AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La mediazione di tutte le grazie della Madre di Dio

Prima parte





Pubblicata dalla FSSPX il 19 marzo 2022


Cristo è mediatore fra Dio e gli uomini. Questa funzione di mediatore consiste nell’unire i due estremi tra i quali Egli è posto. Per questo il mediatore ha bisogno di avere una certa unione con i due estremi, ma anche di essere distinto da questi estremi che deve unire.

Il mediatore esercita la sua funzione trasmettendo ad un estremo ciò che appartiene all’altro: da cui la mediazione ascendente, cioè dagli uomini a Dio, e la mediazione discendente, cioè da Dio agli uomini.

E’ proprio di Cristo essere mediatore fra Dio e gli uomini, ma possono aversi dei mediatori secondari:
- sia in maniera dispositiva, preparando gli uomini a ricorrere a Cristo;
- sia in maniera ministeriale come strumento della comunicazione di ciò che viene da Dio: è la definizione stessa del sacerdote.


Il Magistero, i Padri e i dottori attestano questa mediazione della Madre di Dio


Leone XIII, nell’enciclica Octobri mense, scrive: «Niente ci è accordato se non per Maria, avendo Dio disposto così».

San Pio X, nell’enciclica Ad diem illum,  dice che Maria è «presso il suo unico Figlio la potentissima mediatrice e conciliatrice è del mondo intero», cosa che egli riprende dalla bolla Ineffabilis di Pio IX.

Infine, Benedetto XV istituì nel 1920 la festa di Maria Mediatrice di tutte le grazie.

Numerosi Padri della Chiesa evocano questa mediazione della Madre di Dio.

San Gregorio Nazianzeno († 390) dice: «Si sa che la grazia divina ci viene attraverso di te».
Sant’Efrem († 373), gran dottore mariano, la loda così: «Salve, Mediatrice eccellente fra Dio e gli uomini».
San Venanzio Fortunato († 609), nell’Ave maris Stella, dice: «Chiedi per noi tutte le grazie».
San Modesto di Gerusalemme († 634) a sua volta dichiara: «I doni celesti sono distribuiti da lei al genere umano».
San Germano di Costantinopoli († 733): «Lei è stata mediatrice prima per il suo parto soprannaturale, e lo è adesso per l’intervento della sua protezione materna».

Anche i dottori medievali insegnano la stessa verità: San Bernardo, Sant’Alberto Magno, San Bonaventura e altri utilizzano le immagini dell’acquedotto e del collo, con Gesù che è la testa della Chiesa. Ogni grazia passa per Maria.
San Bonaventura precisa che Maria comunica la grazia «non per modo di principio, ma per modo di merito», «non per infusione, ma per impetrazione».

San Roberto Bellarmino e San Francesco di Sales sosterranno la mediazione di Maria contro i protestanti.
E fino al XX secolo è il parere unanime dei Papi, dei vescovi, dei teologi e dei predicatori.
Tra le due guerre, il cardinale Mercier lancia una petizione firmata da più di 500 prelati per chiedere a Roma la solenne definizione della Mediazione di Maria.


La teologia mostra la possibilità di questa Mediazione

La Madre di Dio è unita a Dio per la sua stessa maternità divina, per le affinità che ne derivano e per la sua santità che fa che in lei nulla dispiaccia a Dio. Per altro verso lei è unita agli uomini per la sua natura umana e come gli uomini anche lei è redenta, anche se in maniera molto particolare.

Ma bisogna aggiungere che Maria si distingue da Dio in quanto creatura e si distingue dagli uomini per la sua santità eminente e per il suo posto singolare nella Redenzione, poiché ha partecipato all’atto redentore col suo Divino Figlio.

Infine, ella è ormai nello stato di beatitudine in Cielo, distinguendosi dagli uomini che peregrinano in terra, che sono “viatori” – da via, cammino.

Quindi è possibile che Maria sia mediatrice secondaria fra Dio e gli uomini.

Segue…