AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La pienezza della grazia in Maria




Pubblicata dalla FSSPX il 20 novembre 2021


La Sacra Scrittura ci ha conservato preziosamente il saluto dell’Angelo Gabriele alla Vergine Maria nel giorno dell’Annunciazione. Essa ci dice tutto in due parole: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te» (Lc. 1, 28).

Attingendo da questo tesoro, il Papa Pio IX, definendo la Concezione Immacolata di Maria, ci descrive questa pienezza: «…attingendo dal tesoro della divinità, [Dio] la ricolmò – assai più di tutti gli spiriti angelici e di tutti i santi – dell’abbondanza di tutti i doni celesti in modo tanto straordinario, perché Ella, sempre libera da ogni macchia di peccato, tutta bella e perfetta, mostrasse quella perfezione di innocenza e di santità da non poterne concepire una maggiore dopo Dio, e che nessuno, all’infuori di Dio, può abbracciare con la propria mente», bolla Ineffabilis Deus.

La definizione di Pio IX attesta l’eccezionale santificazione di Maria fin dalla sua Concezione. E’ di fede che la Madre di Dio aveva la pienezza della grazia, pienezza maggiore che ogni altra creatura.

Riprendendo ciò che dice San Tommaso (III, 7,1; 27, 5) della santa umanità di Cristo, possiamo considerare i due seguenti argomenti:

1. Più un essere è vicino alla causa di un effetto, più abbondantemente dovrebbe ricevere quell’effetto. Ora, Cristo è il principio della grazia abituale (in quanto Dio, come principio assolutamente primo, in quanto uomo, come strumento di Dio), e Maria è la più vicina a Cristo. Dunque è opportuno che Maria riceva la più grande pienezza di grazia.

2. Chi comunica la grazia deve avere la grazia abituale. Ora Maria comunica la grazia (come mediatrice). È quindi opportuno che abbia un alto grado di grazia abituale.

Qual è questa pienezza?

La questione si pone a proposito del Verbo incarnato, e questo porta a due distinzioni (III,7, 9-11).

La grazia è un dono di Dio inserito in noi, che ci trasforma

Questa trasformazione può essere più o meno radicale, più o meno intensa, come il calore è più o meno forte in un corpo riscaldato dal fuoco.

Questo cambiamento ci permette anche di agire in modo nuovo. La grazia ricevuta ci dispone più o meno ad agire, abbraccia azioni più o meno soprannaturali: è più o meno estesa.

La pienezza può trovarsi nell’uno o nell’altro caso.

Questa pienezza potrà essere perfetta o imperfetta

Se è perfetta, la pienezza è assoluta; non ha limiti.

Ma se essa è limitata dalla capacità di chi la riceve, essa è imperfetta, relativa.
Dio la dona Dio tanto quanto può essere ricevuta, quanto è necessario per il suo piano divino.

Secondo San Tommaso, il possesso della grazia in pienezza assoluta, in intensità come in estensione, appartiene solo a Cristo. La Madonna, quindi, ha avuto una pienezza relativa della grazia (Cfr. III, 27, 5, ad 1m): cioè ella ha ricevuto la grazia necessaria per essere la degna Madre di Dio.

Essendo questa missione la più nobile di tutte, perché riguarda il compimento dell’Incarnazione, è la più grande pienezza relativa di grazia tra quelle conferite agli uomini o agli Angeli.

Bisogna aggiungere che la grazia santificante ci rende figli adottivi di Dio. E’ il caso della Santa Vergine. Ora, l’adozione dà diritto all’eredità, il Cielo, posseduta secondo il grado di carità al momento della morte. Essendo la carità della Madonna la più grande dopo quella di Cristo, ella ha il più alto grado di gloria in Cielo.

Infine, Cristo non è figlio adottivo del Padre, poiché è il Suo Figlio naturale da tutta l’eternità (III, 23, 4): l’uno esclude l’altro. E’ per questo che, nell’ordine della filiazione adottiva, la Madonna possiede il primo posto. Ella è la prima figlia adottiva di Dio.