AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


La Natività della Santa Vergine



 

Pubblicata dalla FSSPX l'8 settembre 2020


Al pari della prima Eva, tutta raggiante di vita e di innocenza, nata dalla costola di Adamo, Maria, risplendente e immacolata, nata dal cuore del Verbo eterno, per opera dello Spirito Santo che, come insegna la liturgia, volle modellare Lui stesso questo corpo e quest’anima che un giorno dovevano servirGli da tabernacolo e da altare.

E’ questo il senso sublime della festa della natività della beata Vergine. Ella è l’aurora annunciatrice del giorno che già si leva dietro le colline eterne.

Le origini di questa festa vanno cercate in Oriente, dove la si trova menzionata nelle omelie di Andrea di Creta. A Roma, invece, ancora al tempo di Onorio I (625-638) in questo giorno si celebrava la dedicazione di Sant’Andrea (Sant’Adriano al Foro), costruito sul sito dell’antica Curia Hostilia. Così, la festa della Natività della Santa Vergine non sembra risalire al di là di papa Sergio I (687-701).

Quando il clero e il popolo romano erano riuniti nell’antica Curia senatoriale, prima della partenza della processione si cantava l’introito Exsurge, Dómine, con la dossologia tratta dalla festa del 2 febbraio.
Alla fine, il papa recitava la colletta, poi, a piedi nudi, la processione si dirigeva verso il colle Esquilino, passando per il foro di Nerva, il foro e le terme di Traiano, i titoli di Sant’Eudocia e Santo Prassede.
Quando la processione si avvicinava alla Basilica liberiana, si intonava la litania che in quel giorno rimpiazzava l’introito e il Kyrie seguente.

Secondo Cencius Camerarius, in questo giorno, ancora nel XIII secolo, si portavano le diciotto immagini di Maria, appartenenti a diciotto chiese diaconali. Il Papa si toglieva le scarpe a Sant’Adriano e durante il percorso usava delle pantofole, che si toglieva sulla soglia di Santa Maria Maggiore.
Appena la processione entrava nella Basilica si intonava il Te Deum e la schola lavava con l’acqua calda i piedi del Pontefice, che si preparava a celebrare il Sacrificio solenne.

Se Maria è divenuta Madre del Verbo incarnato, è per noi peccatori; quindi, non potrebbe non essere anche la nostra buona Madre.