AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


Spes nostra, salve



Santa Speranza


Pubblicata dalla FSSPX il 29 agosto 2020


La virtù della speranza ci fa aspirare alle verità soprannaturali conosciute con la fede e ci dona la fiducia nella realizzazione delle promesse divine. E’ la virtù che ci fa desiderare Dio con una fiducia senza limiti.

Ogni fibra dell’essere di Maria è assetata di Dio e dunque è piena di una fiducia illimitata in Lui; è per questo che la Chiesa la chiama «Madre della Santa Speranza» e anche «nostra unica speranza».

Ricordiamoci gli istanti in cui solo Maria ha preservato la speranza: era il sabato santo, quando Cristo era ancora nella tomba, mentre tutto sembrava finito e anche i suoi più fedeli amici dubitavano di Lui a causa della Sua terribile morte. E’ nel momento di questa tragedia che solo Maria preserva la fiducia in Dio, pur ignorando come sarebbe finita.

E’ la speranza nella sua forma più pura, cioè una fiducia in Dio senza alcuna sicurezza umana, fondata unicamente sulla Sua parola. La fiducia di Maria è senza condizionamenti. E’ per questo che la Chiesa le applica queste parole della Saggezza eterna: « in me omnis spes vitae et virtutis, in me è tutta la Speranza della vita e della virtù » (Ecclésiastico 24, 15).

Infatti, la certezza e la fiducia che resterò fedele a Dio fino alla fine, non sono il frutto del mio lavoro, ma di una grazia non meritata che mi viene, come tutte le grazie, dall’Immacolata. Così, San Bernardo dice che Maria è «la causa perfetta e tutta la ragion d’essere della mia speranza». Questo significa che le due attitudini fondamentali della speranza hanno il loro fondamento solido e la loro più alta espressione in Maria.

La speranza, in quanto aspirazione a Dio, allontana l’essere umano dalle false “speranze” dei beni di questo mondo, per dirigerlo verso i beni autentici ed eterni che sono i soli che possono placare la sua sete e soddisfare la sua fame. In questo senso, la speranza è la virtù della conversione, che significa propriamente «allontanarsi dai beni di questo mondo per volgersi verso Dio».

Quando la fede ci mostra la gloria della felicità eterna, il desiderio di possedere questi beni aumenta nei nostri cuori. E più questa attrazione cresce, più l'anima diventa pacifica ed è meno attratta dai piaceri del mondo che altrimenti l'hanno immersa in un così grande disordine. Dice Sant’Agostino: «La nostra anima è inquieta, o mio Dio, fino a quando non si riposa in Te» E’ come l’ago di una bussola, che si agita fino a quando non coglie il polo magnetico.

Questa sicurezza consiste anche in un abbandono di sé alle promesse di Dio. Se Maria è chiamata “nostra speranza”, allora la sua presenza è la garanzia che queste promesse di felicità eterna si realizzeranno, e ancora di più che esse hanno cominciato a realizzarsi attraverso di lei. In effetti, la Vergine Maria era la speranza dei nostri primi genitori, quando hanno ricevuto la grande promessa che «La donna schiaccerà la testa del serpente». Dopo questa promessa, l’Immacolata è la speranza della razza umana. Isaia lega la promessa del Salvatore che verrà al miracolo della nascita della Vergine.

Ma è soprattutto dopo l’Ascensione di Cristo che Maria resta l’unica speranza dei cristiani. Dio ci ha dato Maria per essere la nostra Speranza. Dopo tutto è a Lui che compete rispondere alle nostre preghiere. Così, chiunque si appella a Maria invoca in realtà la creatura più cara a Dio e tocca l’ambito più tenero del suo Sacro Cuore, trovando nel contempo la sua preghiera esaudita.

La tribolazione chi muove a pregare e nelle difficoltà noi riconosciamo chi è veramente il nostro amico leale. In ogni epoca, il popolo cristiano ha conosciuto delle grandi tribolazioni, e queste prove hanno fatto rinascere ogni volta la fiducia che nutrivano per Maria. E dal momento che questa fiducia in Maria non ha mai tradito, nessuno potrà strapparla dal cuore del popolo cristiano.