Santuario della Madonna dei Fiori

Bra (CN)

Italia

1626


Indirizzo: Viale Madonna dei Fiori, 93, 12042 Bra (CN)

Telefono: 0172 243407




Veduta di Bra


Bra è un comune italiano di circa 30.000 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte.
Si trova nel territorio del Roero. E’ distante da Torino circa 50 chilometri a Sud, e da Cuneo circa 50 chilometri a Nord-Est.
Rientra nell’Arcidiocesi di Torino.
Il territorio è caratterizzato da una vasta pianura, dove si è sviluppata la città e una collina, che ospita parte del centro storico.
Bra è nota in Italia e nel mondo per aver dato vita al movimento Slow Food; rinomata anche per la produzione della salsiccia. E’ una delle città caratterizzate dal Barocco piemontese.




Piante di pruni selvatici fioriti d'inverno


Vi è uno straordinario giardino di pruni a Bra che fiorisce in inverno, da quando la Madonna apparve ad una giovane madre incinta, salvandola da malintenzionati ed aiutandola nel parto.

Tra l’antico ed il nuovo Santuario della “Madonna dei fiori” di Bra, al termine di un lungo viale di olmi e platani, si trova un giardino di pruni selvatici che fioriscono ogni anno in pieno inverno.
La tradizione fa risalire questo prodigio al 29 dicembre 1336, quando la Vergine apparve per proteggere la giovane sposa Egidia Mathis, prossima a diventare madre, insidiata da due soldati.

I due soldati appartenevano alle compagnie di ventura che in quella prima metà del XIV secolo devastavano il Piemonte; si trattava di due capitani stranieri, uno inglese e uno tedesco, che nella regione braidese facevano a gara a chi più si dimostrava crudele.
Le cascine venivano depredate senza pietà, i paesi messi a taglia continuamente, i ragazzi rapiti per farne dei briganti e le ragazze ridotte spesso a piangere il loro passato.

Egidia, ogni sera, verso il crepuscolo, dalla sua casa si recava a portare latte e uova ad una famiglia benestante dei dintorni, e doveva per forza passare davanti al corpo di guardia dei soldati di ventura.
Lazzi, complimenti grossolani l’accoglievano sempre, ma ella proseguiva il suo cammino senza rispondere. Però era troppo desiderabile, tanto che due soldati, dopo averla adocchiata più volte e dopo aver ben studiato il suo itinerario, decisero di approfittarne malevolmente.

Gravava un’atmosfera pesante, nebbiosa, e i due soldati si appostarono dietro alcuni cespugli presenti lungo il cammino di Egidia. Uno di essi si appostò dietro un pilone vicino.
Egidia arrivò canticchiando e uno dei soldati l’afferrò; lei cercò di divincolarsi e cadde davanti al pilone, e siccome sul pilone era dipinta un’immagine della Madonna, Egidia congiunse le mani e invocò la Madonna perché la proteggesse.
Maria Vergine Santissima, aiutatemi voi…!



Raffigurazione di Egidia Mathis che invoca la Madonna


Improvvisamente, i cespugli di pruni si illuminarono e fiorirono tutti.
I due soldati, spaventati, fuggirono, mentre Egidia cadde svenuta.
Quando rinvenne, vide accanto a sé una signora sfolgorante di luce che la rassicurava;
l’immagine sul pilone non c’era più e scomparve anche la Signora, mentre la campagna d’attorno era miracolosamente in fiore, come se non fosse dicembre.

Egidia avrebbe voluto fare delle domande alla Signora, ma si accorse che stava per partorire anticipatamente, ed allora si ricoverò alla meglio fra i prugnoli, dove diede alla luce un bambino. Poiché faceva molto freddo, cercava di riparare il bambino fra le sue braccia. Ma ecco che comparve nuovamente la Signora e, confortandola, le diede delle fasce per coprire il bambino.
Egidia le prese e fasciò il bambino. Guardandosi poi attorno si accorse che i pruni, in mezzo ai quali era apparsa la sua soccorritrice, erano miracolosamente fioriti.




Raffigurazione dell'apparizione della Madonna

Allora, Egidia capì che la Signora che le era apparsa era la Madonna.




Giardino tra i due Santuarii
Statua di Egidia Mathis che invoca la Madonna

Egidia Mathis tornò a casa e raccontò l’accaduto, anche al parroco del paese, che interpretò l’apparizione come quella della Vergine: i cespugli attorno al pilone intanto erano ancora tutti fioriti, quasi per confermare che la donna non aveva  sognato.

