AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


Festa della Visitazione




Pubblicata dalla FSSPX il 2 luglio 2021


«In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.» (Lc. I, 39).

Maria non ha aspettato un comando formale: le bastava sapere che Dio voleva che visitasse Elisabetta. L’uomo perfettamente obbediente esegue tutto ciò che sa essere più conforme al beneplacito di Dio e del suo superiore.

L’obbedienza di Maria fu pronta e puntuale. Non rimandò la sua visita per diversi giorni: la restituì non appena fu possibile e fu estremamente diligente, perché lo Spirito Santo la pressava interiormente e perché la grazia divina è nemica della lentezza e del ritardo.

Ella obbedisce con un’intenzione molto pura, avendo in vista solo la gloria di Dio e il compimento della Sua volontà, senza alcuna mescolanza di quei motivi umani che più spesso entrano nelle visite del mondo.

Ella andò, dice Sant’Ambrogio, a casa di Elisabetta, non per soddisfare la sua curiosità, non per accertare la verità delle parole dell’Angelo sulla gravidanza della sua parente, perché non ne aveva alcun dubbio, ma per glorificare il Signore vedendo con i suoi occhi quest’opera miracolosa.

La sua obbedienza si accompagnò a molta carità, pazienza e umiltà.

Senza tenere conto della sua nuova dignità di Madre di Dio, ella si affrettò a visitare colei che le era inferiore, per servirla e per felicitarsi della grazia che il Signore le aveva fatto.

Il cammino è lungo è difficile; era ancora giovane e poco abituata alla fatica; ma non ha paura di uscire dal suo ritiro e di apparire in pubblico, poiché Dio vuole così.

O gloriosa Vergine, che sei piena di Dio e che provi piacere a fare la Sua volontà.

Oh! come ti si può paragonare al magnifico carro del re Salomone! Non sei forse quel carro di squisita fattura che il vero Salomone ha preparato per sé per essere portato da un luogo all'altro?

Le colonne d’argento sono le tue virtù; lo schienale d’oro è la tua contemplazione; il sedile di porpora è la tua umiltà e pazienza; il centro, che è il tuo cuore, è adornato di carità; perché Dio stesso è in te; e Dio, secondo la Scrittura, è carità.

E poiché tutti questi vantaggi ti sono concessi a favore delle figlie di Gerusalemme, cioè delle anime deboli e imperfette, ti supplico, o Madre di misericordia, di ottenerli per me dal tuo Figlio, affinché, imitando le tue virtù, la mia anima sia come un carro sul quale Egli si posa e dal quale si fa conoscere da tutto il mondo. Così sia.