AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La Vergine Maria
non ha mai commesso peccato




Pubblicata dalla FSSPX il 23 ottobre 2021


Certi eretici come Lutero o Calvino hanno voluto cogliere dei peccati della Vergine Maria nel Vangelo. Così, la Madre di Cristo sarebbe stata negligente quando perse Gesù ragazzo e lo ritrovò nel Tempio; ed ella avrebbe perso la pazienza dopo averlo ritrovato.

Ma non vi fu negligenza della Vergine nel pensare, con San Giuseppe, che colui che aveva appena acquisito lo status di adulto davanti alla Legge, era con persone familiari nella colonna del pellegrinaggio. Quanto alle parole che la Madre di Dio rivolge al suo Figlio divino, sono l’espressione del suo stupore, del suo amore e del suo dolore.

Invece bisogna dire che l’inimicizia  assoluta e perpetua fra la Santa Vergine e Satana, espressa nella Genesi (Gn, 3, 15) comporta implicitamente la di lei immunità dal peccato almeno mortale.

In più, il saluto dell’Arcangelo Gabriele, «piena di grazia» è fondamentale.
Quanto al peccato mortale, è escluso perché questa pienezza di grazia comporta la conferma della grazia.
Quanto al peccato veniale, come dice Sant’Alberto Magno nella sua Mariale: «Dove c'è il peccato veniale, c’è una certa mancanza di grazia; ma Maria era piena di grazia; perciò non c’era peccato in lei».

Bisogna citare anche il testo del Cantico dei Cantici, che la Santa Chiesa applica alla Santissima Vergine: «Tu sei tutta bella, amica mia, e non vi è macchia in te!».

I Padri della Chiesa fanno eco alla Sacra Parola. Sant’Agostino dà un motivo teologico:
«Per l’onore del Signore, non voglio che si avanzi alcuna questione [di Maria] quando si tratta di peccati».

Anche San Bernardo afferma l’immunità dal peccato attuale:
«E penso che una benedizione più abbondante di santificazione scese su di lei, che non solo santificò la sua nascita, ma mantenne anche la sua vita libera dal peccato, cosa che, come si crede, non fu certamente data a nessun altro di quelli nati da una donna. Perché era giusto che la regina delle vergini, per il privilegio di una singolare santità, conducesse una vita senza peccato, lei che avrebbe dato alla luce il redentore del peccato e della morte e ottenuto per tutti il dono della vita e della giustizia».

La voce del Magistero fa risuonare la stessa verità: il Concilio di Trento afferma che «non si possono evitare tutti i peccati, anche quelli veniali, per tutta la vita, a meno che non sia per uno speciale privilegio di Dio, come la Chiesa ritiene nei confronti della Beata Vergine».

Il Papa Pio IX, nella sua bolla Ineffabilis Deus, con la quale proclama la Concezione Immacolata della Vergine, afferma:
«Proprio questa dottrina era a tal punto radicata nella mente e nell'animo degli antenati, che divenne abituale l’uso di uno speciale e straordinario linguaggio. Lo impiegarono spessissimo per chiamare la Madre di Dio Immacolata, del tutto Immacolata; innocente, anzi innocentissima; illibata nel modo più eccelso; santa e assolutamente estranea al peccato; tutta pura, tutta intemerata, anzi l’esemplare della purezza e dell’innocenza; più bella della bellezza; più leggiadra della grazia; più santa della santità; la sola santa, purissima nell’anima e nel corpo, che si spinse oltre la purezza e la verginità; la sola che diventò, senza riserve, la dimora di tutte le grazie dello Spirito Santo, e che si innalzò al di sopra di tutti, con l’eccezione di Dio: per natura, più bella, più graziosa e più santa degli stessi Cherubini e Serafini e di tutte le schiere degli Angeli. Nessun linguaggio, né del cielo né della terra, può bastare per tesserne le lodi».

La teologia riprende questa tradizione e afferma che la Vergine non commise alcun peccato attuale. Questa perfezione è molto appropriata per diverse ragioni, come dice San Tommaso:

Il disonore dei genitori si riflette sul figlio. Il disonore del peccato si rifletterebbe sul Figlio di Dio.

La meravigliosa prossimità di Maria col Verbo lo proibisce: «quale accordo tra Cristo e Belial?»

Infine, il dottore angelico cita il Libro della Saggezza: «La Saggezza [qui il Verbo] non entrerà nell’anima malvagia né nel corpo sottomesso al peccato».

Per finire, lasciamo la parola a Sant’Efrem che dice della Vergine: «senza macchia, senza lordura, senza corruzione, ma interamente pudica, del tutto aliena da ogni impurità, da ogni difetto, Sposa di Dio, nostra padrona».