Da allora ogni inverno si ripete il misterioso sbocciare del biancospino della Madonna, in anticipo di tre mesi.
Normalmente i pruni spinosi fioriscono in primavera, per non più di 15 giorni: anche il singolare giardino del Santuario fiorisce normalmente in marzo – aprile.
 



La Madonna dei Fiori

Da allora, è rimasto l’uso di portare alla Madonna dei Fiori il fiocco che annuncia la nascita dei bambini e che si vogliono consacrare alla Madonna.

La fioritura di fine dicembre è spesso anticipata da un’altra, altrettanto puntuale, per la Festa dell’Immacolata. Questa festività era celebrata nei secoli molto prima della promulgazione ufficiale del dogma, perché molto cara alla fede popolare.

La cronaca Braidese ricorda solo tre mancate fioriture: gli inverni del 1914 e del 1939, vigilie della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, e dicembre 1877, agonia di Papa Pio IX.
In quest’ultimo caso avvenne che i primi fiori invernali apparvero all’improvviso solo il 20 febbraio 1878, giorno dell’elezione di Papa Leone XIII. E certo non casualmente il nuovo Pontefice si sarebbe rilevato un fervido apostolo del culto Mariano e del Santo Rosario.

Una fioritura estemporanea coincise con la caduta del muro di Berlino, nel novembre 1989.
Il Rettore del Santuario, Don Michele Germanetto, ricorda con quanta trepidazione era attesa la fioritura ai tempi della guerra del Golfo, fioritura che infatti si verificò.

Nell’Anno Santo 1950, il pruneto fiorì tutti i mesi, un ramo dopo l’altro.
Nell’inverno 1898-1899 la fioritura si protrasse per 3 mesi, in coincidenza con l’ostensione a Torino della Sacra Sindone.

In quell’occasione fu scattata dall’avvocato Secondo Pia una famosa fotografia che mostra sul negativo un Volto  su cui tanto ancora si discute.



La foto col volto della Madonna nel pruneto in fiore

La prima ostensione televisiva della Sindone, in 23 novembre 1973, fu accompagnata da una fioritura proseguita fino al marzo ‘74.
Nell’inverno seguente, 1974-1975, vi fu una fioritura ininterrotta di 5 mesi: il Santuario è stato indicato tra quelli in cui è possibile acquistare le indulgenze del Giubileo. Così per l’Anno Santo della Redenzione (inverno 1983-1984) e per l’Anno Mariano (inverno 1987-1988).
L’inverno dell’Anno Giubilare non ha fatto eccezione, anche se i fiori, comparsi da novembre a marzo, non sono stati abbondantissimi.

La capacità di fiorire in inverno è conservata dalle piante del pruneto del Santuario di Bra anche quando sono trasportate altrove parti di esse.

Si ricorda che il Cardinale Schuster, quand’era Arcivescovo di Milano, ricevette in dono per il giardino dell’arcivescovado, un arbusto del pruneto dal Direttore della Pia Società di San Paolo di Alba. Anche in questo giardino, nei pressi di piazza Fontana, il pruno fiorì ogni anno a dicembre.

Studi scientifici sulla fioritura impossibile di Bra sono stati compiuti fin dal 1700 presso l’Orto Botanico dall’Università di Torino.
Nel 1882 il professor Giuseppe Lanvini dichiarò che “il fenomeno trascende le leggi fisiche e biologiche”, confermando lo stesso parere espresso nel 1817 da Lorenzo Roberto, chimico ed agronomo di Alba.
Il responso è rimasto immutato nel ‘900 da parte di svariati ricercatori, malgrado la scienza compia continui progressi.

Nel 1974 Franco Montacchini, in seguito Direttore dell’Orto Botanico, dichiarò:
«La pianta ha perduto il normale termoperiodismo, cioè l’induzione delle gemme da fiore, determinata di solito dal periodo di freddo invernale e dal successivo rialzo termico in primavera. Bisognerebbe stabilirne la causa».

