Alatri (FR) - Italia

1228




Raffigurazione del Miracolo


Alatri è un comune del Lazio, in provincia di Frosinone.

Tra la fine del 1227 e i primi del 1228, una ragazza poco più adolescente, costernata per un amore non corrisposto, si rivolse ad una fattucchiera per cercare di conquistare l’amato del suo cuore. La fattucchiera le disse: «Portami un’Ostia consacrata ed io ti preparerò un filtro d’amore che ti farà avere l’amore desiderato».



La ragazza trafuga l'Ostia consacrata


La ragazza andò in chiesa e si comunicò, ma trattenne l’Ostia in bocca, uscita dalla chiesa la pose in un fazzoletto e se la portò a casa in attesa di consegnarla alla fattucchiera. La ripose nella madia del pane e aspettò qualche tempo perché non era sicura sul da farsi.


Dopo tre giorni di indecisione, andò a prendere l’Ostia conservata per portarla alla fattucchiera, ma, aperta la madia, rimase esterrefatta: al posto dell’Ostia trovò un pezzo di carne sanguinolenta.




In preda allo spavento fuggì e corse subito in chiesa a confessare al parroco quello che aveva fatto. Il parroco si fece condurre a casa a prelevare l’involto e subito lo portò al vescovo. Questi si affrettò a comunicare la notizia al Sommo Pontefice Gregorio IX, chiedendo consigli sul da farsi.




Il vescovo di Alatri mostrò al clero e al popolo l’Ostia consacrata e la Bolla del Papa


Il Sommo Pontefice, il 13 marzo 1228, emise una Bolla - Fraternitatis Tuae – che il vescovo di Alatri lesse e mostrò al clero e al popolo, insieme all’Ostia consacrata, tenuta tra due batuffoli di ovatta e posta in forma di pallottolina di colore scuro in un tubicino di vetro dell’altezza di cm. 4, a sua volta chiuso in un ostensorio-reliquiario.




Nel fusto dell’ostensorio-reliquiario, di metallo dorato, sta scritto: “Il Verbo si fece carne e abitò fra noi”.

La Reliquia del miracolo è oggi conservata nella cappella a essa dedicata, nella navata destra della Concattedrale di San Paolo ad Alatri.



La Concattedrale di San Paolo




La cappella del miracolo


Il miracolo di Alatri si è verificato in un periodo in cui la Chiesa volle ribadire la dottrina cattolica sulla Presenza Reale di Gesù Cristo nell’Eucarestia: il Concilio Lateranense IV, nel 1215, definì il termine “transustanziazione” per indicare che “il medesimo Gesù Cristo è sacerdote e vittima, il suo Corpo e Sangue sono veramente contenuti nel sacramento dell’altare, sotto le specie del pane e del vino, transustanziandosi il pane nel corpo e il vino nel sangue di Cristo”

Mons. Antonio Torrini, vescovo dal 1918, volle aprire ad Alatri un cenacolo dedito all’Adorazione Eucaristica. Nel 1927 vennero da Ronco di Ghiffa, Verbania, le Suore Benedettine dell’Adorazione Perpetua ed il cenacolo, in estinzione, divenne un monastero, grazie soprattutto a Madre Scolastica Cattaneo e altre quattro suore.