AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La Madre di Dio è rimasta vergine
durante il parto?




Pubblicata dalla FSSPX il 1 gennaio 2022


La tradizione distingue nella Madonna la verginità prima della nascita, durante la nascita e dopo la nascita di Cristo (ante partum, in partu e post partum). La presente questione riguarda il secondo aspetto: la verginità in partu. La nascita di Gesù ha lasciato intatta la carne della Vergine? In altre parole, la Madre di Dio ha dato alla luce suo Figlio senza rompere il sigillo verginale?

I Padri della Chiesa affermano con forza questa verità. «Vuoi sapere come è nato da una Vergine e come sua madre è rimasta vergine dopo la natività? Gesù entrò mentre la porta era chiusa. (Riferimento alla doppia venuta del Salvatore risorto nel Cenacolo, dopo la Sua Resurrezione, «essendo le porte chiuse», Gv 20,18 e 26) Sant’Ilario, Omelia su San Giovanni.

San Bernardo la esprime con una bella immagine: «Il nome di Maria designa la stella del mare: è infatti con grande giustezza che la si paragona a una stella, perché come la stella emette il raggio del suo grembo senza subire alcuna alterazione, così la Vergine ha dato alla luce un figlio senza danno per la sua verginità». Seconda omelia sul Vangelo dell’Annunciazione.

La liturgia la menziona nel Prefazio della Beata Vergine: «Ha concepito il Tuo unico Figlio per opera dello Spirito Santo, e senza perdere nulla della gloria della sua verginità, ha dato alla luce la luce eterna, Gesù Cristo, Nostro Signore».

Papa San Leone la insegna nel suo Tomo a Flaviano: «Egli fu concepito dallo Spirito Santo nel grembo della Vergine Madre, che lo partorì, con la sua verginità salvaguardata proprio come quando lo concepì», DzS 291.

Lo stesso Papa precisa questo pensiero nella sua Lettera a Giuliano di Cos: «La natività di Nostro Signore secondo la carne ha alcune caratteristiche peculiari, e per le quali supera quelle della condizione umana: sia perché egli solo fu concepito e nacque senza concupiscenza (dallo Spirito Santo) dalla Vergine inviolata; sia perché uscì dal grembo di sua madre in modo tale che, allo stesso tempo, la fecondità ha dato il parto e la verginità è rimasta (...)», DzS 299.

E’ dunque di fede che la Madre di Dio era vergine in partu.

Vi è una grande convenienza in questa verginità in partu

San Tommaso espone questa convenienza nella sua Summa Teologica (III, 28, 2):

Una prima ragione prende in considerazione la natura di colui che doveva nascere, il Verbo (pensiero) di Dio. Il nostro pensiero è concepito senza corrompere la nostra intelligenza. Per dimostrare che il corpo di Cristo era quello del Verbo di Dio, era quindi opportuno che egli nascesse dal grembo inviolato della Vergine.

San Tommaso cita qui il sermone del Concilio di Efeso: «La donna che genera carne pura cessa di essere vergine. Ma il Verbo di Dio, nato nella carne, conservò la verginità di sua Madre, dimostrando così che era veramente il Verbo. La nostra Parola corrompe il nostro spirito che la produce? Così Dio, il Verbo sostanziale, non ha distrutto la verginità della madre, dalla quale aveva deciso di nascere».

- Era giusto che colui che è venuto a togliere la corruzione dai nostri cuori nascesse senza corruzione dal corpo della madre.
- Il Verbo è il legislatore che ha comandato di onorare i genitori; non era opportuno che diminuisse l’onore della madre.

I Padri paragonano questo miracolo a quello della Resurrezione e alle apparizioni nel Cenacolo. Il grembo di Maria è paragonato alla porta orientale del tempio di Ezechiele, sigillata una volta per tutte perché Yahweh l’ha attraversata. E alla pietra del sepolcro da cui uscì il Salvatore risorto.
E’ per questo la nascita di Cristo avvenne nella gioia, senza nessuno dei dolori che normalmente accompagnano il parto per le donne, a partire dalla sentenza pronunciata da Dio nel giardino dell’Eden, sentenza che non riguarda Maria.
Rallegriamoci con lei nella mangiatoia della Natività!