AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La predestinazione della Vergine Maria




Pubblicata dalla FSSPX il 9 ottobre 2021


La maternità divina non è una funzione passeggera. Quando la Chiesa trionfante rimarrà sola alla fine del mondo, le funzioni cesseranno: tutta la gerarchia cattolica, Papi, cardinali, vescovi, non avrà più autorità. Non sarà più amministrato alcun sacramento,  poiché i Santi del Cielo possiederanno la realtà di cui sono i segni.
Ma la relazione di Maria con Gesù rimarrà interamente.

CoOgni essere conserva in sé la realtà della sua origine. I figli sono per sempre i discendenti di coloro che hanno dato loro la vita, quale che sia la condizione di questi genitori. Gesù rimane sempre cosciente di essere nato dalla Vergine e di essere stato formato da lei.

Tuttavia la relazione di Gesù con Maria non è solo quella di un figlio con colei da cui ha ricevuto la vita. E’ Dio stesso che ha ricevuto da lei questo essere umano.

Tutto quello che accade nell’umanità di Cristo è un mistero permanente, e nulla della sua vita terrena o della sua origine umana cessa di vivere e agire nel Cristo glorioso: tutto il mistero di Cristo è incessantemente presente in Lui.

E’ così che alla Messa noi adoriamo in modo particolare Cristo nella Sua Passione e nella Sua Morte, ma tutti i misteri, dalla Sua Incarnazione alla Sua Ascensione, sono sempre presenti.

Ma la maternità divina è un legame personale tra la Vergine e il Verbo Incarnato, che è più totale del legame originario: si fonda sull’Incarnazione e dura finché dura, cioè eternamente. Maria rimane unita a tutta la vita, a tutto il destino del Verbo Incarnato.

Per questo la sua maternità la segna per sempre, in tutto il suo essere, in tutta la sua persona consacrata a Gesù, come una condivisione totale e sempre presente. Rimane come una grazia sempre data.

Conseguenze della predestinazione della Vergine

Ne deriva che prima di essere la Madre di Cristo, e dal primo istante della sua esistenza, Maria è creata, scelta, amata già come Madre e per essere Madre.

L’idea della predestinazione aggiunge a quella della grazia e dell’azione divina nell’anima, quella dell’elezione eterna e immutabile.

La santissima Vergine è predestinata ad essere Madre del Verbo Incarnato. Tutta la sua grazia e perfino la sua gloria le sono date per essere perfettamente associata, fino a tradurre la Madre in socia, all’opera di suo Figlio, nella più stretta totale unione.

Per esprimere questa totale unione, la teologia usa un’espressione particolare: parla di uno stesso «decreto dell’Incarnazione» che predestina Maria a Gesù.

Il termine “decreto” indica qui una «decisione» divina, come noi possiamo percepirla ed esprimerla nella nostra povera lingua umana, poiché questa «decisione» è eterna.

Per spiegare meglio bisogna aggiungere che gli Angeli e gli uomini sono predestinati in Gesù Cristo. Tutte le grazie date in terra, e il coronamento glorioso di ciascuno dei Santi in Cielo, sono l’effetto della Grazia di Gesù Cristo, e quindi dell’Incarnazione.

Ma poiché Maria è la Madre di Cristo, del Verbo Incarnato, il suo stesso essere naturale è per l’Incarnazione. E la grazia che le viene data è solo per il ruolo che lei deve svolgere nell’opera sublime della Santissima Trinità: l’Incarnazione del Verbo, del Figlio di Dio.

Bisogna quindi giungere a questa conclusione sublime e così profonda: la predestinazione di Maria non è solo l’effetto di quella di Gesù, essa ne fa parte.

E’ per Gesù che ella è quella che è, per la perfezione dell’Incarnazione, per il compimento della predestinazione dello stesso Gesù: in particolare del mistero della Redenzione.