AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


Maria nell’Antico Testamento




L’albero di Jesse, che rappresenta l'ascendenza della Vergine Maria



Pubblicata dalla FSSPX il 31 luglio 2021


L’uomo ha rifiutato di amare Dio quando è stato tentato dal diavolo e si lasciato ingannare da lui. Ma poiché l’uomo è caduto per debolezza, Dio, nella Sua eterna Provvidenza, ha deciso di un abbandonare alla rovina l’opera delle Sue mani.

Così, Lui che ha «meravigliosamente creato» l’universo, ha deciso di «rinnovarlo ancor più meravigliosamente» (Offertorio della Messa).

Il peccato dei progenitori doveva essere seguito da un castigo, ma al momento dell’espulsione dal Paradiso, della perdita dell’immortalità e dell’amicizia divina, Dio ha promesso all’umanità che sarebbe venuta la Redenzione, e cioè che sarebbe venuto il giorno in cui le catene di Satana sarebbero state spezzate.

«Io porrò inimicizia tra te e la donna,
 tra la tua stripe
e la sua stirpe:
 ella ti schiaccerà la testa
 e tu le insidierai il calcagno» (Gen. 3, 15).

Se il popolo non avesse ricevuto questa luce, sarebbe disperato. Ma questa prima buona notizia fu data loro fin dall’inizio (da cui il nome di Protovangelo), e questa prima speranza è la donna e la sua prole, Maria e il suo divino Figlio.

Papa Pio IX lo conferma nella bolla Ineffabilis Deus:
«Così essi [i Padri e i Dottori della Chiesa] ritornano senza posa alle parole con cui Dio ha aperto la prospettiva della salvezza degli uomini fin dal principio. Il mezzo che la sua bontà ha fornito è stato da un lato di rompere l’arroganza del serpente seduttore, e dall’altro di restaurare la speranza della nostra razza in un modo inconcepibile.

«Così, ogni volta che i Padri citano queste parole di Dio: “Io porrò inimicizia tra te e la donna,
 tra la tua stripe
e la sua stirpe”, essi dichiarano che con queste parole Dio si riferisce chiaramente e apertamente al Redentore della razza umana, al Figlio unico di Dio, Gesù Cristo, e dunque anche alla  Sua Santa Madre, la Vergine Maria, e al tempo stesso esprime chiaramente l’inimicizia implacabile dei due contro il demonio.

«Così, In conseguenza di ciò, come Cristo, mediatore fra Dio e gli uomini, assunta la natura umana, distrusse il decreto di condanna che c’era contro di noi, attaccandolo trionfalmente alla croce; così la Santissima Vergine, unita con Lui da un legame strettissimo e indissolubile, fu insieme con Lui e per mezzo di Lui, l’eterna nemica del velenoso serpente, e ne schiacciò la testa col suo piede immacolato».

Tra i Profeti è Isaia che descrive più chiaramente la venuta del Redentore, annunciandolo come Figlio nato da una vergine (Is. 7, 14). Il libro della Saggezza loda la donna che verrà come «amata da Dio» (Cantico dei Cantici 2, 16) e come la figlia del re (Salmo 44, 14).

La donna che schiaccerà il serpente «sorge come l’aurora, 
bella come la luna, fulgida come il sole,
 terribile come schiere in battaglia» (Cantico dei Cantici 6, 9). «Tutta bella tu sei, amica mia,
 in te nessuna macchia» (Cantico dei Cantici 4, 7). Così, fin dall’inizio l’Immacolata è al centro delle promesse.

In effetti, Dio avrebbe potuto riscattare il mondo in molti altri modi possibili. Ciò che conta per noi è la realtà, cioè il modo che Lui ha scelto, di fatto.

«Dio ha deciso di iniziare e compiere le sue più grandi opere attraverso la Santa Vergine da quando l’ha creata, (e) possiamo tranquillamente credere che non cambierà il suo piano in futuro, perché lui è Dio e quindi non cambia i suoi pensieri o il suo modo di agire». (San Luigi Maria Grignion de Montfort).