Torino  

Italia

 1640



Veduta di Torino


Torino (Turín in piemontese) è un comune italiano di circa 850.000 abitanti, capoluogo della Regione Piemonte e dell’omonima città metropolitana.
A Nord-Ovest le Alpi le fanno da cornice; è caratterizzata paesaggisticamente dalla guglia della cosiddetta Mole Antonelliana, del XIX secolo, alta 167 metri e mezzo, che oggi ospita il Museo Nazionale del Cinema.

Torino è nota per essere stata la prima Capitale dell’Italia unita, dal 1861 al 1865; e per essere stata la città in cui è nata la Fabbrica Italiana Automobili Torino (FIAT), fondata nel 1899.
Torino vanta uno dei più grandi Musei Egizi d’Europa.





La Basilica di Superga


Nella parte Est della città spicca il Colle della Maddalena, con i suoi 720 metri di altitudine; a Nord-Est spicca il colle di Superga, alto 672 metri, su cui si trova la Reale Basilica, dedicata alla Madonna delle Grazie, e nella cui cripta sotterranea sono presenti circa 70 sepolture di personaggi di Casa Savoia: da Vittorio Amedeo II a Vittorio Emanuele I.




Il Monte dei Cappuccini


Non lontano dal centro storico della città, sulla riva destra del fiume Po, sorge il Monte dei Cappuccini, dove si trova la chiesa di Santa Maria al Monte.




Esterno della chiesa di Santa Maria al Monte




L'Altare Maggiore della chiesa di Santa Maria al Monte


Durante il doppio assedio francese di Torino, nel 1640, il Monte dei Cappuccini venne identificato come luogo di fondamentale importanza strategica, e i Francesi cercarono di occuparlo.
L’armata francese del Conte d’Harcourt oltrepassò il Po e occupò la ridotta del Monte dei Cappuccini compresa la chiesa di Santa Maria al Monte.
Quello che avvenne è stato raccontato dal Padre Cappuccino Pier Maria da Cambiano:
«Il Piemonte fu inondato da eserciti stranieri, tra cui i francesi che, lasciata Casale Monferrato, liberata dagli spagnoli, marciarono sopra Torino. Il 6 maggio 1640 si trovarono a Chieri, il 7 a Moncalieri ed il 10 arrivarono presso Torino, e rasentando la riva sinistra del Po, fatto impeto sul ponte, se ne impadronirono, nonostante la valida difesa dei nostri, ritiratisi verso il convento dei Cappuccini del Monte. Ma neppure qui si trovarono al sicuro. Nel mattino del 12 maggio i francesi diedero due potenti ed energici assalti alle trincee e, sebbene per due volte respinti, al terzo, però, costrinsero i nostri a deporre le armi e a rifugiarsi in chiesa col popolo, sperando salvezza nel luogo santo. Gli invasori allora entrarono in chiesa, uccisero uomini e donne, giovani e vecchi, borghesi e soldati, e perfino quelli che si erano attaccati ai sacri altari, o che si erano rifugiati fra le braccia dei Frati Cappuccini, e domandavano pietà e libera la vita. Dei religiosi neppure uno fu ferito: tutti però si trovarono col cuore spezzato alla vista di così esecrabile strage. Sparso il sangue, trafugarono gli arredi sacri e saccheggiarono il convento, perché in esso, com’asilo sicuro, era stata posta dai fuggiaschi qualche masserizia. In seguito, nella chiesa stessa (orribile a dirsi) si abbandonarono a brutali atti di libidine. Ma non basta ancora. Un soldato francese e eretico montò sull’altare e dopo aver sfondato l’uscio del Tabernacolo fece per afferrare la Pisside contenente le sacrosante Particole per farne scempio! Ma Miracolo! Una linea di fuoco uscita dal sacro Ciborio andò a cogliere in pieno petto il sacrilego francese e gli bruciò gli abiti e il viso. Il soldato, spaventato, si gettò a terra urlando e chiedendo perdono a Dio. Subito la chiesa fu riempita di denso fumo e fra il comune stupore e terrore cessò il sacrilegio»





Allegoria del Miracolo

che suggerisce il fuoco divino che sovrasta e protegge
la chiesa di Santa Maria al Monte