Santuario della Madre di Dio Incoronata

Via Don Orione, 1, 71122 Foggia
Telefono: 0881810016 - 0881810007 -  info@santuarioincoronata.it







Secondo la tradizione, la prima apparizione della Madonna avvenne nell’ultimo sabato di aprile del 1001, al conte della contea normanna di Ariano che compiva una battuta di caccia nel bosco del Cervaro, a Sud di Foggia. Sul finire della notte il conte fu attratto da una grande luce che lo richiamò ai piedi di una quercia: giunto sul posto vide sulla quercia una misteriosa Signora avvolta in un’aura sfolgorante che si presentò come Maria Madre di Dio. La Madonna gli indicò una statua accanto a lei che la raffigurava e gli disse: «Voglio che qui sorga un Santuario in mio onore, senza ori ed ornamenti preziosi. Sarò io che lo arricchirò con le tante grazie che elargirò ai devoti che verranno ad onorarmi».
Nel contempo un contadino di nome Strazzacappa, che si recava al lavoro con i suoi buoi, alla vista della Signora, si inginocchiò, prese il paiolo che gli serviva per il pasto giornaliero, lo svuotò e vi versò l’olio che gli sarebbe servito per l’intero mese; confezionò uno stoppino e realizzò così una lampada votiva.
Ancora oggi nel Santuario arde una lampada votiva piena dell’olio donato dai fedeli e da altre comunità anche fuori dalla Puglia.






Il conte fece edificare una piccola chiesa, che fu il primo insediamento del futuro Santuario, e che col tempo divenne un vero e proprio complesso con annesso monastero.
La chiesetta fu inizialmente affidata ad un anacoreta, a cui subentrò la comunità religiosa dei monaci Basiliani, che costruirono una nuova chiesa, incorporando l’antica cappella con la quercia dell’apparizione; ampliarono il convento ed eressero un ospizio per i pellegrini.
Verso la fine del 1140 giunse al Santuario San Guglielmo da Vercelli con alcuni suoi monaci, che vi presero dimora. Sotto la custodia dei monaci Vergiliani, il Santuario rifiorì e assunse una tale importanza da meritare nel 1143 il titolo di Abbazia.
Tra il 1218 e il 1230, Papa Gregorio IX donò il Santuario all’Ordine Cistercense che ne promosse la fioritura con l’aiuto del Conte Guevara di Bovino, che finanziò i lavori di ampliamento della Chiesa e del Convento. I Cistercensi rimasero fino a metà del XVI secolo.
Durante il pontificato di Gregorio XIII (1572-1585) il Santuario divenne Commenda Cardinalizia.
Col governo napoleonico nel Regno di Napoli (1806-1815) il Santuario attraversò varie vicissitudini legate alla confisca dei beni religiosi.
Col ritorno dei Borboni la gestione del Santuario passò ai religiosi “Fatebenefratelli”, i quali destinavano la metà degli introiti del Santuario all’Ospedale da essi gestito.
Con l’avvento dello Stato Unitario, sopraggiunsero altre vicissitudini: conventi ed edifici monastici divennero proprietà dello Stato. I Fatebenefratelli cessarono di amministrare l’Ospedale e il Santuario dell’Incoronata; fu loro concesso di assistere ai malati ricoverati nell’ospedale. Santuario e Ospedale divennero proprietà del Comune di Foggia, però, durante i mesi di aprile e maggio, alcuni sacerdoti diocesani assicuravano l’assistenza religiosa ai pellegrini che si recavano alla Madonna Incoronata.
Nel 1930, con i Patti Lateranensi, il sindaco di Foggia preparò la rivalutazione del Santuario e del territorio limitrofo, prevedendo la costruzione di un nuovo Santuario, ma non fu possibile realizzarlo.
Nel 1939, la gestione il Santuario passò all’Autorità Ecclesiastica. Il vescovo di Foggia trattò col Superiore generale della Congregazione di Don Orione perché una comunità di sacerdoti Orionini si prendesse cura del Santuario sotto il controllo della Santa Sede.
Nel 1954, iniziarono i lavori di demolizione dell’antico Santuario e di erezione del Campanile e dei locali destinati a Seminario e all’accoglienza dei pellegrini. Nel campanile si provvide a realizzare un impianto idrico con pozzo artesiano e serbatoio elevato; il tutto col concorso generoso di benefattori.




Nel 1958 fu ultimato il campanile, alto 57 metri, e si diede inizio alla costruzione del nuovo Santuario.






Nel 1960 fu realizzata la navata a croce greca e nel 1963 si lavorò alle rifiniture delle strutture interne.







; nel 1964 la cappella dell’apparizione fu arricchita di un’artistica inferriata. Il nuovo Santuario venne inaugurato e consacrato il 21 aprile 1965.





Nel 1978, Papa Paolo VI assegnò al Santuario il titolo di Basilica minore.

L’interno del Santuario è realizzato in stile moderno.
Al centro, nella parte superiore, sospesa con 8 tiranti liberi e oscillanti si trova un’immensa corona bronzea, di 10 metri di diametro e dal peso di quaranta quintali, con su scritta la preghiera del “Salve Regina”.






Sull’altare, conservata in una teca, illuminata da luci e circondata da un cielo blu stellato, è stata posta la statua della Madonna, con in braccio il bambino Gesù, vestita con un abito di seta dai colori bianco e oro.
Sopra l’ingresso si trova un organo di 2000 canne, con 2 tastiere di 61 tasti e pedaliera di 32 pedali con 28 registri a trasmissione elettrica.





Nell’ala sinistra, si trova un locale con la statua di un uomo inginocchiato, circondato da candele, con accanto due piccoli vasi dove potere attingere olio benedetto, a ricordo del contadino che confezionò la prima lampada votiva.
Sulla base di questa tradizione, i milioni di pellegrini che si recano al Santuario si avvicinano alla statua del contadino, attingono olio benedetto e nel nome del “Padre, del figlio e dello Spirito Santo” si segnano la fronte in atto di devozione.
I pellegrini che visitano il Santuario possono godere delle indulgenze concesse da Papa Gregorio XIII nel 1582.

La “festa dell'apparizione” ricorre l’ultimo sabato di aprile, preceduta dalla “cavalcata degli angeli” il venerdì antecedente e dalla “vestizione” e dall’“incoronazione” della venerata statua il mercoledì precedente.
In occasione della festa si rinnova il rito dell’offerta dell’olio per la lampada.





Anche la veste con cui il vescovo riveste ogni anno la statua e rimarrà la stessa per tutto l’anno successivo, viene donata ogni anno da una comunità diversa.







Alla festa partecipano fedeli che giungono da Foggia e da altri luoghi, molti vestiti con gli abiti tradizionali e con i bambini vestiti in modo da ricordare l’abito stesso della Madonna, corona compresa.








Durante la festa si svolge una solenne processione con la statua della Madonna.






Oltre alla processione a Foggia per la festa della Madonna Incoronata, è costume portare in altre occasioni la statua della Madonna in visita nei paesi in cui è particolarmente sentita la devozione.