NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
 

PERIGNANO (Pisa)
Chiesa di Santa Lucia

Il Presepe blasfemo del parroco.

Le colpevoli sciocchezze di un prete che da anni predica di tutto,
tranne che la religione cattolica.

Col permesso delli Superiori


Ci siamo occupati un'altra volta di questo incredibile prete di Pisa che ha scambiato la chiesa per una comune rivoluzionaria.

Questa volta segnaliamo l'ennesima bravata da quattro soldi con la quale il tale Armando Zappolini, di professione prete (!?), abusa del Natale e della chiesa affidatagli dalla Curia per fare sfoggio della sua puerile vena polemica di stampo anarcoide e qualunquista.
Un prete moderno, insomma, che della Chiesa e di Dio non sa proprio un bel niente, grazie all'educazione “cattolica” ricevuta in seminario. Ordinato nel 1981, all'età di 24 anni, da allora si è dato con fervore ad un suo personalissimo apostolato: sostenere e promuovere qualunque luogo comune che va per la maggiore in quegli ambienti pseudo-politici che sfruttano le disgrazie della povera gente per fare demagogia e ritagliare ai loro componenti un po' di notorietà personale.
Il soggetto si serve di un angolo privilegiato, ottenuto gratuitamente con una certa facilità: una chiesa parrocchiale dove la legge civile e quella canonica gli danno un ampio spazio di manovra. Da qui egli promuove le iniziative più diverse, collegate a gruppi e associazioni che non staremo qui ad elencare per non fare pubblicità al mondo anticattolico che si annida in seno alla Chiesa cattolica col beneplacito della Gerarchia.
Ogni anno costui approfitta del Natale per dileggiare Gesù Bambino e scambiare il Vangelo per un proclama di “teologia della liberazione”, la quale, ancorché condannata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, continua a seminare odio tra i fedeli cattolici. Con la colpevole acquiescenza dei  responsabili diocesani.

Ciò che colpisce è l'incredibile sudditanza della Gerarchia della Chiesa conciliare nei confronti della speculazione laica del mondo moderno. Quando il mondo sbraita strumentalmente contro i preti pedofili, la Santa Sede si appresta subito a emanare delle disposizioni canoniche restrittive, ma quando lo stesso mondo plaude alla blasfemia di preti come il nostro, che di fatto combattono Dio e la Chiesa, la stessa Santa Sede non muove un dito contro questi agenti del Demonio che conducono le anime alla perdizione eterna.

Evidentemente i nuovi preti della nuova Chiesa hanno più a cuore il giudizio del mondo piuttosto che il giudizio di Dio.

 
 
Veniamo dunque alla blasfemia



Il Presepe, approntato a fianco di un altare, all'interno della chiesa, contiene al centro la Sacra Famiglia, e tutt'intorno manifesti, manifestini, striscioni.
Chi ha qualche anno sulle spalle si ricorderà immediatamente delle pagliacciate sessantottine e non potrà evitare di considerare che sono rimasti solo certi “preti” a perpetuare una coreografia che ormai hanno abbandonato perfino i più accesi fautori del nichilismo sociale e politico.

Lo striscione che sovrasta questo Presepe blasfemo è stato concepito secondo le più moderne tecniche della persuasione occulta: si nota la combinazione del cielo, dell'aereo e del Bambino Gesù, così da fissare l'immagine inconscia del Bambino che giuoca in cielo in termini moderni, un cielo fatto a somiglianza della terra, un Bambino che esalta le opere del mondo.
La scritta: Povero, ma bombardiere, che vorrebbe essere provocatoriamente accusatoria, rivela invece la subdola volontà di annientare l'idea e l'insegnamento dell'Incarnazione per sostituirle con quella della strumentalizzazione moderna dei bambini.

Sulla sinistra del Presepe
fa bella mostra di sé un “intelligente” manifesto che è stato proposto anche nella forma del seguente volantino




Questa preghiera blasfema è stata composta dallo stesso “genio clericale” che la Curia mantiene ancora in questa chiesa quale “pastore d'anime”.
Siamo indignati?
Neanche un po'!
Nostro Signore non può essere toccato da imbecillità come queste; né, dopo 40 anni di Concilio, ci meravigliano le follie anticattoliche dei nuovi preti della nuova Chiesa.
Siamo invece esterfatti e arrabbiati contro chi non scaccia fuori dalla Chiesa cattolica, e dalla chiesa di Perignano, un figuro così pericoloso per la salute spirituale dei fedeli cattolici.
Di questo ci preoccupiamo: di quante anime possano essere condotte alla perdizione per colpa dei moderni uomini di Chiesa che a parole difendono Dio e la Religione, ma con i fatti, e le omissioni, concorrono alla riuscita dei piani di Satana che, famelico, si aggira tra gli uomini per condurre le loro anime all'inferno.
Personaggi come questi non troverebbero posto nemmeno in qualche “comune proletaria” degli anni '80, ed ecco invece che fanno i parroci, indisturbati e ben remunerati.

Sono questi i frutti del Concilio, con buona pace di chi si arrampica sugli specchi per cercare di dare ad intendere che il Concilio, nonostante tutto, fu “cosa buona”.
Disgraziatamente, il Concilio e i suoi frutti non appartengono al passato, ma sono vivi e vegeti nel presente, e nel prossimo futuro continueranno nella loro opera di demolizione della Fede e della Chiesa.
Se davvero ci fosse la volontà di operare una svolta, si dovrebbero subito allontanare certi preti dalle parrocchie, magari relegandoli in qualche ritiro isolato e inaccessibile o riducendoli allo stato laicale, e non in maniera silenziosa e inavvertita, ma con modi e mezzi eclatanti, così da dare degli esempi in grado di far riflettere tutti i fedeli, laici e… chierici.




dicembre 2010

 



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