AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


Si può scoprire
qualche imperfezione in Maria?


Proclamazione della bolla Ineffabilis Deus


Pubblicata dalla FSSPX il 6 novembre 2021


Vi è un dottore cattolico, un Padre della Chiesa – non dei minori – che rileva diversi fatti che imputa alla Santa Vergine come delle imperfezioni: in occasione del ritrovamento di Gesù nel Tempio, o anche a Cana. Si tratta di San Giovanni Crisostomo.

Al contrario, bisogna affermare che la Santissima Vergine non ha mai commesso la minima imperfezione. Le ragioni che lo spiegano sono numerose.

In primo luogo, perché la Madre di Dio non aveva il “fuoco peccaminoso” - chiamato anche concupiscenza - che è una delle cause principali delle imperfezioni. Questa assenza è legata all’immunità dal peccato originale.

In più, la Vergine delle vergini possedeva una virtù perfetta per la grazia che le era stata donata.

Ella era anche destinata ad essere un modello di santità, perché la Madonna è la prima dei redenti: è giusto che colei che ha il primato nell’ordine della santità lo realizzi nella sua consumata perfezione.

Infine, la sua perfetta prudenza ha sempre ponderato la sua attività nella maniera più conforme alla volontà di Dio.

E’ per questo che San Tommaso non esita a dire che San Giovanni Crisostomo ha superato la misura nel parlare. E quando San Pio V fece ristampare le opere del grande dottore, chiese che i passi incriminati non fossero ripresi.

La Madre di Dio possedeva l’impeccabilità

Ma la ragione più profonda che spiega l’assenza di peccati e di imperfezioni in Maria, è che ella era impeccabile.

Il Concilio di Trento, nella VI sessione, VI, afferma: «Se qualcuno dice che […] in tutta la vita si possono evitare tutti i peccati, anche veniali, a meno che si tratti di un privilegio speciale di Dio, come la Chiesa così ritiene per la beata Vergine: sia anátema».

San Tommaso, da parte sua, ammette la conferma nella grazia, per convenienza della Madre di Dio.

L’impeccabilità consiste nel non poter peccare, in forza di una capacità interiore. Essa si distingue dalla conferma nella grazia, che consiste nel conservare la stato di grazia fino alla morte, e cioè nel non commettere peccato mortale: questa grazia si spiega per l’aiuto esteriore di Dio. L’impeccabilità, invece, richiede una causa interiore al soggetto, che gli impedisce di peccare.

Questo è ovviamente il caso del Verbo incarnato, Gesù Cristo: è impossibile che una persona divina commetta peccato. Nel caso dell’Uomo-Dio, la visione beatifica e la virtù perfetta si aggiungono alla personalità divina.

L’impeccabilità esiste in misura minore nei beati: inondati dalla luce della gloria, non possono più peccare. Sarebbe impossibile possedere la visione di Dio e peccare.

Ad un grado ancora inferiore, l’impeccabilità deriva dalla grandissima difficoltà a peccare che deriva dal dono di una grazia speciale. Questa grazia inclina così tanto al bene che è quasi impossibile staccarsene. Dio ha aggiunto per Sua madre un’assistenza speciale che ha rimosso le cause del peccato.

Così, la Madre di Dio era impeccabile, cioè non poteva peccare, sia per la sua virtù perfetta, sia per la conferma nella grazia e sia anche per un’assistenza speciale di Dio.

Questa dottrina permette di penetrare più profondamente nelle magnifiche parole di Papa Pio IX nella sua bolla Ineffabilis Deus: «Per questo [Dio], attingendo dal tesoro della divinità, la ricolmò – assai più di tutti gli spiriti angelici e di tutti i santi – dell’abbondanza di tutti i doni celesti in modo tanto straordinario, perché Ella, sempre libera da ogni macchia di peccato, tutta bella e perfetta, mostrasse quella perfezione di innocenza e di santità da non poterne concepire una maggiore dopo Dio, e che nessuno, all’infuori di Dio, può abbracciare con la propria mente».