Avignone (in francese Avignon)
è una città della Provenza, nel Sud-Est della Francia,
sorge sulle rive del Rodano.
Veduta di Avignone
Dal 1309 al 1377 fu sede dei Papi
cattolici, e rimase sotto il loro dominio fino al 1791, quando
entrò a far parte della Francia. A testimonianza di questo
passato rimane l’imponente Palazzo dei Papi nel centro città,
circondato da fortificazioni medievali in pietra.
Palazzo dei Papi
Antefatto
Nel Sud della Francia, nei primi decenni del 1200 andava diffondendosi
l’eresia degli Albigesi. Questa eresia iniziata nella città di
Albi - da cui prese il nome - e condannata fin dal secolo XI,
contestava i sacramenti in particolare quello del matrimonio e
dell’Eucaristia.
Il Re di Francia, Luigi XIII, padre di San Luigi IX (noto anche come
San Ludovico e festeggiato il 25 agosto), consapevole di quanto
l’eresia stesse minando la fede nella Presenza di Reale di Gesù
dei suoi sudditi, volle edificare ad Avignone un tempio in onore alla
Santa Croce e istituire la festa dell’Esaltazione della Santa Croce,
per controbattere l’eresia.
Nel 1226, il 14 settembre, si festeggiò per la prima volta la
suddetta festa e il Sovrano, vestendo un abito frusto di color grigio,
stretto da una corda e con una candela in mano, diede inizio a una
processione eucaristica di riparazione che, attraversando tutta la
città, si fermò poi nella Cappella della Santa Croce,
dove la preghiera di adorazione continuò ininterrotta giorno e
notte.
Nacquero così i Penitenti Grigi, guardiani laici del Santissimo
Sacramento che adottarono la regola francescana per lo zelo con cui
quest’Ordine (accanto a quello Domenicano) si oppose all’eresia.
Penitenti Grigi in adorazione
Questa Confraternita, che perdurò nel suo servizio di lode e di
riparazione al Santissimo Sacramento anche durante gli anni della
Rivoluzione francese, è una delle poche esistenti ancora oggi.
Il Miracolo
Il Miracolo Eucaristico di Avignone è avvenuto nella Cappella
della Santa Croce, sede della Confraternita detta dei «Penitenti
grigi», la cui istituzione risale ai lontani tempi del pio Re
Luigi VIII, il quale, per celebrare la vittoria sugli eretici Albigesi
che negavano la Presenza Reale di Gesù nell’Eucaristia, aveva
organizzato un solenne atto di riparazione per il giorno 14 settembre
del 1226, festa liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce.
Nella relazione ufficiale, tuttora conservata presso la Cappella dei
«Penitenti grigi» si legge che il 30 novembre del 1433,
proprio mentre il Santissimo Sacramento era esposto presso la piccola
cappella per la pubblica adorazione, la cittadina di Avignone venne
sconvolta da una terribile inondazione, per lo straripamento del fiume
Rodano, provocato dalle abbondanti piogge dei giorni precedenti.
Nella confusione generale, Armand e Jehan de Pouzilhac-Farure, Priori
della Confraternita, impiegarono molto tempo prima di riuscire a
raggiungere con la loro barca la Cappella per mettere in salvo
l’Ostensorio contenente il Santissimo Sacramento.
Cappella della Santa Croce
Appena arrivati, dai cancelli sovrastanti la porta guardarono verso
l’Altare per vedere cosa ne fosse stato dell’Ostensorio, e videro che
le acque, che avevano superato l’altezza di quasi due metri dentro la
chiesa, si erano divise a destra e a sinistra dell’Altare, come fossero
due mura, e l’Altare con l’Ostensorio era rimasto asciutto, insieme a
tutto quello che si trovava nei pressi dell’Altare: libri, pergamene,
paramenti liturgici, tovaglie e reliquiari.
Raffigurazione del Miracolo
La notizia del miracolo si diffuse rapidamente e tutto il popolo e le
autorità accorsero sul posto e intonarono canti di
ringraziamento al Signore.
Parecchie centinaia di persone furono testimoni del Miracolo.
Vetrata della Cappella della Santa Croce, che raffigura il Miracolo
Altare del Miracolo
In seguito, la Confraternita dei «Penitenti grigi» decise
che l’anniversario del Miracolo sarebbe stato celebrato ogni anno,
nella Cappella, il giorno di Sant’Andrea Apostolo.
Interno della Cappella della Santa Croce
con i Penitenti Grigi in adorazione
Ancora oggi i confratelli, ogni 30 novembre, si riuniscono, a piedi
nudi, in ginocchio e con una corda al collo in segno di riparazione,
per celebrare la memoria del Miracolo, e prima della benedizione del
Santissimo Sacramento, eseguono il
Cantemus
Domino, il cantico di Mosé composto dopo il passaggio del
Mar Rosso:
«Voglio cantare in onore del Signore:
perché ha mirabilmente trionfato […]. Al soffio della Tua ira si accumularono le
acque, si alzarono le onde come un argine […]. Chi è come Te, maestoso in
santità, tremendo nelle imprese, operatore di prodigi? Guidasti
con il Tuo favore questo popolo che hai riscattato» (Esodo
15, 1-18).