AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La Madre di Dio
ha condiviso la Passione di Cristo




Pubblicata dalla FSSPX il 12 febbraio 2022


Dopo aver considerato la grazia della maternità divina in relazione a Dio e a Cristo, che ci ha mostrato la grandezza della Madre di Dio; poi questa stessa grazia nella Santa Vergine che si diffonde attraverso la sua Immacolata Concezione, riempiendola della pienezza di cui fu riempita, manifestandosi nella sua perpetua verginità, e infine sbocciando nella sua Assunzione, resta da considerare questa grazia in relazione a noi.

San Tommaso nota che la somiglianza è la causa dell’amore. Quando le persone sono simili, c’è una benevolenza reciproca, così che ognuno vede quello che succede all’altro come se succedesse a se stesso. Da qui i termini «simpatia» e «compassione».

Questa compassione si misura secondo differenti criteri

- Per l’unione che fonda la compassione: e nessuno più di Maria può essere unito a Gesù Cristo. Per questo la compassione della Madonna deve essere chiamata dolorosa piuttosto che misericordiosa, poiché la misericordia guarda alla miseria degli altri, mentre il dolore riguarda il male fatto a se stessi. Questo si constata secondo tre ordini.
•    nell’ordine naturale, perché ella è sua Madre. E solo lei Gli ha dato la Sua umanità, e questo fa sì che essi hanno una somiglianza fisica unica.
•    nell’ordine soprannaturale, perché Maria ha un’abbondanza di grazia e di carità superiore a quelle di ogni altro santo.
•    infine nell’ordine dell’unione ipostatica, perché ella è Madre di Dio.

- Per la gravità del male subito.
* il male principale che è la sofferenza di Gesù
* le cause che sono i peccati degli uomini, l’accecamento degli Ebrei, lo scandalo dei discepoli e la perdita delle anime.

- Per le disposizioni del compassionevole.
* questo dipende dalla perfezione della conoscenza del male sopportato: la Madonna ha una chiara conoscenza di questo male; possiede una perfetta sensibilità dalla quale riemerge il dolore spirituale, e che è invasa dalla vista delle sofferenze fisiche di Gesù.
* essa dipende anche dalla perfezione della carità, dall’amore di Dio e specialmente di suo Figlio, ferito dal peccato e dall’ingiustizia subita da Gesù.
* Infine, per l'assenza di sollievo: nessuna consolazione veniva a diminuire il suo dolore.

La Madre di Dio condivise dunque la Passione di Gesù, e il suo dolore fu il più grande dopo quello di Gesù stesso.

Ragioni di convenienza

Alla Madre di Dio furono dati privilegi eminenti in vista dei meriti di Gesù Cristo.
Ora l’economia della Redenzione esige che ci si configuri alla Passione di Cristo per beneficiare dei suoi effetti. Il dolore di Maria è commisurato alla sua partecipazione ai frutti della Redenzione. Non è però una sofferenza penale - una punizione - poiché la Vergine non ha peccato.

Maria deve anche subire le sofferenze che mancano al Salvatore, secondo le parole di San Paolo: alcune di esse sono incompatibili con i privilegi di Gesù, come l’angoscia della completa incertezza su ciò che accadrà dopo. E la compassione stessa, cioè la risonanza della sofferenza di una persona su un’altra, non poteva essere solo opera di Gesù. Per questi dolori era necessaria la Santa Vergine.

Fu questo immenso dolore che valse alla Madre di Dio il titolo di Regina dei Martiri.