Canosio (CN)  

Italia

 1630



Veduta di Canosio


Canosio è un comune di poco più di 100 abitanti, in provincia di Cuneo, in Piemonte, nella valle Maira, posto a ridosso del torrente Maira.
Canosio rientra nella giurisdizione della diocesi di Saluzzo.
L’economia è agro-pastorale e oggi ruota intorno a tre aziende agricole gestite da tre giovani del luogo.

Nel diciassettesimo secolo, quando avvenne il Miracolo Eucaristico, Canosio contava più di mille abitanti.

Nel 1630, la popolazione dell’intera zona del saluzzese si era molto raffreddata nella pratica religiosa a causa del dilagare dell’eresia calvinista.

Quell’anno, qualche giorno dopo la festa del Corpus Domini, il torrente Maira straripò a causa delle abbondanti piogge. La furia delle acque era talmente violenta che trascinava con sé grossi massi.




La chiesa parrocchiale di Canosio


Il parroco, Don Antonio Reinardi, si mise a suonare le campane della chiesa per chiamare a raccolta tutti gli abitanti per invitarli a pregare il Signore di fare cessare la piena. Propose anche di fare un voto: se il villaggio di Canosio fosse stato risparmiato dalla furia devastatrice del torrente, i cittadini avrebbero fatto celebrare in perpetuo ogni anno una festa nell’ottava del Corpus Domini.

Arrivati i cittadini, Don Reinardi prese l’Ostensorio con dentro il Santissimo Sacramento e tutti andarono in processione al torrente cantando il «Miserere». Arrivati al torrente, il parroco impartì la benedizione con l’Ostensorio; ed ecco che la pioggia cessò immediatamente e il livello del torrente tornò subito alla normalità.





Raffigurazione del Miracolo



Questo episodio ravvivò la fede dei cittadini di Canosio, che tornarono tutti al cattolicesimo, visto che alcuni avevano pensato di abbracciare il Calvinismo.
Ancora oggi, gli abitanti di Canosio tengono fede al voto fatto nel 1630.

Purtroppo, molti dei documenti che descrivevano il Miracolo, conservati fino al XVII secolo presso gli archivi parrocchiali, furono bruciati durante la guerra tra Spagna e Francia. Ci resta una copia della relazione redatta dal parroco che visse gli eventi.