AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La compassione di Maria
ha soddisfatto per i nostri peccati?




Pubblicata dalla FSSPX il 26 febbraio 2022


La Madre di Dio ha realmente meritato la nostra salvezza, come abbiamo visto nel precedente articolo e come insegna Papa San Pio X.
La domanda presente porta ad esaminare se le sofferenze di Maria hanno partecipato alla soddisfazione per i nostri peccati.

Papa Leone XIII, nella sua enciclica sul Rosario, Jucunda semper, spiega:
«Infatti, quando si offrì a Dio come Sua serva per essere Sua madre, e quando si consacrò interamente a Lui nel tempio con suo Figlio, con entrambi questi atti divenne la compagna di quel Figlio nella laboriosa espiazione per il genere umano.»

La soddisfazione


La soddisfazione consiste nell’offrire alla parte offesa un risarcimento per il dolore e l’offesa che ha subito. In sé, essa deve essere sufficiente, secondo l’etimologia: satis-facere, fare a sufficienza.

Ma bisogna aggiungere che si può soddisfare per se stessi o per gli altri; in questo caso, come per Cristo, si tratta di una soddisfazione vicaria (per gli altri), poiché la Madonna non deve soddisfare per se stessa, non avendo commesso alcun peccato ed essendo stata redenta per mezzo della preservazione.

Ma bisogna interrogarsi sulla di lei parte nella salvezza degli uomini.
La soddisfazione vicaria esige alcune condizioni:

-    Assumere volontariamente un dolore per amore del bene comune da riparare (soddisfazione).
-    Essa è perfetta «se si offre all’offeso ciò che ama tanto o più di quanto detestava l’offesa» (III, 48,2).
-    Se la soddisfazione è imperfetta, essa è tuttavia efficace se l’offeso se ne accontenta.
-    Si tratta della punizione dovuta per i peccati altrui (cosa che distingue la soddisfazione vicaria).
-    Vi è nell’offensore e in colui che soddisfa, l’amore per il bene comune da restaurare.
-    Vi è una certa unione naturale o morale tra i due.

Com’è per la Madre di Dio?

Come per il merito, la soddisfazione di Maria è secondaria e subordinata a quella di Cristo.
-    Ella assume volontariamente la compassione, la quale piace a Dio nella misura:
-    della grandezza della sua carità.
-    della sua dignità di Madre di Dio.
-    dell’estensione e dell’intensità del suo dolore.

Si tratta di una soddisfazione imperfetta poiché la di lei dignità di Madre di Dio non è equivalente a quella di una Persona divina. Tuttavia, la sua estensione è universale come il suo merito.

Ella ripara così per gli uomini, non per se stessa.
-    Ella aderisce all’intenzione di Cristo di espiare i peccati del mondo.
-    Ella è di natura umana.

San Tommaso precisa: «Si può anche parlare di una soddisfazione sufficiente, ma imperfettamente, perché è accettata, nonostante la sua debolezza, da colui che è disposto ad accontentarsi. In questo senso la soddisfazione offerta da un semplice uomo è sufficiente. E poiché l’imperfetto presuppone sempre una realtà perfetta che lo fonda, ne consegue che la soddisfazione di ogni uomo comune deriva la sua efficacia dalla soddisfazione di Cristo».

La compassione di Maria è la prima nell’ordine delle soddisfazioni imperfette, la prima nella partecipazione all’opera del Salvatore, poiché essa si estende a tutti gli uomini.