San Pietro a Patierno, Napoli

 1772



San Pietro a Patierno - via dei calzolai


San Pietro a Patierno è un quartiere della zona Nordorientale di Napoli. E’ stato comune autonomo fino al 1925, quando è stato aggregato alla città.  Conta una popolazione di circa 17.500 abitanti ed noto come quartiere dei calzolai, per il fatto che vi si svolgeva l’attività di ripristino delle vecchie calzature.




Chiesa di San Pietro


Nella notte del 27 gennaio 1772, nella chiesa di San Pietro Apostolo, furono rubate dall’Altare Maggiore le Ostie consacrate ed alcuni arredi sacri.

Il 19 febbraio successivo, Giuseppe Orefice vide delle luci “simili a stelle splendenti” in un terreno del Duca di Grottolelle, posto tra Capodichino e Casoria. Il fenomeno si ripeté alla presenza del suoi familiari e di alcuni amici. Recatisi sul luogo, si avvidero che sopra un punto preciso aleggiava una colomba, si trattava di letamaio.





Raffigurazione del Miracolo


I convenuti ripulirono un po’ il terreno su cui avevano visto aleggiare la colomba e ritrovarono le Ostie rubate.

Dopo il ritrovamento, fu chiamato Don Girolamo Guarino, confessore della famiglia Orefice, che provvide a riportare le Ostie nella chiesa.

Dell’accaduto esiste un resoconto particolareggiato redatto da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori e riportato nel suo Ragguaglio di un portentoso miracolo appartenente al Santissimo Sacramento dell’Altare, in appendice del libro Riflessioni sulla verità della divina rivelazione.
Dopo scrupolose ricerche e l’esame delle testimonianze giurate raccolte dal tribunale ecclesiastico, Sant’Alfonso scrisse: «ritengo più che sicuro il fatto accaduto ed è per questo che ho voluto renderlo pubblico attraverso la stampa... per far conoscere questi fatti a gloria del Santissimo Sacramento dell’Altare».

Il Vicario Generale, Mons. Onorati, redasse i verbali del processo diocesano, durato dal 1772 al 1774, e dichiarò: «Diciamo, decretiamo e dichiariamo che la menzionata apparizione dei lumi e la intatta conservazione delle sacre Particole per tanti giorni sotto il terreno, è stato ed è un autentico e spettabilissimo Miracolo operato da Dio».

Alcuni studiosi dell’epoca, fra i quali Domenico Cotugno, dell’Università di Napoli: Federico II, dichiararono: “Segnatamente la straordinaria apparizione dei lumi, variata in tante maniere, e l’intatta conservazione delle dissepolte Particole non possono spiegarsi coi principi fisici, e superano le forze degli agenti naturali: quindi è che debbono essere considerate come miracolose”.

Il Giovedì Santo del 1967 il cardinale Corrado Ursi, arcivescovo di Napoli, redasse una Bolla con la quale elevava la chiesa di San Pietro a Santuario Eucaristico Diocesano; in essa scrisse: “II Prodigio di San Pietro a Patierno è un dono e un monito divino per tutta la nostra arcidiocesi. La sua voce non deve affievolirsi, ma deve efficacemente spingere i fedeli di tutti i tempi a considerare il messaggio riguardante il “Pane della vita per la salvezza del mondo”, lanciato da Gesù a Cafarnao […]. Vogliamo additare il tempio di San Pietro a Patierno come punto da Dio stesso segnato per l’irradiazione eucaristica e la raccolta di anime impegnate nella fede e nell’apostolato».

Nel 1972 il prof. Pietro De Franciscis, docente di fisiologia umana presso l’Università di Napoli: Federico II, si espresse a favore dell’autenticità dei fatti nella sua Relazione sul ritrovamento delle sacre Ostie, avvenuto il 24 febbraio del 1772 in San Pietro a Patierno.

 



Monumento eretto sul luogo del Miracolo


Sul luogo del ritrovamento il prof. Sac. Alfonso Jodice fece costruire un immobile, con annessa cappella e un monumento in giardino.
Nell’immobile furono ospitate delle religiose che presero il nome di Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento; la via prese il nome di via Nuovo Tempio.

Purtroppo, nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 1978, alcuni ignoti ladri, introdottosi furtivamente nella chiesa di San Pietro a Patierno, trafugarono numerosi oggetti sacri, alcune Ostie consacrate e il Reliquiario con le Ostie miracolose del 1772.




Reliquiario













aprile 2025