, volendo, si poteva trovare una scusa migliore !
Non era più facile e non era più giusto, non era doveroso e non era cattolico dichiarare a chiare lettere che un pubblico peccatore fomentatore di scandali per la fede e per il bene delle ànime deve tenersi alla larga dalla Chiesa, dalle chiese e dagli stessi fedeli ?
Ci vergogniamo a tal punto di essere cattolici, da finire col nasconderci dietro un dito ?

Ma il mondo moderno ha una forza di persuasione incredibile… soprattutto nei confronti dei nuovi preti della nuova Chiesa. 
Ed eccoti allora l’Arcivescovo di Foggia sentire il dovere di intervenire per porre fine alla scandalosa speculazione.
Come ?
In maniera incredibile: permesso accordato !

No! Non è uno scherzo!
Il matrimonio verrà celebrato il 18 settembre 2008 e il noto personaggio scandaloso e indecente per la fede, notoriamente e volutamente nemico della Santa Chiesa, potrà fare bella mostra di sé nel Santuario della Madre di Dio Incoronata.

Signor vescovo, davvero crede di aver fatto la cosa migliore per la fede e per il bene delle ànime dei fedeli troncando ogni polemica a questo prezzo ? A prezzo della verità e dello sberleffo a Dio ?

Che il Signore abbia pietà delle nostre ànime e la Vergine Maria protegga la Chiesa dalle conseguenze dei tradimenti degli uomini di Chiesa.

(su)


novembre 2007


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