Uno dei più famosi botanici italiani, il professor Augusto Béguinot, dopo accurate comparazioni delle analisi chimiche compiute su pruni ordinari e sul pruno straordinario (risultate identiche) escluse che la fioritura di dicembre fosse dovuta «ad una qualità specifica che si possa chimicamente constatare».
«Come scienziato non conosco e non uso la parola miracolo, ma appunto come scienziato debbo dire che le leggi naturali che interessano la vita dei pruni spinosi non sono sufficienti a spiegare lo straordinario fenomeno della fioritura di Bra. Agisce dunque su questa pianta una forza che debbo dire di non conoscere e di non poter trovare. Che si chiami forza extranaturale o soprannaturale io come scienziato mi fermo dinanzi al fatto e dico: non so».




Esterno dei due Santuarii affiancati

La devozione popolare, portò nei secoli all’edificazione di due Santuari, uno accanto all’altro. Nel 1626 sorse il Santuario antico ed accanto, nel 1933, il Santuario nuovo.
Di fatto vi sono due Santuari affiancati e separati dal pruneto.




Esterno del Santuario antico

Nel luogo in cui avvenne l’apparizione della Madonna a Egidia Mathis venne eretta una cappella. In seguito, nel 1626, venne costruito un Santuario, oggi denominato Santuario antico.

ll primo dato storico sul santuario antico è un duplice atto notarile il 16 settembre 1626 e il 1° ottobre successivo dal notaio Giovanni Franco Paruzza, con il quale cede alla Magnifica Comunità di Bra un fondo di 24 tavole in regione detta “Allabra” per costruirvi una nuova ricca chiesa e fabbrica annessa degli Esercizi Spirituali, con la precisa condizione che alcuno non possa ingerirsi nell’amministrazione della fabbrica e delle elemosine che alla detta chiesa saranno applicate, salvo dipenda immediatamente dall’amministrazione del Consiglio ed a suo beneplacito.

Il Santuario antico della Madonna dei Fiori sorge con orientamento est-ovest nella zona nord dell’abitato di Bra.
Privo di sagrato, affaccia direttamente sulla strada preceduto da un ampio marciapiede.
Il lato sud confina con il pruneto, luogo del miracolo, con il cortile del Santuario nuovo e con la casa conventuale che è perpendicolare alla chiesa e al cui pian terreno si trovano l’antica sacrestia e la galleria degli ex voto.

Facciata è in muratura intonacata ocra, tripartita, con la parte centrale alta il doppio delle laterali. Il portale d’ingresso, architravato e affiancato da due nicchie, è preceduto da un pronao tetrastilo con colonne ioniche che sorreggono la trabeazione su cui si imposta il frontone triangolare di coronamento. Lungo l’architrave si trova la dedica: “VIRGINI FLORUM BRAIDAE PATRONAE”.

 




Ingresso del Santuario antico





Interno del Santuario antico

Il Santuario antico ha pianta longitudinale nella quale si inseriscono tre cappelle su ogni lato. In una di esse è conservata la statua della Madonna dei Fiori che ogni 8 settembre, giorno della festa patronale, viene portata in processione per la città.
All’interno del Santuario è conservato un dipinto del pittore fiammingo Jean Claret che ritrae la Madonna dei Fiori.

La navata è coperta da una volta a botte lunettata con archivolti in corrispondenza delle lesene che separano le cappelle laterali, e impostata su un cornicione continuo modanato. L’abside è coperto da un catino. Sono presenti solo piccole aperture circolari, tre per lato, nella parte alta, sopra il cornicione.

La pavimentazione è in lastre di marmo bianco ottagonali alternate a lastre di marmo rosso quadrate.

Il cornicione e gli archivolti sono decorati da una greca continua a grisaille ornata da mascheroni, fiori e festoni.

Il presbiterio si trova nell’abside e nella campata che lo precede, in posizione rialzata da un gradino e separato dall’aula da una balaustra con cancelletto a libro.
L’Altare maggiore, leggermente staccato dal perimetro absidale, ha al centro il Tabernacolo, sormontato da un tronetto e dalla grande tela raffigurante il miracolo della Madonna a Egidia Mathis.

Sono presenti i banchi disposti longitudinalmente in due file, i confessionali, la cantoria in controfacciata, due vetrine con gli ex voto ai lati della bussola d’ingresso, la via crucis, altari laterali in muratura rivestita da lastre di marmo, tele e, nella seconda cappella laterale destra, la statua della Madonna dei Fiori che viene portata in processione l’8 settembre, giorno della festa patronale.



