AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


E’ facile fare penitenza con la Vergine



Pubblicata dalla FSSPX il 22 febbraio 2020


La verità è che a prima vista la penitenza ci fa paura. Forse, molto semplicemente, non vogliamo farla? O forse pensiamo che non possiamo? Questo modo di pensare porta cattivi frutti e conduce alla distruzione della vita di grazia perché è all’opposto della vita di Cristo.

La penitenza, benché amara, ci è necessaria come il cibo e la bevanda lo sono per il corpo. Ma questo nutrimento, che all’inizio è amaro, porta con sé una dolcezza spirituale molto speciale, al di sopra di tutto ciò che la terra può offrire.

Se questo non basta ad incoraggiarci nella via della penitenza, il nostro Buon padre che è nei Cieli ci ha dato una tenera Madre per formarci alla sua pratica. Come fa un bambino a prendere la sua medicina amara? Egli prende quello che non gli piace grazie all’incitamento di sua madre.

Lo stesso accade nella vita spirituale; e Maria ce l’insegna anche a Lourdes e a Fatima: «Penitenza, penitenza!».

In effetti, la vita della Madonna è stata una vita di dolore senza paragoni. Ora, la penitenza è essenzialmente il dolore per il peccato, con la ferma risoluzione di ripararlo e di non commetterlo più. Attraverso la pena per il suo peccato, l’uomo riconosce il suo misfatto contro Dio che è la fonte di ogni bontà e l’amante delle anime.

Il secondo pensiero che ci può aiutare a perseverare nella pratica della penitenza è il pensiero di Gesù e di Maria.

In mezzo alle gioie di Natale, mentre Maria teneva Gesù tra le braccia, Simeone profetava: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione, perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima» (Lc. II, 34-35). Padre Faber dice che queste parole hanno riempito l’anima di Maria di un dolore indicibile e le hanno fatto conoscere ogni dettaglio della futura Passione di Cristo.
In altri termini, come Gesù ha desiderato la Sua Passione fin dal concepimento, Maria ha ottenuto questa grazia 40 giorni dopo la nascita di suo Figlio. Così, a partire dal giorno della Presentazione, Gesù e Maria sono stati uniti in una sinfonia di dolore, in una vita di penitenza.

Questa profonda verità ci insegna esattamente come praticare la penitenza. Non si tratta necessariamente di flagellazioni quotidiane o di frequenti digiuni a pane e acqua. La forma di penitenza più profonda, la più accessibile a tutti e la più necessaria per tutti, è mantenere presente allo spirito il dolore continuo per il peccato, guardando alle pene di Cristo, nel nostro cuore.

Siete in ufficio? In unione con Maria, lasciate che le sofferenze di Cristo occupino una parte importante nella vostra mente, anche se state svolgendo dei lavori al vostro calcolatore. Le vostre mani che battono sui tasti e i vostri occhi affaticati sono l’immagine stessa di quelle mani inchiodate e di quegli occhi che cercano i cuori che Lo cercano. E’ così che ha vissuto Maria. Ella ha visto le piccole mani del bimbo Gesù e ha conosciuto che un giorno sarebbero state inchiodate sulla Croce. Ella ha guardato negli occhi di Gesù e ha visto le anime che Lo cercavano. Ogni movimento nella vita di Cristo era accompagnato da un dolore interiore, da una vera sofferenza nel Cuore di Maria.

In questo tempo di Quaresima, in ogni compito della nostra vita quotidiana possiamo rivivere quella vita di Maria. Con Maria, vediamo in ogni albero una croce, in ogni mano un chiodo, in ogni lavoro un fardello divino. Facciamo tutto i nostri lavori quotidiani con questo spirito di unione con l’Uomo dei Dolori. E’ così che la nostra conversione sarà completata.