Veduta di Salzano
Salzano (Salsàn /sal'san/ in veneto) è un comune italiano
di circa 13.000 abitanti della città metropolitana di Venezia.
Quando Sant’Ignazio di Loyola e i suoi compagni, nel
1536, sostarono a Venezia e nelle città vicine in attesa della
partenza per la Terra Santa, passarono alcuni giorni presso il Castello
vescovile di Stigliano ed ebbero così modo di venire a
conoscenza e controllare di persona il Miracolo. Questo venne riportato
in uno scritto dal gesuita Servo di Dio, Simone Rodriguez; il quale
narra che un «sacerdote di nome Lorenzo, fu chiamato d’urgenza
per amministrare il Santo Viatico sui confini occidentali della pieve
tra Zeminiana e Briana a un malato moribondo. La stagione e l’ora non
erano adatte per una processione, così il sacerdote portò
con sé solo un chierichetto.
«Giunti nei prati circostanti il fiume Muson, detto volgarmente
Cime, alcuni asini che pascolavano si avvicinarono al sacerdote e al
chierichetto e, fermatisi davanti ad essi, piegarono le ginocchia e poi
seguirono i due che portavano il Viatico, fino alla casa dell’infermo,
rinnovando la genuflessione.
Lo stesso fecero quando Don Lorenzo uscì per tornare in chiesa,
poi ritornarono al pascolo...
L’accaduto venne raccontato dagli anziani ai figli e dai sacerdoti ai
parrocchiani».
Chiesa di San Bartolomeo, dove si conserva un affresco del miracolo.
Del Miracolo ne parlarono anche i Bollandisti: il P. Gerola “Libro per
tutti”, il P. Beccaro “Vicino a Gesù”, e il P. Sanna Solaro S.
J. in una stampa dei fatti Eucaristici avvenuti in Italia.
Il Miracolo fu pure raccontato al Congresso Eucaristico di Milano e si
voleva farlo anche in quello di Venezia, come dai carteggi del 1897,
conservati nell’archivio parrocchiale.
Affresco con la raffigurazione
del Miracolo
Nella
Storia della Società di
Gesù, di Nicolò Orlandino, stampata a Bologna da
Bartolomeo Zanetti nel 1615, viene narrato l’episodio, con il richiamo
seguente: «Questa storia fu scritta dal Servo di Dio Simone
Rodriguez, uomo fornito di vasta dottrina, morto a Lisbona in odore di
santità, il 15 luglio 1579».
A questo documento la Curia aggiunse anche una notizia in cui si
confermava il nome del sacerdote, cosa che servì a determinare
ancor di più la data del Miracolo; Don Lorenzo infatti era
Cappellano della Chiesa di Salzano proprio nell’agosto del 1517 e fu
convocato in Curia per testimoniare su questioni che riguardavano la
parrocchia che a quel tempo era tenuta da Don Francesco Artuso, che fu
parroco in quel luogo fino al 1550 circa.
Così è stato confermato che il Miracolo avvenne nell’anno
1517 ed il Padre Rodriguez, che sicuramente parlò con Don
Artuso, poté esaminare il processo verbale, redatto dalle
competenti autorità di quel tempo.