AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


Le virtù e i doni soprannaturali
della Madre di Dio



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Pubblicata dalla FSSPX il 27 novembre 2021


Leone XIII, nella sua enciclica Magnae Dei Matris, afferma della Santissima Vergine: «Ecco dunque che nella Sua bontà, Dio ci ha dato in Maria il modello di tutte le virtù più alla nostra portata».

Per capire in che misura le virtù soprannaturali furono date da Dio a colei che doveva diventare la madre di Suo Figlio, e quanto esse impregnarono la sua anima immacolata, è opportuno considerare ciò che dice San Tommaso d’Aquino sulle virtù del Verbo incarnato.

Il Dottore angelico spiega che le virtù soprannaturali sono «come delle derivazioni della grazia». Esse derivano da questo principio iniziale, da questo dono meraviglioso dato da Dio, come un effetto deriva dalla sua causa.

E l’Angelo della Scuola aggiunge: «Ora, più perfezione ha un principio, più questa perfezione si riflette sui suoi effetti. Questo non è difficile da capire: più potere ha una causa - per esempio, più alta è la temperatura di un fuoco - più può diffondere il suo effetto; riguardo al fuoco, più è capace di riscaldare o bruciare».

Il santo Dottore continua: «Essendo la grazia di Cristo perfettissima, le virtù che procedono da essa devono quindi aver perfezionato ugualmente tutte le potenze della Sua anima e i loro atti. Da ciò deriva che Cristo possedeva tutte le virtù» (III, 7, 2).


La Vergine Maria è l’immagine di suo Figlio

Il ragionamento di San Tommaso può essere applicato alla Madonna. Va notato che esso si applica sia alle virtù infuse sia ai doni dello Spirito Santo, che sono presenti in un’anima secondo la misura della sua carità. La teologia dirà che sono «connesse» alle virtù infuse.

Qui, occorre ricordare che l’eccellenza particolare della grazia della Santa Vergine deriva dalla sua dignità di Madre di Dio, alla quale la grazia abituale di Maria è «proporzionata» o misurata.

La Madonna ha posseduto tutte le virtù infuse e i doni dello Spirito Santo, specialmente:

La Fede: «Beata colei che ha creduto». La Madonna aveva fede. Ella possedeva addirittura questa virtù al massimo grado nella storia della salvezza, poiché il suo Figlio divino non la possedeva. Infatti, ella ha avuto la visione di Dio dal primo momento del suo concepimento, una visione che esclude la fede. Ella è quindi il nostro modello per questa virtù.

La Speranza; che segue la fede. Come per quest’ultima, la Madonna ha posseduto la più alta speranza, perché suo Figlio non la possedeva, come per la fede: Egli possedeva già la visione beatifica.

La Carità: la Vergine possedeva la carità più grande, dopo quella di Cristo.

La Temperanza: la Madonna non aveva l’abito del peccato. Di conseguenza, in lei regnava la virtù perfetta, le passioni erano soggette alla sua ragione. Non si può dunque parlare di continenza, poiché questa parola designa l'habitus della volontà che contiene le passioni non ancora sottomesse.

La Penitenza: questa virtù riguarda i peccati personali, che non c’erano in Maria. Poiché neanche questa virtù era in Cristo, fu un altro santo a possedere la più alta penitenza.

I doni dello Spirito Santo regnavano nell’anima santa e immacolata della Madre di Dio. Il più alto di questi doni, la Saggezza, vi risplendeva particolarmente. Il Fiat è la parola più saggia che sia mai uscita dalla bocca di una creatura: «Sono la serva del Signore, sia fatto a me secondo la tua parola».

I carismi o doni gratuiti destinati all’edificazione del Corpo Mistico. Come nel caso di Cristo, colui che deve comunicare tutta la grazia deve possedere tutta la grazia. La Madonna ha ricevuto i carismi, soprattutto la saggezza - nella sua contemplazione e nell’illuminare gli Apostoli dopo l’Ascensione -, e la profezia, illustrata nel Magnificat: «Tutte le generazioni mi chiameranno beata».

Che la contemplazione delle virtù di Maria ci ottenga di imitarle, specialmente la sua fede e la sua carità, che ci guideranno in mezzo all’apostasia e al gelo di molti.