Faverney  

Francia

 1608



Veduta di Faverney


Faverney è un comune francese di poco più di 1.000 abitanti situato nel dipartimento dell’Alta Saona nella regione della Borgogna-Franca Contea, a circa 20 di km da Vesoul; nel Nord-Est della Francia, poco distante dal confine con la Germania e la Svizzera.

Nel XVII secolo il protestantesimo e il calvinismo si diffusero velocemente in Francia per via dei molti vantaggi materiali concessi dalle nuove religioni ai membri della nobiltà e del clero provenienti dalla Chiesa cattolica. Questo metteva a rischio la Fede di molti e creava grandi incertezze anche nei monasteri.




Abbazia di benedettina di Faverney


A Faverney c’era un’Abbazia benedettina i cui monaci si erano molto allontanati dalla Regola del loro Fondatore: tenevano alto soltanto il culto verso la Madonna di Nôtre-Dame la Blanche, conosciuta in tutta la zona per essere molto miracolosa: per sua intercessione si erano infatti verificati molti miracoli tra cui anche il ritorno in vita di due bambini non ancora battezzati.
I monaci erano attenti a mantenere l’adorazione del Santissimo Sacramento, che secondo la tradizione locale veniva esposto per tre giorni il giorno della Pentecoste e il lunedì e il martedì successivi.




Raffigurazione del Miracolo
in una vetrata della chiesa


ùIl giorno di Pentecoste del 1608, il 25 maggio, i monaci decisero di allestire un Altare per l’esposizione e l’adorazione del Santissimo Sacramento.
La lunetta dell’Ostensorio era molto larga e per questo vi posero due Ostie. Sull’Altare provvisorio allestito, rivestito di corporali, il Priore Dom Sarron pose l’Ostensorio d’argento con a fianco la Bolla del Papa Clemente VIII che accorda le indulgenze e la lettera di autorizzazione del Vescovo.
Terminati i Vespri i monaci lasciarono esposto l’Ostensorio sull’Altare provvisorio.
L’Adorazione si prolungò sino alle 8.00 di sera e alla fine il sagrestano Dom Garnier spense i ceri lasciando solamente accese le lampade, e poi chiuse la chiesa.




L'interno della chiesa


Quando il lunedì mattina, alle 3.00, ritornò nella chiesa la trovò piena di fumo, e al posto dell’Altare provvisorio c’era solo un mucchio di cenere.
Sconvolto, Dom Garnier andò a svegliare gli altri monaci e, al tempo stesso, la gente del villaggio. Poi ritornò con Brennier, un novizio, sul luogo dell’incendio; ma per l’oscurità e il fumo non vedevano bene cosa fosse successo.

Improvvisamente, Brennier lanciò un grido: “Miracolo!” e con il dito indicò l’Ostensorio che stava sospeso in aria sopra il medesimo posto dove era stato sistemato: l’Ostensorio era leggermente inclinato e il braccio sinistro della piccola croce che lo sormontava sembrava toccare una sbarra dell’inferriata. Dell’Altare provvisorio erano rimasti solo i quattro piedi danneggiati, uno dei candelieri fuso per metà e un altro rotto in tre pezzi.
La pietra dell’Altare su cui era stato poggiato l’Ostensorio si spaccò in tre parti non appena venne toccata, erano invece rimaste intatte: la Bolla pontificia e la lettera del Vescovo, con il sigillo di cera rossa sciolto.





L'Ostensorio

L’Ostensorio e il tubo di metallo contenente le reliquie di Sant’Agata chiuso con un tappo di sughero, erano integri. Le due Ostie consacrate si tenevano sopra l’Ostensorio sospese in aria.
Intanto si erano raccolti molti fedeli che cercavano di capire quello che vedevano: l’Ostensorio sospeso in aria con le Ostie sospese sopra.

I religiosi erano stupiti e non riuscendo a prendere una decisione, chiesero consiglio ai frati Cappuccini di Vesoul. Questi prepararono subito un nuovo Altare sopra quello bruciato e celebrarono la Santa Messa.

Tra la folla sono presenti anche tanti scettici, tanti dissoluti e molti eretici, e il Miracolo ebbe l’effetto di produrre il riaccendersi della fede.

Dopo la Messa conventuale, nell’Abbazia si susseguirono altre celebrazioni sempre all’Altare Maggiore: celebrate dai curati di parrocchie vicine a Faverney.
Durante la Messa celebrata dal parroco di Menoux, al Sanctus, uno dei ceri accesi alla destra dell’Ostensorio si spense. Dom Garnier lo riaccende, ma si spense una seconda volta e poi una terza. Nel momento in cui il sacerdote alzò l’Ostia che stava per consacrare, si sentì come il suono di una lama che vibra: si vide l’Ostensorio che fino a quel momento era rimasto inclinato, che si raddrizzò; poi, mentre il sacerdote all’Altare abbassò l’Ostia, l’Ostensorio si abbassò pian piano sul corporale, con tutte le Ostie
Il miracolo era finito: era durato 33 ore!

La folla reagì subito con applausi. Soltanto il parroco di Menoux rimase tranquillo e terminò la sua Messa.
Il guardiano dei Cappuccini esaminò l’Ostensorio e constatò che in nessuna parte recava tracce di ammaccature e di alterazione.

Al termine del processo canonico, il 10 luglio, l’Arcivescovo di Besançon dichiarò autentico il Miracolo Eucaristico e il 13 settembre l’Arcivescovo di Rodi, quale Nunzio a Bruxelles, lo fece conoscere al Papa Paolo V che concesse una Bolla d’indulgenza.

Nel frattempo si verificarono altri eventi ritenuti miracolosi: la popolazione dimostrò una dedizione alla fede come non lo faceva prima: evidentemente, il fatto che il fuoco avesse rispettato l’Ostensorio con le Ostie, le Reliquie e la Bolla delle indulgenze, aveva portato molti fedeli scettici e propensi a seguire i protestanti a tornare alla vera fede cattolica.
Al tempo stesso, molti Ugonotti, dopo aver constatato i fatti, si convertirono alla vera fede cattolica. Si ricordano in particolare: Nicola de Camprendon, signore di Passavant; l’orefice di Montbéliard, Francesco Vuillard; i quali abiurarono il protestantesimo con tutta la loro famiglia. Quest’ultimo era tornato più di trenta volte in chiesa per vedere e rivedere il Miracolo; finalmente cadde in ginocchio e disse: “lo faccio per adorare Dio che io vedevo nell’aria vincere le fiamme”.

L’Abbazia di Faverney venne riformata nel 1613 e vi affluirono nuovi postulanti. Nacquero un po’ dovunque o si rinnovarono le Confraternite del Santissimo Sacramento, inducendo i loro membri a condurre una vita spirituale intensa e rafforzando le anime contro gli errori del Giansenismo.

Nel 1862 la Congregazione dei Riti autorizzò la celebrazione del Miracolo.

Nel 1908 fu commemorato solennemente il terzo centenario del Miracolo con un Congresso Eucaristico Nazionale.

Ancora oggi è possibile vedere e venerare la Reliquia di una delle due Ostie rimaste illese. L’altra Ostia purtroppo, dopo essere stata donata alla chiesa di Dole, venne distrutta dai rivoluzionari nel 1794.