AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La Madre di Dio è rimasta vergine concependo Cristo?




Pubblicata dalla FSSPX il 25 dicembre 2021


La Tradizione distingue nella Madonna la verginità prima, durante e dopo la nascita di Cristo (ante partum, in partu e post partum).
La presente domanda riguarda il primo aspetto: La Vergine ha concepito il Verbo incarnato in maniera verginale?

Ricordiamo che la continenza consiste nell’astenersi dagli atti carnali malgrado la tentazione. La castità è la virtù che modera gli appetiti secondo la ragione. La castità perfetta consiste nell’astenersi totalmente da essi. La verginità è la virtù che consiste nella castità perfetta conservata sempre. Il termine indica anche l’integrità corporea.

La verginità ante partum (e post partum) ha due aspetti: uno corporale, la conservazione dell’integrità della carne che l’uso del matrimonio fa perdere definitivamente alla donna (sigillo verginale); e l’altro spirituale: la donna decide di non usare del matrimonio, per l’onore di Dio. La verginità in partu indica il miracolo di una nascita che conserva intatto il sigillo verginale.

La verginità ante partum che esaminiamo qui comporta due cose: la Madonna gode di questa integrità fino alla concezione di Gesù, e la concezione di Questi la lascia incorrotta.

La Sacra Scrittura afferma la verginità della Madre di Dio.
In Isaia: «… il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele» (Is. 7, 14).
E anche: «Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo» (Mt. 1, 18).

«Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio» (Lc. 1, 34-35).
Quindi, la Santa Vergine non conobbe uomo col suo matrimonio e concepì Nostro Signore in maniera verginale.

Il Concilio del Laterano, nel 649, dice esplicitamente: «Se qualcuno non confessa, in senso proprio e vero, che la Vergine Maria è Madre di Dio, poiché in senso proprio e vero ella ha concepito lo stesso Verbo incarnato per mezzo dello Spirito Santo, senza semente, è l’ha partorito senza corruzione, con la sua verginità rimasta inalterata anche dopo il parto, che sia anatema» (DzS 503).

E’ di fede definita che la Madre di Dio è vergine ante partum e la concezione di Cristo è verginale.

La teologia mostra la convenienza di questa definizione della Chiesa

San Tommaso ci fornisce diversi argomenti su questa convenienza (III, 28, 1):

- Al fine di riservare a Dio Padre la paternità di Cristo: era conveniente che Questi non avesse un padre secondo la carne.

- Il soggetto di questa concezione è il Verbo, generato dall’eternità con l’atto di conoscenza purissima di Dio Padre; era dunque conveniente che la Sua generazione secondo la natura umana imitasse la purezza della Sua generazione eterna.
Questo argomento è parimenti valido per la verginità in partu.

- Il peccato originale  si trasmette con la concezione, e dunque fondamentalmente con l’atto che permette di generare un figlio. Non era dunque conveniente che il Liberatore dal peccato fosse concepito per mezzo dell’atto che permette la trasmissione del peccato originale.

- Era conveniente che Colui che veniva a dare la nascita spirituale per virtù divina (per la grazia di Dio), nascesse per virtù divina, senza commercio carnale.

- Il principio immediato della concezione umana naturale è la volontà dell’uomo. Ora, l’incarnazione trascende ogni principio umano. La concezione verginale manifesta più chiaramente che si tratta di un’opera divina eccezionale.

Sotto questa luce, la verginità della Madre di Dio è una magnifica immagine della santità di Dio.