Santuario della Madonna dell’Ambro

Montefortino (FM)

Italia

1073


Indirizzo: Via del Santuario, 1, 63858 Montefortino (FM)

Telefono: 0736 859115




Veduta di Montefortino


Montefortino è un comune italiano di poco più di 1000 abitanti nella provincia di Fermo nelle Marche.
Situato alle pendici dei Monti Sibillini, è il secondo comune della provincia per estensione territoriale, preceduto solo dal capoluogo.




Veduta del Santuario

Lungo il corso del torrente Ambro è stato costruito un Santuario.

Le prime notizie del Santuario risalgono ad una pergamena del 1073 che attesta l’esistenza di una chiesa dedicata alla Vergine Maria in una località detta “Amaro” che per un’errata trascrizione di un amanuense si trasformò in “Ambro”.
Fino al 1434 la Chiesa fu retta dai monaci Benedettini.




Statua della Madonna dell'Ambro

L’origine del Santuario risale all’apparizione della Madonna, nell’anno Mille, ad una pastorella quindicenne muta fin dalla nascita, di nome Santina, che era solita ogni giorno deporre fiori davanti all’immagine della Madonna posta nella cavità di un faggio situato nei pressi di un ruscello; in seguito all’apparizione della Madonna, Santina incominciò a parlare.

La tradizione ricorda che un giorno, mentre Santina stava pascolando le sue pecore, in un luogo detto Amaro (nome poi trasformato in Ambro) le parve di vedere un bagliore su una roccia e una Signora vestita con un abito bellissimo e un manto trapuntato di stelle che la guardava sorridendo. Era la Vergine Maria.
Santina si gettò in ginocchio e la Signora la incaricò di riferire ai sacerdoti di Montefortino di erigere in quel luogo una chiesa a lei dedicata.
Dopo il miracoloso avvenimento, Santina ottenne il dono della parola e corse a casa a raccontare tutto alla mamma. La pastorella decise quindi di eseguire ciò che le era stato suggerito dalla Madonna e si recò dai sacerdoti di Montefortino riferendo l’accaduto.
Ben presto la storia di questo prodigio si propagò nelle valli circostanti e fu costruita una Cappella proprio come la Madonna aveva ordinato.

L’episodio dell’apparizione è ricordato in una lapide posta dietro l’Altare della Madonna con le seguenti parole:
«Nel maggio del Mille la Vergine Santissima, cinta di straordinario splendore, apparve in questa sacra roccia all’umile pastorella Santina, muta fin dalla nascita. La fanciulla ottenne il dono della parola in premio delle preghiere ed offerte di fiori silvestri che ogni giorno faceva all’immagine della Madonna, posta nella cavità di un faggio»




Statue che raffigurano l'apparizione:
a sinistra la Madonna sul faggio - a destra la veggente Santina


Nel 1602 la Cappella risultò essere troppo piccola e ed era danneggiata dall’usura del tempo. Ne fu ricostruita più grande.
Ma nell’anno successivo, l’architetto Venturi di Urbino iniziò la costruzione di una nuova grande chiesa incorporandovi la precedente in modo che l’immagine della Madonna, attraverso un ampio finestrone, apparisse come pala dell’Altare maggiore.



Statua della Madonna sopra l'Altare


A tutt’oggi è ancora così: la statua della Vergine Maria, una figura maestosa, scolpita in pietra e seduta in trono, sorride dalla grata sopra l’Altare.

Oggi, la vecchia cappella, chiamata Cappella dell’Annunciazione, è situata nella zona absidale. Vi si può accedere mediante due porte poste ai lati dell’Altare maggiore.
Nella Cappella sono custoditi tantissimi ex voto lasciati dai fedeli: centinaia di foto di bambini, famiglie, donne, uomini, soldati in bianco e nero che ringraziano la Madonna per grazia ricevuta.



Raccolta di ex voto




Esterno del Santuario



Interno del Santuario


L’interno del Santuario, ad unica navata e soffitto a botte, è adornato di numerosi dipinti raffiguranti le Sibille, a testimonianza della radicata tradizione che lega gli abitanti di questa zona delle Marche al culto delle Sibille, da cui il nome ai circostanti Monti Sibillini.

Nel 1925, dopo secoli di devozione dei fedeli, giunse il riconoscimento del Santuario e fu incoronata la statua della Vergine custodita al suo interno.
Il 20 Febbraio del 1927, per maggiori privilegi spirituali, il Santuario venne aggregato alla Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma.
Nello stesso anno venne anche istituita la “Pia Unione di Maria Santissima dell’Ambro” approvata dall’arcivescovo di Fermo: Monsignor Carlo Castelli e dotata di proprie indulgenze.

All’interno del Santuario è presente un ciclo pittorico di soggetto mariano dipinto sulla volta e sulle pareti da Martino Bonfini tra il 1610 ed il 1611 che raffigura i momenti salienti della vita della Vergine Maria con intorno Profeti e Sibille.

