AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La Com-Passione della Madonna




Pubblicata dalla FSSPX il 4 aprile 2020


«Si può immaginare un tormento spirituale più terribile della compassione di Maria al momento della crocifissione di suo Figlio? La sua angoscia e la sua afflizione erano una spada che le trapassava il cuore, come le aveva profetizzato Simeone al momento della Presentazione di Gesù al Tempio. Se lo stesso Nostro Signore, nel Getzemani, trovò insopportabile la prospettiva delle Sue sofferenze, al punto che sudò gocce di sangue e il Suo animo torceva dal dolore il Suo sacro Corpo, in questa agonia possiamo vedere un’immagine del dolore spirituale di Maria. Questo dolore colpì sia il suo corpo, sia la sua anima, e causò il suo martirio. Il Cuore e l’anima di Maria hanno dovuto liquefarsi allorché ella stava sotto la Croce di suo Figlio e infine quando il Suo corpo senza vita le fu posto sulle ginocchia» (Cardinale Newman).

A partire dal momento dell’Annunciazione, una terribile e impenetrabile oscurità ha avvolto la vita di Maria, del che ella si rendeva conto sempre più, mese dopo mese. Ella sapeva che l’avvenire nascondeva delle sofferenze indicibili, ma non sapeva come sarebbero state, né quando sarebbero arrivate. Tuttavia, ella conosceva le parole del profeta, l’immagine del Messia come uomo del dolore, ed è per questo che ella comprese chiaramente, all’Annunciazione, che suo figlio sarebbe stato il Figlio dei dolori.
Il vecchio Simeone confermò questa sua conoscenza con una predizione dal peso senza precedenti: suo Figlio sarà un segno di contraddizione e la di lei anima Immacolata sarà trafitta da una spada.
Poi, suo Figlio di dodici anni, col Suo comportamento sconcertante e la Sua risposta maestosa, mette un velo ancora più scuro su tale avvenire così minaccioso. Gli anni del ministero pubblico del suo Divino Figlio le arrecano una crescente angoscia interiore per quanto riguarda l’esito finale, poiché le predizioni di Gesù ne delineano già i contorni terribili. Il cammino di Maria sulla terra si è svolto in un’oscurità incomparabile.

Perché la Santa Vergine doveva portare questa oscura incertezza come una croce per tutta la vita? Durante tutta la sua vita, Gesù Cristo, il nuovo Adamo, ha visto la fine terribile che si profilava davanti a Lui, più chiara di una visione, ed Egli, a testa alta, si è diretto verso Gerusalemme. In questo, Egli aveva del suo avvenire una visione e un piano che era ben al di sopra di tutti i piani umani.

Tuttavia, il destino ordinario che costringeva così orribilmente il povero cuore umano a camminare irrimediabilmente in mezzo alle tenebre, doveva anche trovare il suo esempio e la sua consolazione nel mistero della Redenzione. E’ per questo che Maria, la nuova Eva, ha dovuto sopportare questa sofferenza al suo fianco. E’ l’eroismo dell’abbandono alla grave volontà dell’Altissimo.

Anche per Maria, le tenebre si sono illuminate sul Golgota, quando ella riconobbe il suo ultimo dovere sacrificale: offrire il più prezioso di tutti i doni, immolare il Prezzo della Redenzione, che le apparteneva in proprio, ed accettare di offriLo in maniera così atroce.

Il Crocifisso appeso sotto i suoi occhi, l’Agnello immacolato del sacrificio a cui lei aveva dato il Suo Corpo così puro e così bello, adesso era sfigurato.
Con la perfetta armonia dei suoi sentimenti, con il Suo Cuore e la Sua anima, con la Sua forza e la Sua dolcezza, Gesù è l’immagine compiuta della perfezione umana; Maria ha visto questo miracolo svilupparsi e manifestarsi progressivamente sotto i suoi occhi; per tutta la Sua infanzia, fu lei che Gli dedicò le sue cure materne. E adesso che Lui ha raggiunto l’età della virilità perfetta, lei Lo dona in offerta, lei pronuncia il suo Fiat all’immolazione di questa preziosa Vittima.
Maria acconsente liberamente a questa perdita, che le è inimmaginabilmente amara. Ella compie così un atto regale di una grandezza eroica senza precedenti: in unione col Re dei Dolori, ella trasforma lo stesso dolore per fare rendere a Dio una gloria più grande e per la salvezza del mondo.