AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


Maria, Madre di Dio





Pubblicata dalla FSSPX il 4 settembre 2021


In un elogio della Sapienza, applicato dalla Chiesa alla Santa Vergine, il testo sacro le fa dire: “Chi mi ascolta non resterà deluso, e chi agisce per mezzo di me non peccherà. Coloro che mi mettono in luce avranno la vita eterna”, Ecclesiastico 24, 30-31.

E’ a questo invito che vorrebbero rispondere le considerazioni che seguono, così come il seguito che sarà dato loro: fare luce sulla Vergine Maria, meditando tutte le sfaccettature del suo mistero. In altre parole, fare una specie di catechismo sulla Santa Vergine, a cui potremmo dare il nome di mariologia, secondo il termine dedicato.

In ogni inizio, dobbiamo cercare di determinare il centro, il principio esplicativo da cui tutto il resto deve irradiarsi. Nel caso in questione, questo principio non è difficile da scoprire: è la maternità divina.

Ma prima di immergerci in questo mistero soprannaturale, e a mo’ di preambolo, sarà bene considerare la maternità umana. Perché Dio ha sfruttato, per così dire, tutte le risorse umane per portarle alla perfezione quando, per farsi uomo, si è sottomesso al divenire umano.

La generazione umana è la realizzazione nell’ordine degli esseri creati di ciò che vi è di più elevato e misterioso nell’ordine della vita divina. Prima di nascere da una donna secondo la natura umana, il Verbo è nato dal Padre secondo la natura divina.

La generazione umana  comporta due aspetti, naturalmente inseparabili: l’unione di due esseri complementari in una sola attività generatrice, e questa stessa attività generatrice. Generare è dare la propria natura ad un altro da sé.

La natura della generazione è di suscitare, a partire da se stessi, un nuovo individuo della stessa specie. La generazione è compiuta solo nel momento in cui vi è un altro che procede dal primo. Ciò che è caratteristico della generazione è che l’effetto procede dalla sua causa, proviene da essa.

Questa idea della processione è così essenziale che si ritrova anche in Dio. Così, nascere da un altro, procedere da lui, è un mistero profondo, suscettibile di realizzarsi in maniera infinita, perfetta e pura. Nella generazione divina non troviamo né dipendenza, né materia, né condivisione della natura, ma comunicazione di un’unica e stessa natura ad un'altra persona.

Nella natura umana, il padre e la madre formano solo un principio unico del nuovo essere che procede da loro. Ma in seguito, la madre continua ad agire sola nel prolungamento di questa azione generatrice comune.

La lentezza, la continuità, l’interdipendenza che esso crea tra madre e figlio, danno un’importanza capitale a questo prolungamento. La madre è, molto più del padre, organizzata per il bambino. La nascita è un vero strappo, perché la gestazione aveva creato un’unione vitale, anche se solo a livello fisico.

Ma la natura umana non è puramente materiale, essa è anche ed essenzialmente spirituale. Certo, il corpo concepito dai genitori è materiale, ma esso richiede un’anima umana che necessita dell’intervento del Creatore, che qui è tutto naturale. Così, gli  immediati responsabili del nuovo essere sono i suoi genitori.

Ne deriva che la generazione umana ha per principio la persona e conduce alla persona. Questo principio è di una grande importanza in mariologia, poiché stabilisce una relazione del tutto speciale tra la Vergine Maria e il suo divino Figlio, ed è per questa ragione che ella può essere chiamata Madre di Dio.