Cascia

Italia

 1330


Nel 1330, nei pressi di Siena, un sacerdote venne chiamato al capezzale di un moribondo, per confessarlo e dargli la Comunione. Il sacerdote prese con sé un’Ostia consacrata, deponendola fra le pagine del suo breviario.
A casa del malato, dopo averlo confessato, si accinse a somministrargli la Comunione: aprì il breviario e vide che l’Ostia era intrisa di sangue e si era attaccata alle pagine del breviario. Impaurito, disse al malato che sarebbe tornato più tardi. Richiuse il breviario e si recò di corsa a Siena per parlare col Padre agostiniano Simone Fidati da Cascia, che in quei giorni stava predicando in città.




Padre Simone assolve il sacerdote

Padre Simone ascoltò il racconto del sacerdote e gli diede l’assoluzione per la leggerezza con cui aveva trattato l’Ostia consacrata.
Visto il prodigioso miracolo che si era prodotto, Padre Simone chiese al sacerdote di consegnargli le due pagine del breviario: quella bagnata dal sangue dell’Ostia la portò nel convento agostiniano di Perugia; quella a cui aderiva l’Ostia consacrata la portò a Cascia, nella chiesa di Sant’Agostino.

Nel 1389 il Papa Bonifacio IX confermò l’autenticità del miracolo e, il 10 gennaio 1401, riconobbe il miracolo con una bolla, con la quale concedeva la stessa indulgenza della Porziuncola a quanti, “contriti e confessati”, avessero visitato la chiesa di Sant’Agostino il giorno del Corpus Domini.

Nel 1687 venne effettuata una ricognizione della Reliquia. Nell’atto relativo è dichiarato che le macchie di sangue nelle due pagine del breviario sono perfettamente sovrapponibili. Lo stesso atto riporta il testo di un antichissimo Codice del Convento di Sant’Agostino, in cui sono descritte numerose notizie riguardanti il miracolo; nonché il contenuto negli Statuti comunali di Cascia del 1387, dove si ordinava che “ogni anno nella festa del Corpus Domini, il Podestà, i Consoli e tutto il popolo casciano, fossero tenuti ad adunarsi nella chiesa di Sant’Agostino ed a seguire il clero che doveva portare quella venerabile Reliquia del sacratissimo Corpo di Cristo processionalmente per la città”.
Questa ordinanza è attuata anche oggi con una solenne processione.

Nel 1930, in occasione del sesto centenario del miracolo, fu celebrato a Cascia un Congresso Eucaristico per l’intera diocesi di Norcia; fu allora inaugurato un prezioso ed artistico Ostensorio e venne pubblicata tutta la documentazione storica reperibile al riguardo.




Basilica minore di Santa Rita a Cascia





L'Altare col tabernacolo contenente la Reliquia


La Reliquia del miracolo eucaristico (un frammento di carta pergamena di mm. 52 x 44) è oggi custodita nella Basilica minore di Santa Rita a Cascia, dentro un reliquiario d’argento posto nel tabernacolo di pietra e cristallo della cappella del miracolo, con ai lati due pannelli in marmo che raffigurano le due parti di un libro aperto.
Secondo alcune testimonianze, nella macchia di sangue impressa sulla pergamena è possibile distinguere un volto umano sofferente, e ciò viene rilevato anche dall’impressione fotografica; mentre dalla reliquia emanerebbe a volte lo stesso profumo emanato spesso dal corpo di Santa Rita.



Reliquiario


Non è rimasta traccia, in seguito all’occupazione napoleonica, della reliquia conservata a Perugia, la cui devozione è ricordata in alcune testimonianze dell’epoca.