Asti

Italia

 1535



Veduta di Asti


Asti (Ast in piemontese) è un comune italiano di circa 75.000 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia, centro principale della regione storica dell’Astesana.
Si trova a circa 55 chilometri a sud-est di Torino, nella valle del fiume Tanaro. 
Già Municipium romano, fu sede del ducato longobardo della Neustria e poi uno dei più importanti centri commerciali tra il XII e il XIII secolo.
Asti è nota per i suoi vini, in particolare l’Asti spumante e il Barbera d’Asti.
Ogni anno, in settembre, vi si tiene uno dei concorsi enologici più importanti d’Italia, denominato la Douja d’Or (in piemontese il “boccale d’oro”).
Celebre è anche il suo Palio storico, manifestazione tra le più antiche d’Italia, che si svolge in settembre e culmina con una corsa di cavalli montati “a pelo” (senza sella).
 




La Collegiaia di San Secondo


Secondo quanto tramandato, ad Asti, il 25 luglio 1535, nella Collegiata di San Secondo, don Domenico Occelli mentre stava celebrando la Messa, allo spezzare dell’Ostia consacrata ne stillarono alcune gocce di sangue, cadendo sul calice e sulla patena.
I presenti gridarono al miracolo, ma la Messa non fu interrotta: la particola riprese poi l’aspetto normale e fu assunta dal celebrante.

Monsignor Scipione Roero, vescovo della città, istituì un regolare processo canonico che dichiarò la veridicità dell’accaduto, e inviò una relazione a Papa Paolo III, che emise una Bolla con la quale concedeva l’indulgenza plenaria a quanti avessero visitato la chiesa nel giorno del miracolo, recitando tre Padre Nostro e tre Ave Maria.

Secondo un altro documento, al momento del miracolo erano presenti alcuni soldati eretici, appartenenti all’esercito dell’Imperatore Carlo V, che si convertirono.

Nella Collegiata, dove si conservano ancora oggi il calice e la patena, la seguente iscrizione ricorda il Miracolo: “Hic ubi Christus ex sacro pane effuso sanguine exteram vi traxit fidem astensem roboravit” (Qui Cristo dal sacro pane avendo sparso sangue, attrasse con forza estranei alla fede e confermò quella degli astigiani).






Raffigurazione del miracolo