La Cappella con la statua della Madonna





Statua della Madonna dei Fiori




Esterno del Santuario nuovo

Il 29 Maggio 1903 il Sindaco di Bra avvocato Negro, interpellando la volontà ripetutamente espressa dal popolo e come rappresentante del Municipio,
amministratore del Santuario, promosse la formazione di un Comitato di personalità braidesi allo scopo preciso di provvedere all’ampliamento del vecchio Santuario e venne dato l’;incarico all’Architetto Conte Carlo Ceppi per la realizzazione di un adeguato progetto.

Grazie a numerosi doni (fra cui una pisside d’argento donata dal Papa Pio X) il 12 giugno 1933 il Cardinal Arcivescovo Maurilio Fossati impartiva l’ordine di iniziare i lavori con il progetto esecutivo affidato all’ingegnere Bartolomeo Gallo. Il 7 settembre 1933 benediceva la prima pietra.
Domenica 3 settembre 1978, a distanza di 45 anni dalla posa della prima pietra, l’Arcivescovo Mons. Anastasio Ballestrero, procedeva alla consacrazione dell’Altare e alla dedicazione del Nuovo Santuario, accompagnato dai Parroci e dai Religiosi della Città, alla presenza delle personalità cittadine e di numerosissimi fedeli.

Il Santuario nuovo è costituito di due corpi adiacenti: un’aula ottagonale, capace di 500 fedeli, che si prolunga in un corpo a pianta quadrata che accoglie l’ampio presbiterio e l’abside con La Gloria della Madonna dei Fiori.




Altare del Santuario nuovo


Festa della Madonna

Dal 30 agosto, ogni anno, ha inizio la festa della Madonna dei Fiori.
Si svolgono degli esercizi spirituali e la Novena che accompagna i fedeli alla festa dell’8 settembre in onore della Patrona della città.
Si calcola che ogni Novena e festa, dai 45 ai 50 mila fedeli si confessano e ricevono la Comunione.
Durante la Novena, ogni mattino, fin dalla prima Messa delle 6,00, è presente un gran numero di fedeli provenienti dalla città e dai territori limitrofi; non solo praticanti, ma anche persone che durante l’anno non assolvono i doveri religiosi. In questo periodo al Santuario si verificano durature conversioni.
Durante la Novena si celebrano le Messe col seguente orario: 6, 7, 9, 16, 17.30, 21.
La Domenica si aggiunge la Messa alle 10.30.

L’8 settembre, solennità della Madonna dei Fiori, alle 10,00 la Santa Messa è celebrata dal vescovo di Torino, alla cui diocesi appartiene il Santuario di Bra.
A questa celebrazione partecipano anche le autorità civili e militari della città.
Alle 16,00 si dà inizio alla processione con la statua della Madonna, guidata da uno dei vescovi ausiliari di Torino. Alla fine si celebra la Messa di chiusura.



La staua della Madonna in processione



Processione



























Il 9 settembre inizia con la Messa delle 8,00 nel Santuario antico.

Nel pomeriggio, nel Santuario nuovo, si procede alla consacrazione dei bambini alla Madonna dei Fiori: le benedizioni iniziano dalle 14.30 e proseguono ogni mezz’ora fino alle 18,00.

Durante la Novena e la festa, il Comune di Bra mette a disposizione dei fedeli un servizio di autobus gratuito per raggiungere il Santuario. Il servizio è attivo tutti i giorni fino al 7 settembre, con partenza da via Marconi, angolo via Santa Croce, alle 15.30 per consentire di partecipare alla Messa delle 16.
E’ previsto il viaggio di ritorno al termine della funzione.

Per tutto il periodo, dei volontari organizzano, col permesso della Direzione del Santuario, un banco di beneficenza, fino al 9 settembre.



PREGHIERA ALLA MADONNA DEI FIORI DI BRA





Santissima Vergine Maria, Madre di Gesù,
che Vi degnaste dar segno della Vostra celeste protezione
col far fiorire ogni anno, presso il Vostro Santuario,
nei giorni più invernali, selvatiche pianticelle.
Deh! Voi prediletto fiore del cielo,
fate che nello sterile nostro cuore
spuntino i fiori delle virtù a voi più care,
con le quali possiamo qui in terra maggiormente piacere
al Vostro Figlio ed a Voi,
per farVi un giorno bella corona
nella celeste patria.

Amen.

Vergine dei Fiori, Patrona di Bra, pregate per noi!