NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
 

Erlangen
Diocesi di Bamberga
(Baviera - Germania)

Comunità cattolica del Sacro Cuore di Gesù

Pornografia macabra
per la Quaresima

Col permesso delli Superiori


È incredibile il grado di abiezione raggiunto dai nuovi preti della nuova Chiesa.
Il caso di questo parroco tedesco è davvero sconcertante, ma è altrettanto sconcertante quello che è accaduto complessivamente anche in relazione ai fedeli.
Non è un caso emblematico, ma è certamente uno dei tantissimi casi, ormai troppi, che descrivono l'effettivo stato di degradazione  in cui versa la compagine cattolica.

Nel corso della Quaresima 2010, in questa chiesa parrocchiale si è pensato bene di esporre delle “opere d'arte” di un certo Béla Faragò: sette dipinti che dovrebbero raffigurare i 7 peccati capitali.
L'esposizione è stata approntata nella stessa navata (oggi detta più propriamente sala delle assemblee), tra statue dei Santi e  immagini della Via Crucis.
Un punto d'orgoglio per il parroco, un fattore di compiacimento per il consiglio parrocchiale, un relativo disagio tra i fedeli.
 

 
 



Come d'ordinario, ecco l'altare da assemblea condominiale, con tanto di croce senza Crocefisso, sulla destra si nota un quadro enorme, a fianco della statua di un Santo. Si tratta di uno dei sette, che nella fantasia malata del pittore dovrebbe raffigurare la “Gola”.




In quest'altra inquadratura, dall'altro lato dell'altare, ecco la supposta raffigurazione della “Superbia”, anch'essa a fianco di un'immagine sacra.
Non è nostra intenzione fare la pubblicità alle mostruose produzioni di questo “artista”, ma riproduciamo qui sotto un altro del quadri per dare l'idea di quanto siano orribili anche dal semplice punto di vista estetico.





Questo stupendo capolavoro (!?), che dovrebbe raffigurare l'“Ira”, fa bella mostra di sé su un'altra parete della chiesa, dove si intravedono anche dei piccoli quadri che, presumibilmente, fanno parte del complesso della Via Crucis.





Gli altri quattro non li riproduciamo, non solo per una questione di buon gusto, la cui violazione offende noi e il luogo dove sono stati colpevolmente esposti, ma anche perché sono volutamente e palesemente osceni. Qualcuno dice che sono anche pornografici, ed è vero, ma visto lo stile sarebbe necessario aggiungere che si tratta di una pornografia da mente malata e dalla fantasia macabra.
Insomma, una colossale porcheria.
In questi altri 4 quadri, l'elemento dominante, che si scorge con facilità nonostante la confusione, il caos e la bruttezza dei tratti pittorici, è costituito dalla nudità femminile e maschile, presentata con l'accentuazione dell'aspetto della volgarità e della sporcizia.
Interrogato il parroco, un certo Wolfgang Döll, risponde che “Queste immagini dovrebbero indurre i fedeli a riflettere su loro stessi”, ovviamente proprio in occasione della Quaresima, periodo di penitenza e di esame di coscienza, così da capovolgere totalmente quanto si recita nell'Atto di Dolore: fuggire le occasioni prossime al peccato.
Il geniale pastore d'anime, però, ha agito in perfetto accordo col Consiglio parrocchiale, i cui componenti menano vanto di tutte le oscenità bellamente esposte nella casa del Signore. A chi, indignato, ha fatto notare che in tal modo si fuorviano e si scandalizzano i ragazzi, il portavoce del Consiglio parrocchiale, Martin Förster, ha riferito il parere di psichiatri infantili che hanno assicurato che le immagini “non hanno alcun affetto negativo sullo sviluppo psicosessuale dei giovani”.
Non facciamo fatica a crederci, visto lo stato morale e mentale degli adulti e vista l'atmosfera che si respira in questa parrocchia. … Peggio di così?!
Il presidente del Consiglio parrocchiale poi, un tale Klaus Koschinsky, sostiene che i ragazzi non vedono in queste immagini quello che invece vi scorge l'immaginazione degli adulti.
Vale a dire che mentre gli adulti, con la loro immaginazione malata, in una donna nuda con il pube messo in risalto vedono una gratuita oscenità, i ragazzi, con la loro innocenza incorrotta, vi vedono una donna vestita e velata.
Davvero i cattolici moderni, guidati dai nuovi preti della nuova Chiesa, hanno perso il ben dell'intelletto.
Quos perdere vult, Deus dementat.

Ora, … si è venuti a conoscenza di questa porcheria, non tanto perché si espongono quadri osceni nella casa del Signore, pratica ormai diffusa nell'ecumene cattolico, quanto perché si è verificata una sollevazione tra i fedeli.
Tra questi quadri sporchi e osceni, ve n'era uno, che avrebbe dovuto illustrare la “Lussuria”, composto da una gigantesca donnona nuda, in primo piano con le gambe ampiamente divaricate, di fronte alla quale stanno a guardare due piccoli orribili uomini col membro eretto.
Ebbene! Anche per dei fedeli avvezzi alle porcherie… il troppo è troppo!
Molti si sono ribellati e ne è nata una polemica feroce che, tra l'altro, ha fortemente turbato l'illuminato autore di queste oscenità. Forse meravigliato che le sue “opere d'arte” non venissero accolte con una corale ovazione, soprattutto in una chiesa.
Siamo davvero alla demenza generalizzata!


Com'è finita la storia?
Semplice: com'è d'uso nella nuova Chiesa conciliare, dove va bene tutto e il contrario di tutto, … perché noi cattolici moderni siamo “buoni”, siamo “evoluti”, siamo “adulti”, abbiamo ampliato il nostro agolo di visuale: includendo nelle cose di Dio anche le cose del Demonio.
I quadri sono rimasti nella chiesa per tutta la Quaresima e, siccome in questa “aula per le assemblee” non si fanno solo mostre oscene, ma si amministrano i Sacramenti e si celebra la Messa, la genialità del parroco e l'avvedutezza dei fedeli più ligi e più praticanti, ha saggiamente trovato un accordo con gli altri fedeli:
tutte le porcherie continueranno indisturbate a fare da coreografia alla Messa… tranne la porcheria più porca, la “Lussuria”,
che durante la Messa verrà velata!


O siamo pazzi noi o questa nuova Chiesa conciliare ha davvero ceduto il passo alle pretese del Demonio.

Chissà cosa ne pensano in Curia, a Bamberga, dove governa Mons. Ludwig Schick, Presidente della Commissione “Weltkirche” della Conferenza Episcopale Tedesca e assiduo frequentatore delle assisi vaticane.
Chissà cosa ne pensano in Curia, a Roma, dove si cerca di definire i contorni dell'“ermeneutica della riforma”  in continuità con la Tradizione della Chiesa.

Povera Chiesa! … per colpa grave dei moderni uomini di Chiesa!


Sono questi i frutti del Concilio, con buona pace di chi si arrampica sugli specchi per cercare di dare ad intendere che il Concilio, nonostante tutto, fu “cosa buona”.
Disgraziatamente, il Concilio e i suoi frutti non appartengono al passato, ma sono vivi e vegeti nel presente, e nel prossimo futuro continueranno nella loro opera di demolizione della Fede e della Chiesa.




gennaio 2011

 



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