SANTA MESSA TRADIZIONALE

Roma 24 maggio 2003

Basilica di S. Maria Maggiore
 

RASSEGNA STAMPA
 
 

Articoli e segnalazioni dopo la celebrazione
 

25 maggio 2003 - Radio Vaticana


Celebrata ieri dal Cardinale Dario Castrillon Hoyos, nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore, una Santa Messa nell'antico rito di San Pio V

Servizio di Antonio Mancini

ROMA.
“Siamo tutti chiamati all’unità nella verità”. Così ha raccomandato il cardinale Dario Castrillón Hoyos concludendo la propria omelia della Santa Messa che ha celebrato sabato pomeriggio, nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore. 
La celebrazione, nell’antico rito cosiddetto di San Pio V secondo il Messale Romano del 1962, ha riempito le navate della Basilica Liberiana ed è stata preceduta dalla recita del Santo Rosario. 
Il porporato ha voluto prima di tutto accentrare l’attenzione dei fedeli di diverse parti del mondo  sulla Beata Vergine Maria, venerata col  titolo di Auxilium Christianorum, proprio nella chiesa mariana più antica di Roma. 
Successivamente, il porporato ha parlato a lungo di Giovanni Paolo II: della “sua instancabile difesa della verità”, della sua “dedizione alla causa dell’unità” e della sua “promozione della pace” lungo i 25 anni del suo pontificato. Nei giorni scorsi, un comunicato della Pontificia Commissione Ecclesia Dei aveva preannunciato l’incontro di preghiera a Santa Maria Maggiore presentandolo come “atto di devozione a Sua Santita” per ringraziarlo del Motu Proprio “Ecclesia Dei” e per un augurio “nell’approssimarsi del Suo XXV anniversario di elevazione al Sommo Pontificato, nel contesto dell’Anno del Santo Rosario”. In risposta a queste attenzioni, il Santo Padre ha voluto esprimere il proprio saluto e il proprio compiacimento con un messaggio a firma del Cardinale Segretario di Stato Angelo Sodano, letto prima della celebrazione liturgica. 
La terza figura che il cardinale Castrillón Hoyos ha voluto tratteggiare nella sua omelia è stata quella di Papa San Pio V “le cui spoglie ? ha ricordato il porporato ? riposano qui, in questa Basilica”. Il presidente della “Ecclesia Dei” non ha mancato di rilevare “la ricchezza dei frutti di santità del rito di San Pio V”, che nella Chiesa “conserva il diritto di cittadinanza” al pari di tutti gli altri Riti. 
La celebrazione, accompagnata dal canto gregoriano, si è conclusa, tra tanta pietà e commozione, con le note e con le parole del “Christus vincit. Christus regnat. Christus imperat.”. 

(su)


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