AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


Rendete il mio cuore simile al vostro



 

Pubblicata dalla FSSPX il 26 marzo 2021


«Voi tutti che passate per la via,
 considerate e osservate
 se c'è un dolore simile al mio dolore, 
al dolore che ora mi tormenta,
 e con cui il Signore mi ha punito 
nel giorno della sua ira ardente» (Lam. 1, 12).

Nessuno saprà quale fu il dolore della Madre di Dio davanti alla Passione di suo Figlio,  per questo si sarebbe dovuto essere testimoni oculari delle pene inflitte al Salvatore: seguire gli avvenimenti ora per ora, minuto per minuto, essere al corrente delle minime informazioni sullo svolgimento degli avvenimenti.

Presenti con discrezione davanti al pretorio di Pilato, si sarebbe dovuto seguire con angoscia lo svolgimento di quella caricatura di processo, lasciarsi ferire il cuore dall’odio implacabile dei nemici di Gesù e passare dalla speranza alla delusione per le tergiversazioni di Pilato.

Soffrire per la gioia insensata dell’assassino Barabba, preferito al taumaturgo di Nazareth, che «ovunque passava beneficava» (Cfr. Atti 10, 38); vedere il viso tumefatto di Gesù flagellato e oltraggiato, e poi seguirlo sulla via del Golgota ed assistere, impotenti, alla Sua messa a morte.

E inoltre si sarebbe dovuto essere legati a Gesù con un affetto forte come quello di una madre, per sentire come dall’interno ciò che Gesù ha sopportato, così che ogni colpo, ogni insulto, ogni tradimento risuonasse in noi come l’eco dello sconvolgimento dell’animo di Gesù.

Infine, sarebbe stato necessario avere un cuore di una sensibilità paragonabile alla Sua, privilegio che era solo il Suo, che ebbe il Suo Cuore da Maria.

E’ questo possibile? Potremo mai entrare nell’intimità di questi due cuori feriti che battono e soffrono all’unisono? Siamo esortati invece a lasciarci affinare da questi due amori affinché “abbiamo in noi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5).

Gesù si preoccupò di correggere l’affetto delle figlie di Gerusalemme, che non tenevano conto che il suo Sangue poteva scorrere invano su molte anime. Corresse l’affetto di Maria Maddalena, le cui manifestazioni esuberanti erano ancora troppo umane.

Insegnò a Pietro a evitare i suoi ardori effimeri, e ai figli del tuono, Giacomo e Giovanni, a frenare il loro spirito di vendetta (Lc 9, 54-56). E poiché presto Egli non sarebbe stato più visibilmente presente, affidò la sua Chiesa, nella persona dell’apostolo San Giovanni, alla Sua stessa Madre che saprà continuare l’educazione di questo cuore verginale.

E’ per questo che la Santa Vergine chiede che le si «tenga compagnia» meditando i misteri del Rosario il primo sabato di cinque mesi consecutivi.

Nei termini in cui noi frequentiamo la Madre di Dio pensando a Gesù nella Sua Passione, qualcosa del suo affetto impregnerà i nostro cuori e ci insegnerà a rendere al Cuore di Gesù tutt’altro che «oltraggio, sacrilegio e indifferenza».

Non passiamo la settimana santa senza chiederle di formare in noi il Cuore del suo divino Figlio.