AVE MARIA

RUBRICA SPIRITUALE DEDICATA ALLA
SANTISSIMA VERGINE MARIA


a cura della Fraternità San Pio X


Madonna della Resurrezione



 

Pubblicata dalla FSSPX il 3 aprile 2021


Di tutte le creature umane che sono state inondate dalle gioie divine della Risurrezione di Nostro Signore, è certo che nessuna è stata più favorita della Sua stessa Madre, e nessuna le ha gustate in modo più disinteressato o più puro.

Il fatto che i Vangeli abbiano lasciato alla Tradizione il compito di raccontare l’incontro tra Cristo Resuscitato e la Madonna, ci mostra la perfezione del suo disinteresse e della sua purezza fin in questa gioia straordinaria della Resurrezione.

Come ha dimenticato se stessa nella compassione, dimentica se stessa nella consolazione. Ella è felice non per la propria liberazione, ma per quella di suo Figlio. La sua felicità può essere rappresentata solo sotto forma di un’estasi che la faceva vivere, per così dire, fuori di sé in Cristo trionfante.

Certamente, come gli Apostoli e le sante donne, e anche prima di loro, vide suo Figlio resuscitato in uno spettacolo abbagliante che prefigurava quello della visione beatifica.

Al tempo stesso, Gesù le apparve come la fonte di ogni verità, di ogni vita, di ogni bene.

Dalle Sue piaghe gloriose, dal Suo Cuore traboccante d’amore scorrevano già i fiumi d’acqua viva, annunciati dai Profeti, che avrebbero lavato tutti i crimini e fatto fiorire tutti i semi della Rivelazione divina. Maria Mediatrice fu la prima a riceverli nella sua anima, e da allora in poi, il loro effondersi sarebbe stato immutabile: sarebbero passate solo attraverso Maria.

Gesù le mostrò come era stata Corredentrice per la sua maternità e per la sua comunione di volontà e di sofferenze, e come sarebbe stata, a causa di questa unica unione con Lui, Dispensatrice di tutte le grazie.

Gli Apostoli furono testimoni della Resurrezione come di un fatto visibilmente certo. Ma il nocciolo di questo mistero fu rivelato in maniera molto profonda solo a Maria, come fu per il mistero delle sofferenze.

E’ lei che ci farà comprendere la relazione che Dio ha stabilite tra la Croce e la Resurrezione. Perché la Croce non è una disfatta e la Resurrezione una rivalsa vittoriosa. No, la Croce è già la vittoria; la Resurrezione è il primo effetto visibile della vittoria della Croce, nell’umanità di Cristo. Maria, passata per la Croce, ha anche trionfato per la Croce.

La Resurrezione è la beatitudine di coloro che sono stati poveri, perseguitati, sommersi da umiliazioni e lacrime. Non dobbiamo quindi illuderci sulle vere gioie della Resurrezione.

In effetti, noi siamo tentati di pensare alla nostra risurrezione solo come un fatto meraviglioso che seguirà la nostra morte. Ma San Paolo insiste che siamo già risorti in Cristo e dobbiamo vivere da risorti.

La Madonna ci mostra come partecipando alla Resurrezione di suo Figlio, essa diviene Mediatrice di tutte le grazie, allo stesso modo noi, «risorti in Cristo», dobbiamo essere apostoli e comunicare agli altri la vita di Gesù glorificato, attraverso Maria.

Dobbiamo quindi chiedere alla Madonna la grazia di una gioia disinteressata come la sua, e anche la grazia di rendere la testimonianza che Gesù è veramente resuscitato, così da diventare degli strumenti della «vera luce che brilla nel mondo»: «Cristo, ieri, oggi e sempre».