AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


Cana e il Calvario



 

Pubblicata dalla FSSPX il 16 gennaio 2021


Numerosi misteri sono nascosti nell’avvenimento delle nozze di Cana.

E’ il primo miracolo di Gesù grazie all’intercessione di Maria; ed è anche la trasformazione dell’acqua in vino, simbolo della missione del Redentore che trasforma l’uomo decaduto in un nuovo vaso della grazia; ed è anche l’annuncio della trasformazione miracolosa del vino nel preziosismo sangue di Cristo.

E’ parimenti importante la maniera in cui Gesù compie questo miracolo. Infatti, Dio solo decide il momento in cui arriverà la grande ora della redenzione e il momento in cui il Redentore si rivelerà al mondo.

Fino a quel giorno, Gesù non ha fatto miracoli e non ha mai parlato in pubblico. Ma ecco che si produce qualcosa di sorprendente: di fronte al mistero dell’umanità perduta, che non ha più il «vino» della grazia, Maria chiede a suo Figlio di non attendere più.

Per comprendere tutta la portata di questo avvenimento, dobbiamo tenere conto della reazione particolare del Signore. Lui che l’ha chiamata «Madre» per trent’anni, adesso la chiama «Donna».
Poi Egli pone una domanda misteriosa, a proposito della quale i migliori interpreti continuano ancora a disputare: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».

Questa affermazione prova quanto fosse essenziale per Nostro Signore Gesù Cristo il primo atto della Sua vita pubblica. In effetti, si tratta nientemeno che porre il primo «segno» della Sua potenza e della Sua missione divina, la prima rivelazione della Sua gloria e il fondamento della fede dei suoi discepoli (Gv. 2, 11).

In più, quando Cristo parla della Sua «ora» Egli pensa a tutta la Sua missione: l’annuncio della Verità, la salvezza delle anime e la restaurazione della gloria del Padre con la Sua vita laboriosa, ma soprattutto con la Sua sofferenza e la Sua morte sulla Croce. Ecco perché, alla vigilia della Sua Passione Egli dice: «Padre, è giunta l’ora» (Gv. 17, 1).

Adesso possiamo comprendere meglio il senso della richiesta di Maria al suo divino Figlio e il significato profondo delle nozze di Cana: come dipendeva a suo tempo dal suo «fiat» che Dio si facesse uomo, così adesso dipendeva da lei che l’Uomo-Dio iniziasse la Sua lunga «ora» di tre anni di redenzione.

Senza questa convinzione che il tempo era ormai venuto e senza la chiara cognizione che lei doveva prendere l’iniziativa di avanzare questa richiesta secondo la volontà di Dio, Maria non avrebbe mai sollecitato questo miracolo.

Quindi, lei è pienamente cosciente di quello che chiede: come l’antica Eva spinse Adamo sulla via della distruzione, la nuova Eva, spinge, per così dire, il nuovo Adamo sulla via della redenzione, sul cammino del Calvario: a Cana si trova l’inizio delle «manifestazioni», sul Golgota «tutto è compiuto».

A Cana, Maria è in piedi davanti a Gesù e chiede; al Calvario Maria è in piedi davanti a Gesù e offre. A Cana, Gesù la chiama «donna», sul Golgota Egli esclama: «Donna, ecco tuo figlio». A Cana, Gesù dà il vino, sul Golgota Gesù dà il suo sangue.

A Cana, la Sua ora è cominciata, al Calvario la Sua «ora è compiuta». A Cana, Gesù santifica il matrimonio degli uomini, al Calvario hanno inizio le «nozze dell’Agnello».

Nei tre momenti supremi: l’Incarnazione, il primo miracolo (l’inizio della vita pubblica) e la Croce, è sempre Maria, la nuova Eva, che sta a fianco di suo Figlio, il nuovo Adamo, al quale lei è interamente unita nel l’opera della redenzione.