Santuario della
Natività della Beata Vergine Maria
a Mariazell, Austria
Benedictus-Platz 1, 8630 Mariazell, Austria
Telefono: +43 3882 25950
L’origine
del Santuario di Mariazell si fa risalire al 1103, quando la
località ove sorge oggi il Santuario fu donata al monastero
benedettino di San Lambrecht. I monaci che vi si installarono
costruirono delle capanne per il ricovero e per il culto.
Il primo miracolo è legato alla vicenda di un monaco del
monastero, Magnus, che nel 1157 venne inviato in un luogo vicino per
prendersi cura delle anime, il monaco portava con sé una statua
della Madonna in legno di tiglio, che la tradizione vuole scolpita da
lui stesso. Lungo la strada, una roccia gli impedì di
proseguire; il monaco, per cercare di spostare la roccia posò a
terra la statua della Madonna, ma la roccia si sgretolò e il
monaco poté proseguire: allora decise di fermarsi sul posto e si
recò in un’altura vicina, dove costruì una capanna
intorno ad un albero, su cui collocò la statua della Madonna
dentro una cella per offrirla alla venerazione dei fedeli, così
che da allora il luogo venne conosciuto come la “cella di Maria” =
Mariazell.
La santità
di vita del monaco, la presenza della statua e la fama dei miracoli
attribuiti alla Madonna si diffuse ovunque e attirò pellegrini
da molti Paesi dell’Europa centrale e orientale.
Nel 1200, il margravio di Moravia, Enrico, che era afflitto dalla
gotta, si rivolse alla Madonna conservata nella capanna del monaco e la
Madonna gli fece la grazia di guarire. Allora si recò con la
moglie fino alla capanna per ringraziare la Madonna e dispose
perché si costruisse una chiesa in muratura.
Nel 1370, il re Luigi il Grande di Ungheria, dopo la sua gloriosa
vittoria sui Turchi, fece edificare come ex voto la “Cappella della
Grazia” in cui si venerava l’immagine della Madonna. La Cappella sorse
sul luogo in cui c’era la capanna del monaco e si conserva ancora posta
al centro della chiesa del Santuario, come la Santa Casa nel Santuario
di Loreto.
La cappella della Grazia
Da allora, la Cappella fu oggetto di pellegrinaggi a cui parteciparono
fedeli provenienti dai diversi paesi d’Europa, compresi imperatori, re
e principi delle case regnanti.
La Madonna di Mariazell è venerata come Magna Mater Austriae, Magna Hungarorum Domina e Mater Gentium Slavorum.
La
chiesa, in stile gotico, risalente al sec. XIV, è situata in un
grandioso paesaggio montagnoso, fra boschi di pini e rocce scoscese.
Nel 1420 e nel 1474 la chiesa fu distrutta da un incendio; venne
successivamente ampliata dal 1644 al 1683, sul progetto dell’architetto
italiano Domenico Sciascia (Roveredo, Canton Grigioni, 1599-1679):
vennero elevate due torri barocche a sinistra e destra della
preesistente torre gotica; vennero costruite 12 cappelle laterali e la
grande navata trasversale con cupola centrale, nonché il portale
ad arco a sesto acuto e una torre campanaria alta 90 m, nella quale si
trova oggi appesa una grossa campana del peso di 5702 kg, installata
nel 1950.
Il
timpano del portale principale contiene uno stucco che raffigura la
vittoria del Re Luigi I d’Ungheria sul preponderante esercito turco e
il dono votivo del re alla Madonna, la camera del tesoro.
A
fianco del portale principale si trovano le due statue in piombo
realizzate da Balthasar Moll nel 1757. A sinistra è il re
ungherese Luigi I, a destra il moravo Margrave Hendrik.
Nel 1783, l’imperatore Giuseppe II sciolse tutte le confraternite di
Mariazell e nel 1787 proibì del tutto i pellegrinaggi. Dopo il
successivo ritiro delle limitazioni, le visite di pellegrinaggio
ripresero vivacemente, raggiungendo ad oggi il numero di circa un
milione di pellegrini all’anno.
Il Santuario è legato ai drammatici fatti accaduti a Vienna nel decennio tra il 1945 e il 1955.
I Russi furono lasciati liberi di dilagare nell’Europa orientale, occuparono pure l’Austria e si installarono perfino a Vienna.
Un francescano di nome Petrus, che era appena tornato dalla prigionia
in Unione Sovietica, decise di andare in pellegrinaggio a Mariazell per
chiedere alla Madonna cosa si potesse fare per aiutare la sua Patria;
mentre pregava sentì una voce interiore che gli disse
«Recitate tutti i giorni il Rosario, recitatelo tutti e sarete
salvi».
Padre Petrus promosse una “Crociata nazionale del Rosario”, nello
spirito di Fatima, che in breve tempo raccolse milioni di austriaci.
Giorno e notte, grandi gruppi di fedeli si riunivano, spesso
all’aperto, nelle città e nelle campagne recitando il Rosario,
mentre Vienna era percorsa da imponenti processioni mariane. Nonostante
le preghiere, l’occupazione russa non cessava, ma gli Austriaci
continuavano a pregare.
Nel 1955, in maniera inaspettata, il Cancelliere austriaco fu convocato
a Mosca dal Soviet Supremo e gli fu comunicato che l’Urss aveva deciso
di ritirare le sue truppe e di ridare all’Austria la piena
indipendenza, in cambio di un impegno stabile di neutralità.
Grande fu la sorpresa per gli altri governi occidentali: si trattava di
una decisione unica per l’Unione Sovietica.
Notevole la data di questo avvenimento: 13 maggio 1955, 38° anniversario dell’apparizione di Fatima.
Com’era prevedibile, al Santuario di Mariazell accorsero centinaia di
migliaia di pellegrini da ogni parte dell’Austria e dei paesi vicini.
Dal 1992 al 2007 c'è stato un restauro generale della chiesa.
Dal portale gotico a rilievi si accede all’interno a tre navate e gallerie; al centro, prima del transetto si trova la Gnadenkapelle,
la Cappella del miracolo, ove è venerata la statua romanica
della Vergine col Bambino, alta 49 centimetri, risalente al sec. XII,
racchiusa entro un fastoso altare d’argento eseguito nel 1727 ad
Augsburg su disegno di Ficher von Eriach il Giovane.
La cappella della Grazia
L’Altare maggiore, dono di ringraziamento dell’imperatore Carlo VI, fu
eretto negli anni 1692-1704 da Giovanni Bernardo Fischer von Eriach il
Vecchio.
Altare maggiore
Sul
matroneo a ovest è alloggiato l’organo, detto “organo viennese”,
più volte ristrutturato e dal 2003 composto da 54 registri su
tre tastiere e pedaliere.
Sulla parte bassa del matroneo, in vista per i fedeli, è posto uno stucco che raffigura la vicenda del monaco Magnus.
Sotto la Cupola fu eretta, nel 1682, una colonna
votiva, sormontata da una statua di legno della Madonna del secolo XVI,
che raffigura la Madonna con la corona in capo, lo scettro in mano e il
Bambino benedicente.
Le gallerie della chiesa espongono un gran numero di ex voto che
testimoniano la grande fiducia riposta nei secoli dai devoti della
Madonna di Mariazell.
Ogni sabato attorno alla chiesa si svolge una suggestiva processione di
luci, aperta dai padri benedettini, che dal 1157 custodiscono ancora
oggi il Santuario
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