AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La Vergine Maria è stata preservata
dal peccato originale




Pubblicata dalla FSSPX il 23 ottobre 2021


Questo singolare privilegio della Madre di Dio è stato definito dalla Chiesa solo nel XIX secolo. Ma la sua santità eminente è stata sempre proclamata. Esisteva infatti una festa della Concezione di Maria fin dal VII secolo. Il Medio Evo cercherà la soluzione teologica che concilii l’universalità della salvezza tramite Cristo e la concezione immacolata della Vergine.

Fin dal 1477, il Papa Sisto IV prescrisse a Roma la festa e l’ufficio della Concezione Immacolata della Vergine Maria. Il Concilio di Trento non risolse la questione, ma precisò che non intendeva includere la Santa Vergine nel suo insegnamento sul peccato originale. E nel 1616, il Papa Paolo V vieta di insegnare il contrario dell’Immacolata Concezione.

L’8 dicembre 1854, il Papa Pio IX procede alla definizione solenne con la bolla Ineffabilis Deus. Occorre guardare i testi scritturali sui quali si basa la definizione.

Genesi 3, 15: «Io porrò inimicizia tra te e la donna,
 tra la tua stirpe 
e la sua stirpe: 
questa ti schiaccerà la testa 
e tu le insidierai il calcagno
Tutti i commentatori convengono nel dire che la donna di cui si parla è la Vergine.
Questo testo annuncia dunque la vittoria di Maria sul demonio, cosa che implica l’esenzione da ogni peccato.

Luca 1, 28: «Ave, gratia plena, Dominus tecum».
I Padri della Chiesa affermano che questa pienezza di grazia è tale da escludere ogni peccato.


La definizione della bolla Ineffabilis

La bolla dell’8 dicembre 1854 così recita:
«dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli».

«… primo istante del suo concepimento …» indica il momento dell’unione del corpo con l’anima razionale.

«… particolare … privilegio …» è quello che esenta la Vergine dalla legge comune: ella è stata concepita secondo le leggi della natura, il cui effetto è sospeso per lei.

«… in previsione dei meriti di Gesù Cristo …»: L’Immacolata Concezione deriva dal merito di Cristo, la Madonna, dunque, è riscattata dal Salvatore.

«… da ogni macchia …»: macchia come pena dovuta al peccato; questo significa che le sofferenze subite dalla Santissima Vergine non hanno valore di castigo.

«… rivelata da Dio…»: si tratta quindi di un dogma, contenuto anche solo implicitamente nella Rivelazione. E’ dunque di fede che la Vergine Maria è stata preservata da ogni macchia del peccato originale.

La teologia si compiace di cercare le ragioni di convenienza che spieghino l’Immacolata Concezione

In rapporto a Cristo: il fatto di nascere da una madre sottomessa al peccato sarebbe stato disonorevole.

In rapporto alla Santissima Trinità: non sarebbe stato appropriato per una persona con una tale vicinanza alla Santissima Trinità vivere anche solo per qualche istante nello stato di peccato.


Da parte della Chiesa:

La Madonna è la prima dei riscattati. Ella deve avere la perfezione suprema rispetto a tutti i riscattati, che consiste nel suo riscatto a modo di preservazione e non di restaurazione.

Un mediatore non deve essere in opposizione ad uno dei termini da riunire. Ora, la Vergine è la mediatrice di tutte le grazie, ruolo che ella esercita nella dipendenza da Cristo. Quindi deve essere senza peccato.

Dal dogma dell’Immacolata Concezione deriva il fatto che la Madonna ha avuto la grazia fin dal primo istante della sua concezione, poiché il peccato originale è la privazione della grazia santificante.