Nella cappella dietro l’Altare maggiore, Martino Bonfini da Patrignone, intorno all’anno 1610, dipinse un ciclo ad olio su muro con sei storie della Vergine, dodici Sibille e quattro Profeti.
Le sei storie della Vergine sono raffigurate in riquadri grandi con ai lati due fasce ornate di stucco contenenti figure di diversa grandezza di Angeli, Sibille, Re e Profeti.
Bonfini ha scelto i quattro profeti più rappresentativi (Mosé, David, Salomone e Geremia) dipingendoli presso i quattro angoli della cappella a grandezza naturale segnando sul piedistallo il loro nome ben visibile.
I profeti hanno preannunciato la nascita del Messia da una Madre Vergine mentre le Sibille, profetesse pagane, hanno predetto l’avvento di un nuovo regno.
Sono raffigurate dodici Sibille: Sibilla Erithea, Sibilla Cumana, Sibilla Agrippa, Sibilla Ellespontica, Sibilla Delfica, Sibilla Chimica, Sibilla Libica, Sibilla Samia, Sibilla Persica, Sibilla Frigia, Sibilla Tiburtina.
Soltanto una è stata dipinta senza motto e senza nome con gli occhi rivolti all’affresco della nascita di Maria e l’indice della mano destra puntato verso quello dell’Assunzione. Si dice che si tratterebbe della Sibilla dei Monti Sibillini, detta anche Europea.

Il Santuario dal 1890 è gestito dall’Ordine dei Frati Minori Cappuccini che tutt’oggi ne sono attenti e premurosi custodi.

Il terremoto del Centro Italia del 2016 ha causato danni e il Santuario è stato dichiarato inagibile; parte del soffitto aveva perso l’intonaco e la volta era stata puntellata;, dopo i lavori di ristrutturazione il Santuario è stato riaperto al culto il 25 dicembre 2018.

Il Santuario viene anche chiamato “la piccola Lourdes dei Sibillini”, per via della analogie con il più noto Santuario della Francia: entrambi sono collocati tra i monti (Sibillini e Pirenei), nelle vicinanze di un fiume (l’Ambro e il Gave de Pau) ed entrambi, secondo la tradizione, sono luogo di un’apparizione mariana ad una bambina.

La festa della Madonna dell’Ambro ricorre il 17 maggio.

In occasione della festa arrivano al Santuario fedeli da tutte le Marche.
Nell’antichità, da Sarnano partiva un sentiero che portava alla Madonna dell’Ambro passando per Garulla, Casilicchio Valle e Capovalle. Sopra l’abitato di Valle, il sentiero si snodava su di uno sperone di roccia e lì era nata una pianta di fico. In questo luogo i pellegrini lasciavano un sasso perché era il punto in cui si cominciava ad intravedere il Santuario.
600 mt. prima di arrivare al Santuario, in prossimità di una croce in ferro tutt’ora visibile, il sentiero scendeva a valle e, proprio in prossimità della croce, veniva lasciato un altro sasso in segno di ringraziamento per il tragitto percorso.




Fedeli al Santuario




Fedeli al Santuario


Un’altra ricorrenza importante, comune ad altri luoghi marchigiani, cade la prima Domenica di settembre, durante la quale si svolge la processione con la relativa rievocazione storica delle Canestrelle: donne, uomini e bambini vestiti in costume contadino antico, portano ceste di vimini (canestrelle) con i prodotti della terra più belli e preziosi alla Madonna.
La processione arriva fino al luogo, lungo il torrente Ambro dietro al Santuario, dove sono poste le statue della Madonna e della pastorella alla quale apparve oltre mille anni orsono.




Dopo la processione viene celebrata la Messa oltre il torrente, nella riva opposta a quella del Santuario.



Offerta delle canestrelle




Offerta delle canestrelle



Preghiera alla Madonna dell’Ambro




Oh Vergine Maria Madonna dell’Ambro Regina dei Sibillini!
Tu amica degli umili,
Tu ancella dei poveri,
Tu che ascolti i semplici
Tu che accetti i doni dei piccoli

Accogli questa povera voce che Ti invoca
con il dolce nome di Madre.

Madre che siedi Regina
e tieni in braccio Colui che ha vinto il mondo,
Tra le luci e i bagliori del Tuo trono
io vedo i Tuoi occhi misericordiosi e ad essi mi affido.
Guardami, proteggimi, difendimi.
Guidami, rinnovami, guariscimi.

Ti accolgo, oh Maria nella mia casa,
nella mia vita, nelle mie ansie, nei miei progetti.
Sii Tu mia amica, mia sorella e mia Madre
e per la Tua potente intercessione
sorga Dio e i suoi nemici si disperdano.

Si allontani il male dalla mia strada
e possa io giungere un giorno dove Tu sei,
Oh Madre di Dio e Regina del Paradiso

Amen.