AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


Maria lontana da Gesù,
espressione del più grande amore




Gesù dice addio a Sua Madre


 

Pubblicata dalla FSSPX il 20 febbraio 2021


Nei sentimenti di Maria verso Gesù spiccano due aspetti: da un lato tutto quello che essi implicano affettivamente riguardo a Gesù, poiché Egli era veramente il suo Figlio unico, e dall’altro tutto quello che essi implicano come riverenza riguardo al Figlio di Dio e Redentore.

Nel primo aspetto, il suo Cuore estremamente dolce tendeva a rimanere presso di Lui, il suo Gesù adorato; nel secondo aspetto a offrire Gesù per la nostra Redenzione.
Si tratta di due sentimenti opposti, che comportano una lacerazione tragica e molto dolorosa, tanto grande era la sua tenerezza del suo abbraccio materno per il Figlio divino e tanto terribile la Croce sulla quale Lo offriva per noi.

E’ importante osservare che il Cuore di Maria era adeguato alla grandezza di suo Figlio e che i due sentimenti, quantunque opposti, in lei si armonizzavano perfettamente; riassunti nell’offerta di Gesù, immensamente dolorosa e amorosa: dolorosa perché straziante per il suo cuore materno, e amorosa perché fatta a Dio per la Sua gloria e la nostra Redenzione.

A questi due aspetti della Maternità divina e ai sentimenti opposti di Maria, corrispondono nel Cuore di Gesù l’intima unione con la Vergine Sua Madre e la dipendenza da lei, in quanto Figlio, e l’unione perfetta con il Padre celeste, in quanto Figlio di Dio e Inviato per la salvezza del mondo.

Il primo è espresso nella sintesi di tutta la Sua vita nascosta: «era loro sottomesso» (Lc. 2, 51); il secondo è manifesto nella Sua esclamazione al momento del suo ritrovamento nel Tempio: «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» (Lc. 2, 49).
Per il primo amore, Egli non avrebbe voluto lasciarla mai; per il secondo, Egli ha voluto allontanarsi da lei fino alla Sua morte in Croce.

Ed Egli ha armonizzato in maniera suprema le due unioni e i due amori: la gioia della presenza desiderata e il tormento del voluto allontanamento salvifico: chiamando la Vergine Sua Madre al Calvario, accanto a Lui nel momento estremo della Sua immolazione.

Bisogna notare che per Gesù la Vergine era la creatura più preziosa, e per comprendere questo occorre ricordarsi tutto l’amore illimitato che Egli ha per Sua Madre: Madre che Lui stesso, in quanto Dio, aveva preparato facendo di lei il capolavoro della creazione, il trionfo supremo della Sua grazia, il frutto per eccellenza dei Suoi meriti e delle Sue pene, in breve la creatura immacolata e sublime di fronte alla quale lo splendore e la bellezza di tutte le altre sono come spente.

Per Gesù, quindi, l’allontanamento da Maria era il dolore supremo, come reciprocamente era per Maria l’allontanamento da Gesù: incommensurabilmente più grande di ogni altra separazione che si possa immaginare da ogni altra creatura o cosa terrena.

Si comprende allora che parlando di “allontanamento” non si deve pensare ad una sparizione dell’affetto, ma ad una mortificazione, cioè ad una rinuncia alla propria inclinazione, come espressione dell’amore supremo.

E’ così che impariamo da Maria come sopportare gli allontanamenti tanto dolorosi dai nostri cari e come farne degli atti d’amore.